articoli mini-profilo di Medio Oriente & Nord Africa da luglio, 2011
Siria: carri armati entrano ad Hama alla vigilia del Ramadan
I carri armati siriani sono entrati ad Hama e si parla già di 45 morti. Dalla rete arrivano i primi video e i resoconti di quanto accade nella città.
Libano: ancora tensioni sulla frontiera marittima con Israele
Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sostiene che il Libano possa sbarazzarsi di un debito rovinoso e diventare un "Paese ricco" grazie a ricchi giacimenti offshore di petrolio e gas. I giacimenti tuttavia si trovano in una zona di frontiera marittima contesa con Israele.
Libano: musicista in arresto per aver scherzato sul Presidente
Nel 2010, il musicista libanese Zeid Hamdan pubblica il singolo General Suleiman. Un anno dopo, le autorità riscoprono la canzone e lo arrestano con l'accusa di vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica. La detenzione dura solo poche ore, ma la mobilitazione dei netizen libanesi a favore della libertà di espressione sembra destinata a non esaurirsi.
Iran: campagna per la scarcerazione dei due escursionisti americani
Arrestati per "spionaggio" nel luglio 2009 durante un'escursione in montagna al confine tra Iran e Iraq, Shane Bauer e Josh Fattal si trovano ancora in carcere, mentre la loro compagna è stata liberata nel settembre scorso. Alle soglie del processo che ne deciderà le sorti, numerose le iniziative per chiederne il rilascio.
Egitto: nuovi scontri al Cairo
Sabato scorso, nel quartiere cairota di Abbasiya, un corteo diretto al Ministero della Difesa è stato attaccato da ignoti con lanci di pietre e bottiglie molotov, nella totale indifferenza dell'esercito. I feriti sono più di 200, mentre attivisti e blogger si interrogano sulle responsabilità di forze armate e manifestanti, invocando nuove strategie e richiamando all'unità.
Arabia Saudita: il matrimonio di #Tabukgirl
Grazie a una serrata serie di 'tweet', gli utenti dei social network fanno emergere la storia di una ragazzina costretta a sposare un sessantenne -- con le conseguenze del caso.
Tunisia: La polizia reprime brutalmente una manifestazione pacifica
La polizia tunisina ha represso brutalmente la manifestazione organizzata il 15 luglio davanti la sede del Governo. I manifestanti chiedevano riforme e stavano organizzando un terzo sit-in nella Piazza della Kasbah, epicentro delle proteste nella capitale Tunisi.
Video: tortilla, chapati, panini e dolcetti fatti in casa…
Un po' in tutte le culture c'è l'usanza di accompagnare i pasti con un prodotto a base di cereali: pane, focacce e panini cotti al vapore sono parte del pasto quotidiano nei più svariati angoli della terra. Ecco una raccolta di video su varie preparazioni culinarie di questo tipo in diverse regioni del mondo.
Marocco: tragica ed esaltante la testimonianza personale di un attivista
Nel bel mezzo della campagna di censura e discredito portata avanti dal governo ai danni dei cittadini, e dopo il deludente risultato del referendum, gli attivisti del Movimento 20 febbraio si sono nuovamente affidati alla Rete per far circolare la toccante testimonianza di un militante inizialmente scettico - inclusa la storia della tragica morte della moglie, convinta attivista, per complicazioni al settimo mese di gravidanza.
Libano: reazioni online agli stereotipi mediatici di Beirut come sinonimo di caos continuo
L'espressione sarcastica "sembra Beirut" è diventata un cliché molto diffuso per descrivere una situazione di estremo caos o devastazione. Ma la pubblicazione di un articolo sul quotidiano australiano 'The Age', nel cui titolo compariva la famigerata frase, ha causato scalpore e indignazione tra i blogger e gli utenti di Twitter libanesi.
Egitto: “Togliere lo Hijab?” le blogger si interrogano
I temi discussi e dibattuti nell’ “hijablogosfera” sono sempre molto variegati. Una serie di post pubblicati recentemente ha approfondito una tematica particolarmente delicata: cosa succede se una donna decide di togliersi lo hijab?
Egitto: i perché dell'8 luglio
A distanza di mesi dalla destituzione di Mubarak, molte delle richieste dei manifestanti non sono ancora state accolte. Questo il motivo che ha spinto gli egiziani a convocare nuove proteste, concentratesi anche questa volta nell'epicentro rivoluzionario cairota di Piazza Tahrir.