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Arabia Saudita: perché niente cinema?

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“Come mai non ci sono cinema in Arabia Saudita?”, si chiede la blogger Hayfa [1] [in arabo], rilanciando poi alcune idee su una possibile proposta capace di omologare sale e pellicole ai canoni religiosi e conservatori del Paese.

Seguiamo il filo del suo ragionamento:

ما الذي يمنع وجود دور السينما في السعودية؟ للأسف عادةً يُطرح هذا السؤال في بداية النقاش لتأتي الإجابة لاحقاً متضمنة الأسباب، لكن دون إجابة مقنعة، حيث تضيع الفكرة الرئيسية ونكتفي فقط بمناقشة فكرة دور السينما بشكل عام قبل أن تصبح في السعودية. ما يخطئ به الكثيرين هو الاعتقاد الخاطئ حول فائدة السينما، فالكثيرون يعتبرونها “مجرّد” وسيلة ترفيهية، بينما هي أكثر من ذلك بكثير.. فالسينما وسيلة ثقافية قبل أن تصبح وسيلة إمتاع مثلها في ذلك مثل الكتب. ومايقدّم فيها لا يقلّ أهميّةً عن أي فنّ آخر. وليست الأفلام بالأمر الجديد علينا، فأسواق الفيديو لدينا خير شاهد على اطّلاعنا على هذا الفن، وإن كان هناك نوعٌ من الإحباط في الأفلام التي تزخر بها أسواقنا ذات الطابع الحركي والكوميدي الرخيص نظراً للاحتكار وسيطرة التجارة في هذه المسألة. الخشية تكون دائماً من المحتوى لا من دور العرض، هكذا يجب أن يكون المنطق.. فالأفكار والمشاهد تنقل بالمادّة، والسينما ليست إلا وعاء لهذه المادّة كالتلفاز تماماً وهذا الأخير ليس ممنوعاً في بلدنا. إذن لمَ التخوّف؟ ماذا لو كانت السينما بضوابط إسلامية؟ وأصبحت مواضيع الأفلام مراقبة؟.
في كل الدول تصنّف الأفلام تصنيفاً عمرياً، وهذه الطريقة تنظّم عرض الأفلام بشكل أكبر، وفي استطاعة الجهات الرقابية لدينا التحكّم بالتصنيفات العمرية بالطريقة التي تراها مناسبة. وليتم اقتطاع اللقطات غير مستحبّة كما هو حاصل الآن في شرائط الفيديو دون أن يخل هذا الاقتطاع بمسار الفيلم. ولتكن أوقات عرض الأفلام متناسبة مع أوقات الصلاة.
ولماذا لا نجد طريقة يتم فيها فصل سينما النساء والأطفال عن سينما الرجال؟ نحن لا نريد السينما لعرض ثقافة الآخر بقدر ما نريدها لإنتاج ثقافتنا الخاصة، فالسينما رسالة نستطيع توجيهها كيفما أردنا، وباستخدامنا لها سنضمن وصول صوتنا للعالم دون تشويه، كما هي آراؤهم حولنا.

A cosa è imputabile l'assenza di sale cinematografiche in Arabia Saudita? Purtroppo, il quesito è all'origine di ogni discussione che porta inevitabilmente a una serie di risposte tutt'altro che convincenti. Si perde subito di vista l'idea portante, accontentandosi di parlare di sale cinematografiche latu sensu, in attesa che si materializzino anche in Arabia Saudita. Molti hanno un'idea errata sui benefici del cinema. Per parecchia gente, si tratta soltanto di un mezzo di intrattenimento. In realtà è qualcosa di molto più ampio. Andare a vedere un film è un po’ come leggere un libro: un'attività intellettuale che attiene più alla sfera della cultura che non a quella dello svago. I contenuti proposti non hanno niente da invidiare a quelli di qualunque altra forma artistica. Per noi i film non rappresentano certo una novità. Lo testimonia l'esuberante mercato dei video del Paese, anche se è sconfortante notare come si scelgano principalmente film d'azione e commedie demenziali, sacrificati sull'altare della redditività e del monopolio dei due generi. È un problema di sostanza, non di forma: logica vuole che siano i contenuti dei film a destare preoccupazione, non le sale in cui vengono proiettati. La visione di un film è fonte di riflessione per lo spettatore e il cinema non fa altro che veicolare tali contenuti, esattamente come accade con la televisione – che non è certo bandita nel nostro Paese. Cosa si teme allora dai cinema?
E se si proiettassero film rispettosi delle leggi islamiche e passati al setaccio della censura? Tutti i Paesi classificano i film in base all'età del pubblico, metodo che consente una più oculata distribuzione dei film. Un comitato di censori potrebbe stabilire l'età idonea per ogni singola pellicola. Si potrebbero tagliare le parti equivoche, come già accade con i video, senza che questi tagli influiscano sullo sviluppo della trama. E fare in modo che gli orari degli spettacoli non coincidano con quelli della preghiera… Perché non trovare anche il modo di dividere le sale cinematografiche per i ragazzi da quelle per il pubblico femminile e quelle per gli uomini? Non ci interessa tanto andare a vedere film che riflettono la cultura altrui, quanto piuttosto film capaci di esprimere i nostri contenuti.
Il cinema è un potente strumento di comunicazione per i messaggi che ci stanno a cuore, e il buon utilizzo di un simile veicolo consente di diffondere tali messaggi fuori dai confini nazionali, onde fornire al mondo una visione scevra dagli stereotipi tanto nocivi alla nostra immagine.