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Summit GV: prima giornata, un grande successo!

Categorie: Ungheria, Cyber-attivismo, Libertà d'espressione, Tecnologia, Ultim'ora, GV Summit 2008

La prima giornata del Summit 2008 di Global Voices è stata un gran successo, da quello che abbiamo potuto vedere (ovviamente non possiamo conoscere in anticipo eventuali futuri sviluppi). La mattinata è iniziata con una panoramica introduttiva dei due cofondatori, Ethan Zuckerman [1] e Rebecca MacKinnon [2], i quali hanno elencato e ringraziato i numerosi sponsor [3] e amici del Summit Global Voices. Un applauso particolare è stato rivolto a Georgia Popplewell, direttore responsabile di GV e motore trainante di questo Summit.
Rebecca ha poi parlato delle motivazioni alla base dell'intero progetto:

“Io provengo dal giornalismo, Ethan dal non-profit, entrambi stavamo osservando i media e i flussi di interesse nel mondo con una certa perplessità. Ho visto che i media di lingua inglese puntavano più su certe popolazioni e località, dando minore visibilità ad altre voci e regioni. All'epoca Ethan era impegnato ad analizzare i modelli di attenzione dei media. Stavamo studiando la blogosfera e volevamo parlare di tutta quella gente che nel mondo aveva iniziato a pubbllicare un blog.

Al termine dell'introduzione, è iniziata la 1. sessione: “Verso un network globale senza censura” con Helmi Noman come moderatore. Jillian York [4] e Renata Avila [5] hanno curato il report in diretta tramite CoveritLive [6]. La discussione si è occupata della situazione sui filtri a Internet, auto-censura e questioni analoghe relativamente a Egito, Marocco, Bielarussia, Giappone e Pakistan, grazie agli interventi di Sami Ben Gharbia, Chris Salzberg, Andrei Abozau, Ethan Zuckerman, Awab Alvi e Alaa Abdel Fatah.

trascrizione in diretta [7] dell'intera 2. sessione, che ha visto Mary Joyce come moderatrice. Si è affrontato l'argomento “Citizen media e libertà di stampa online” attraverso gli interventi di Ory Okolloh (Kenya), Wael Abbas (Egitto), Amine (Marocco), Oiwan Lam (Hong Kong), Au Wai “Alex” Pang da Singapore, e Hamid Tehrani (Iran). L'uso di Twitter, server proxy e SMS è stato considerato parte della soluzione per aggirare il problema del filtri su internet e della censura. Ciascuno dei relatori ha raccontato una serie di episodi avvenuti recentemente nel proprio Paese.

Con Jillian York a occuparsi della trascrizione in diretta sul blog [8] per la 3. Sessione: “Vivere sotto la censura”, Awab Alvi di Don't Block the Blog è stato il moderatore del gruppo formato da Helmi Noman, CJ Hinke, Andrew Heavens, Rezwan, Yazan Badran, e John Kennedy. Ciascuno dei partecipanti alla tavola rotonda ha illustrato le situazioni censorie viste sotto angolazioni diverse.

4. Sessione [9], con il ritorno di Juliana Rotich alla trascrizione in diretta sul blog, ha visto la partecipazione di ospiti speciali che Ethan Zuckerman, in qualità di moderatore, ha presentato come personaggi molto richiesti ai convegni e la cui presenza al Summit andava considerata una vera fortuna: Roger Dingledine (Tor), Nart Villeneuve (Citizen Lab), Isaac Mao (Digital Nomads Project), Robert Guerra (Privaterra), e Danny O'Brien (Electronic Frontier Foundation). L'intervento di Danny O'Brien è stato centrato sulla scelta dello strumento di elusione più adatto:

Quali sono i parametri da seguire nella scelta di uno strumento che garantisca l'agiramento della censura e l'anonimato? Argomento importante visto che alcuni di quelli normalmente utilizzati potrebbero fornire scarse garanzie di sicurezza in futuro. Per il momento Google va bene ma vistoa la sua crescita, sarà così anche in futuro? Le caratteristiche necessarie…che lo strumento abbia le spalle ben coperte.

Nart Villeneuve and Robert Guerra

Juliana fa notare che i suggerimenti di O'Brien escludono comunque i prodotti commerciali.

La 5. e ultima sessione [10] vede Rebecca Wanjiku [11] alla trascrizione in diretta e Xiao Qiang come moderatore. Alla tavola rotonda partecipano Clothilde Le Coz (RSF), Elijah Zarwan (HRW), Nasser Weddady (HAMSA), Stephanie Hankey (Tactical Tech), e Antony Loewenstein (campagna Uncensor per Amnesty International Australia).

Rebecca MacKinnon riprende la parola in chiusura per parlare della censura quale programma di natura legale, politica e sociale:

Senza lo strato sociale che sta sopra qualsiasi soluzione tecnica e legale, è difficile affrontare e risolvere molti di questi problemi. Mi hanno colpito in modo particolare gli episodi che rivelano la condizione di isolamento e dello stato depressivo in cui vengono a trovarsi alcuni blogger.

Ha poi aggiunto che spetta a noi cittadini darsi da fare per superare la censura e mettere a fuoco ciò che possiamo fare in concreto, piuttosto che quel che non possiamo cambiare. Per concludere Rebecca ha infine sottolineato l'effetto a catena che talvolta la censura può generare ricordando un solo caso: la libertà di parola/censura anti-pornografia in Giappone potrebbe essere utilizzata dalla Cina come esempio per mettere a tacere attivisti e dissidenti.

Rebecca MacKinnon

Termina così la prima, straordinaria giornata del Summit, mentre la seconda promette di essere altrettanto stimolante con discussioni su Rising Voices [12], GV Lingua [13] e altri temi.