articoli mini-profilo di Protesta da agosto, 2011
Brasile: manifestazioni internazionali contro la diga di Belo Monte
Ecco una raccolta di foto e video sulle recenti proteste contro la costruzione della diga, per la difesa dell'ambiente e delle comunità indigene della regione brasilana di Xingu -- tenutesi nei giorni scorsi sia in Brasile sia in altre città del mondo.
Cile: sciopero nazionale oppure no?
La Central Unitaria de Trabajadores (CUT) aveva lanciato la proposta di uno sciopero nazionale per il 24 e 25 agosto, per protestare contro le disuguaglianze sociali ed economiche. Su Twitter abbondano reazioni favorevoli e contrarie, trasformando i due hashtag #paronacional e #yonoparo in temi di discussione a livello nazionale.
Iran: la fine di Gheddafi e gli incubi dei generali
Molti cyberattivisti iraniani hanno festeggiato la vittoria delle forze anti-Gheddafi in Libia, paragonando questa situazione con ciò che accade in Iran e in Siria. Hanno condiviso la gioia della liberazione libica, ma hanno anche manifestato le loro preoccupazioni per il proprio futuro.
Tunisia: “Il popolo vuole una giustizia indipendente”
“Il popolo vuole una giustizia indipendente" è uno degli slogan scanditi recentemente per le strade di Tunisi. Afef Abrougui passa in rassegna le reazioni dei netizen in seguito al rilascio di due ex-ministri e di una stretta alleata del deposto presidente Zine El Abidine Ben Ali, eventi che hanno spinto i tunisini a scendere di nuovo in piazza.
Saudi Arabia: proteste online per la proposta di nuove norme anti-terrorismo
Amnesty International ha pubblicato una copia riservata della nuova proposta di legge anti-terrorismo saudita che metterebbe il bavaglio anche ai dissidenti che protestano pacificamente. Preoccupate e deluse le opinioni degli utenti Twitter, mentre sembra ora che la bozza verrà modificata prima dell'approvazione definitiva.
Iran: battaglia d'acqua a Teheran causa numerosi arresti
Non si scherza col fuoco, lo sanno tutti, ma a Teheran anche l'acqua può causare problemi. E' la "lezione" appresa da numerosi giovani che alcuni giorni fa sono stati arrestati per aver partecipato a una battaglia con l'acqua nelle strade della città.
Yemen: pressanti esigenze umanitarie ed economia allo stremo
In un comunicato della scorsa settimana, l'ONU ha espresso grande preoccupazione per l'attuale situazione, viste le sempre più difficili esigenze umanitarie e il deterioramento della situazione economica seguiti a mesi di infiammate proteste. Raccolta di commenti su blog e via Twitter.
Togo: giornalisti scendono in piazza a difesa della libertà di parola
I giornalisti locali denunciano la campagna di intimidazione (incluse dirette minacce di morte) lanciata dall'intelligence all'interno di un piano che mira a "minacciare l'integrità fisica dei giornalisti attraverso omicidi camuffati da incidenti, avvelenamenti e falsi scandali". Partono appelli e manifestazioni pubbliche.
Mondo arabo e Israele: proteste diffuse in piazza e controversie online per un hashtag Twitter
Le recenti proteste organizzate in Israele contro i rincari su casa e alimenti non sono passate inosservate nella "twittosfera" araba, dove l'introduzione dell'hashtag "Rivoluzione dei figli di cane" per commentare le vicende di Tel Aviv ha scatenato un acceso dibattito.
Egitto: ancora repressione al Cairo all'inizio del Ramadan
Il Ramadan non è iniziato nel migliore dei modi per i manifestanti egiziani che la settimana scorsa protestavano nuovamente in Piazza Tahrir. Tante le testimonianze dirette online -- video, commenti, tweet -- sulle cariche dell'esercito per sgombrare la piazza: decine i feriti e centinaia gli arrestati.
Bangladesh: le popolazioni indigene rivendicano la propria identità
Negli ultimi mesi, in Bangladesh le popolazioni indigene si sono mobilitate organizzando manifestazioni, catene umane e riunioni, per chiedere che la Costituzione riconosca la loro identità indigena. Molti blogger locali hanno partecipato al dibattito.
Siria: un tweet può evitare un massacro?
Gli eventi di Hama della scorsa domenica hanno segnato il momento più duro dall'inizio delle proteste in Siria. Per attirare l'attenzione degli utenti Twitter di tutto il mondo, attivisti e netizen siriani hanno fatto ricorso all'hashtag #RamadanMassacre, mettendo ancora una volta alla prova il ruolo dei social media.