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Ecuador: le tribù amazzoniche contro il gigante petrolifero

Categorie: America Latina, Brasile, Ecuador, Ambiente, Diritti umani, Disastri, Indigeni, Legge, Media & Giornalismi, Protesta, Relazioni internazionali, Salute

Mattino in Amazzonia, foto di markg6 utilizzata in base alla licenza Creative commons attribution license
Mattino in Amazzonia… [1] di markg6 [2] utilizzata in base alla licenza Creative Commons attribution [3].

Il rinnovato interesse per la ricchezza dell'Amazzonia è solo una delle reazioni ad alcune immagini di recente distribuzione che, scattate da un fotografo nell'Amazzonia brasiliana, immortalano i membri di una tribù, mai entrata in contatto col mondo civilizzato, intenti a scoccare frecce contro il velivolo su cui si trova il fotografo – immagini che il 23 maggio scorso hanno fatto il giro della Rete [4]. Tuttavia alcune organizzazioni ribadiscono di non aver mai dimenticato l'Amazzonia, e Amazon Watch [5] mette a disposizione importanti filmati – alcuni dei quali rilanciati anche nella sezione The Hub [6], la nuova comunità video sui diritti umani all'interno di Witness [7].
Nel primo video, si spiega l'entità dei danni attribuiti alla Chevron-Texaco per la gestione ambientale dei rifiuti tossici che da anni contaminano il bacino amazzonico ecuadoriano. Nel filmato di cui sotto [8] i membri di alcune etnie indigene raccontano dei propri problemi di salute, del cancro e della causa intentata contro la Chevron-Texaco per richiedere loro d'impegnarsi nella bonifica dell'area contaminata.

Poi, sempre da The Hub, il curatore Chris Michael [9] ha scelto i due filmati che seguono. Il primo è un'animazione che, parodiando i video di propaganda della multinazionale, si pone come punto di vista alternativo sul disastro causato dalla presenza di rifiuti oleosi tossici in Ecuador, inducendo gli spettatori a indagare sui motivi del contenzioso e a conoscere meglio le attività della Chevron-Texaco nel Paese. Allo stesso tempo, nel filmato si replica alle presunte accuse mosse dagli spettatori stessi, adducendo la piena legittimità con cui la multinazionale ha agito, non ritenendosi in alcun modo responsabile del disastro. Il video termina poi con l'invito ad informarsi meglio, più in generale, sulla nocività dello sfruttamento petrolifero nel bacino amazzonico visitando il sito Chevrontoxico.com [10]

Il video successivo mostra come i capi-tribù siano tuttora in lotta per scongiurare eventuali repliche del disastro ambientale e come il governo ecuadoriano si ostini ancora a cedere, per lo sfruttamento petrolifero, tratti di terra che ospitano le riserve indigene. Tutto ciò non solo senza il consenso della tribù indigena, ma addirittura ignorando l'aperto dissenso espresso da quest'ultima.

È poi la volta di un documentario indipendente scaricabile gratuitamente [11] e intitolato Justicia Now: One People's Fight Against Big Oil [12]. A seguire, una breve clip del filmato [13], in cui si scopre che la principale riserva di petrolio in ordine di grandezza si trova all'interno della regione amazzonica con il maggior grado di biodiversità: la riserva di Yasuni in Ecuador: