Faiza Silmi: sintesi dei commenti

La vicenda di Faiza Silmi, donna marocchina a cui è stata negata la cittadinanza francese a causa della rigorosa osservanza di alcune pratiche religiose islamiche, va suscitando ampio dibattito. La donna indossa un tipo di velo integrale, il niqab, che ha ancora una volta monopolizzato l'attenzione dell'opinione pubblica e dei media. Le opinioni dei bloggers sui post di Global Voices toccano problematiche inerenti ad uno dei dibattiti più complessi della nostra epoca: il rapporto tra stato e religione e, in particolare, tra l'Islam e gli stati ‘occidentali’.

- Commenti al post: Arabeyes: negata la cittadinanza francese a una marocchina per via del burqa:

Christian Soldier si mostra favorevole alla decisione del governo francese:

Penso che il nostro Paese dovrebbe comportarsi come la Francia in questo caso e non lasciar entrare nessun musulmano. Loro rifiutano tutto ciò che caratterizza una società libera. Sono contento che la Francia abbia preso questa posizione, forse hanno imparato la lezione…

Attraverso il proprio commento Nuseiba riporta invece il breve stralcio di un'intervista a Faiza:

Si e eeedetto che porto il niqab perchè mio marito mi ha ordinato di farlo. Voglio che la gente sappia che è una mia scelta. Mi occupo dei figli ed esco di casa quando voglio. Possiedo una macchina. Faccio la spesa da sola. Si, sono musulmana praticante, sono ortodossa. Non è forse mio diritto?

Christian Soldier rincara la dose e critica apertamente il velo islamico, ritenuto incompatibile con i valori delle società ‘occidentali':

Questa è una società libera, non abbiamo regole su come vestirci e su cosa possano o debbano indossare le donne. Quindi voi non vi trovereste comunque a vostro agio qui. Sareste circondati da infedeli. […] In tutta onestà, mi infastidisce parecchio vedere al centro commerciale o da qualche altra parte queste donne imbacuccate come rapinatori di banche. Come fanno a vivere in America, con tutti quei cattivi cristiani intorno???

Interviene la stessa Jillian York, blogger ed autrice del post originale, la quale replica seccamente a queste ultime affermazioni:

Credi veramente che la maggior parte dei musulmani la pensi così? Non è possibile. I Cristiani sono considerati “gente del libro”, non “infedeli.” […] La maggioranza dei musulmani è tollerante praticamente verso chiunque altro. Stai parlando di una sparuta minoranza, che probabilmente NON include Faiza Silmi.

jay arthur sposa la linea di Christian Soldier:

La stragrande maggioranza dei musulmani coltiva odio e discriminazione nei confronti dei non-musulmani. Esiste forse un Paese islamico in cui è stata abolito il reato di apostasìa? Esiste la libertà di religione?

Jillian York controbatte nuovamente opponendosi alle posizioni radicali di Jay: “Riconosco che hai ragione sui governi di vari Paesi musulmani, prima di tutto, e dichiaro subito che anch'io disapprovo tali leggi.” Poi aggiunge:

Il problema è che sembra tu creda che l'Islam ed i musulmani siano una sola cosa. Non lo sono. Esistono moltissimi musulmani praticanti che interpretano in maniera letterale il Corano e gli Hadith, ma ce ne sono altrettanti che non lo fanno. Ad ogni modo, i musulmani sono esseri umani, nati in una particolare regione. Non sei obbligato a farti piacere la loro religione, ma forse puoi considerare la possibilità che non si tratta di un'unica entità fissata su un'idea unica?

A questo punto s'inserice nel dibattito un blogger musulmano, Myrtus, che fornisce una riflessione sulla complessità della questione:

Tutta questa faccenda del burqa non ha alcun senso per quanto mi riguarda. Penso che sia inumano, che svilisca le donne, che rappresenti un'ideologia religioso/politica estremista che neghi la libertà dello spirito umano, è una pratica recente inventata in qualche posto sperduto e retrogrado e l'Islam proibisce categoricamente l'innovazione, potremmo parlarne all'infinito… tuttavia a prescindere da quello che pensiamo, in una società libera come la Francia dice di essere, un individuo dovrebbe avere il diritto di esercitare la propria libertà di espressione a prescindere dal suo background etnico, religioso o politico… la decisione di negare la cittadinanza a questa donna è altamente ipocrita ed arbitraria al di là di ogni ragionevole dubbio, visto e considerato che gli altri membri della sua famiglia di cui lei condivide lo stile di vita sono già cittadini francesi. Che tipo di messaggio si trasmette a coloro che lo sono già (autoctoni o naturalizzati), i quali indossano pubblicamente il burqa o qualsiasi altro tipo di simbolo religioso? Significa forse che nemmeno il loro stile di vita e credenze religiose sono accettati in Francia? […] Il fatto è che ci sono tante di quelle cose che improvvisamebte sono diventate ormai parte delle usanze religiose dell'Islam… non le sopporto più, per me è colpa soprattutto dell'ignoranza trascinante dei politici.

- Commenti a: Marocco: una prospettiva diversa su Faiza Silmi

momo ould Jacqueline corregge Xoussef secondo cui la cittadinanza per Faiza sarebbe un privilegio e non un diritto:

Dato che questa donna è sposata con un cittadino francese, la nazionalità nel suo caso è un diritto previsto dalle disposizioni del diritto francese. Per dirla tutta, non si tratta assolutamente di un'istanza di naturalizzazione, e quindi di un privilegio.

Ecco infine Nasamat mettere in evidenza un altro fattore che avrebbe spinto le autorità a negare la cittadinanza francese alla donna:

Da quanto ho potuto capire ascoltando gli esperti in materia su una trasmissione di RFI (Radio France Internationale), la donna in questione non si è vista rifiutare la cittadinanza a causa del burqa ma piuttosto perchè è stata considerata “una donna sottomessa”, cosa che non è consentita in una società che riconosce l'uguaglianza tra sessi.

1 commento

  • giottonini irene

    Ora io chiedo a tutti quanti,il marito ha un passaporto o due?Sapevate che si é rifiutata di togliere il niqab in tribunale?Se sei cosi orgogliosa delle tue origini rimani quello che sei,e qui sto parlando per tutta la famiglia.Se scegli un altra cittadinanza adeguati alle leggi di quello stato,se non lo fai vuol dire che hai cambiato per interesse e per i vantaggi che questo ti puo dare

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