articoli mini-profilo di Guerra & conflitti da giugno, 2019
“È tutto distrutto”: viaggio tra le rovine della città di Marawi nelle Filippine
"Nonostante la portata della distruzione, non è stato rimosso ancora nulla. Case bombardate, edifici, piazze, chiese, moschee - è tutto distrutto".
I social media si tingono di blu per il Sudan attraverso la campagna #BlueForSudan
"Il mio popolo non può morire invano in silenzio". I profili social diventano blu in solidarietà con i manifestanti sudanesi che vogliono un governo civile.
Mentre la guerra in Afghanistan continua, cresce l'impatto del conflitto sulla salute mentale della popolazione
“I dottori volevano dimettermi. Ho implorato che mi tenessero più a lungo.”
Gli iraniani di origine azera criticano le relazioni tra Iran e Armenia anche per la questione del Karabakh
Ci sono più azeri in Iran di quanti ne vivano in Azerbaigian. Quando il primo ministro armeno ha visitato Teheran, hanno manifestato il loro dissenso.
La primavera democratica del Sudan si sta trasformando in una lunga e spiacevole estate
"La prospettiva è una violenza militare sistematica come in Darfur, senza l’intervento della comunità internazionale. Quelle persone sono ancora al potere, e noi lo ignoriamo."
Ruanda, 25 anni dopo il genocidio
Venticinque anni dopo il genocidio in Ruanda, la rivista belga Knack ha visitato il Paese dalle Mille Colline dove le ferite sono ancora aperte.
Gli attivisti colombiani consegnano una lettera sugli assassini dei leader comunitari alla Corte penale internazionale
In Colombia, sono stati assassinati oltre 163 leader comunitari e attivisti negli ultimi tre anni.
In Colombia giornalisti, utenti di YouTube e politici uniscono le forze contro gli assassini dei leader comunitari
Gli influencer sui social media stanno cercando di richiamare l'attenzione dei leader delle città sui problemi che i leader nelle aree rurali devono affrontare.
Il nuovo decreto di Bolsonaro sulle armi metterebbe in pericolo i reporter, afferma un'associazione giornalistica
"Con un colpo di penna, Bolsonaro ha trasformato i reporter nell'obiettivo dei delinquenti."