articoli mini-profilo di Protesta da marzo, 2011
Azerbaigian: Cyber-censura in atto? Arrestato un altro attivista
Oggi è la giornata internazionale contro la cyber-censura e dopo voci circolate da tempo su azioni repressive in atto nel Paese nei confronti di utenti di Facebook, arriva la notizia dell'arresto di un altro attivista azero che aveva usato il popolare social network per un appello alla polizia.
Bahrein: Il dinaro del Primo Ministro
Raduno di manifestanti al Bahrain Financial Harbour (BFH) il 7 marzo scorso. Invocavano la destituzione del governo brandendo banconote da un dinaro per denunciare un controverso e singolare contratto di compra-vendita che vede coinvolto il Primo Ministro Shaikh Khalifa.
Cile: bilanci a un anno dal terremoto
A un anno dal terribile terremoto che ha scosso il Cile alle 3:34 del 27 febbraio 2010, è stato tempo di bilanci nelle reti sociali. Migliaia di persone vivono ancora in case di emergenza e non sono state in grado di superare il trauma. Paulina Aguilera raccoglie le reazioni dei netizen cileni.
Marocco: la Festa della donna tra attivismo, proteste e partecipazione
Nel centesimo anniversario di quest'evento internazionale, le donne marocchine si confermano in prima linea nella lotta per il cambiamento. Molte di loro sono scese in strada nel centro di Casablanca per una veglia in memoria di Fadoua Laroui, giovane madre single che a metà febbraio si è data fuoco davanti al municipio di Souq Sebt.
Libia: I pro e i contro dell'istituzione di una no-fly zone
Mentre in Libia non si fermano le atrocità sulla popolazione civile, il dibattito sull'efficacia di un'eventuale no-fly zone resta più o meno lo stesso. Ecco una raccolta di commenti e reazioni sul tema da fuori e dentro il Paese.
Libia: mercenari sub-sahariani a sostegno di Gheddafi?
La blogosfera africana discute e spiega le voci ricorrenti di mercenari stranieri provenienti dall'Africa Subsahariana e dall'Europa Orientale al soldo di Gheddafi nella repressione delle proteste in atto.
Yemen: Proseguono le aggressioni ai manifestanti
Proseguono da quattro settimane manifestazioni per chiedere le dimissioni del Governo, e se da un lato i dimostranti non sembrano volersi arrendere, il Presidente Saleh non pare aver alcuna intenzione di abbandonare l'incarico prima della fine del mandato, nel 2013. Gli ultimi aggiornamenti dai social media.
Angola: soffia il vento della rivolta
Sulla scia delle proteste che hanno colpito i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, anche l'Angola sembra prepararsi agli stessi movimenti. Una manifestazione contro l'attuale governo ha avuto luogo lunedì 7 marzo: nonostante la scarsa partecipazione, il movimento cresce e il governo dimostra forte nervosismo.
Marocco: Fadoua, giovane madre, si dà fuoco come il tunisino Bouazizi
Quando il giovane tunisino Bouazizi si è dato fuoco, non poteva certo immaginare la catena di eventi che questo suo gesto avrebbe scatenato. Ora, in Marocco, l'auto-immolazione di una giovane donna, Fadoua Laroui, ha dato origine a dibattiti da parte di blogger marocchini sulle cause e le conseguenze di un simile atto.
Bangladesh: Giornata Internazionale della Lingua Madre
Il 21 febbraio - Giornata Internazionale della Lingua Madre - ha un ulteriore significato per il Paese. Si tratta di del giorno in cui si commemorano le proteste e i sacrifici avvenuti per proteggere il Bengalese come lingua nazionale, come rivela la storia del Movimento a sostegno della Lingua Bengalese nel 1952. Online non mancano rilanci e commenti di vario tipo.
Costa d'Avorio: chi ha ucciso le sette manifestanti ad Abidjan?
I toni degli scontri politici in Costa D'Avorio si fanno sempre più aspri. Quella di giovedì 3 marzo avrebbe dovuto essere una protesta pacifica ma si è trasformata in un bagno di sangue. Sette donne sono rimaste uccise nel corso della manifestazione tutta al femminile organizzata ad Abobo, un quartiere di Abidjan, la capitale del Paese.
Brasile: Sfratto agli abitanti dei quartieri che ospiteranno i giochi olimpici del 2016
In vista dei giochi olimpici del 2016, l'amministrazione locale di Rio de Janeiro, sfratta gli abitanti di alcuni quartieri della zona occidentale della città per far posto ai lavori previsti per l'vento. Tuonano i citizen media brasiliani, mentre i cittadini crcano di tutelarsi.