Guatemala: È Antigua l'ispirazione per il Piccolo Principe?

ceibaFoto di una Ceiba realizzata da Suttonhoo e distribuita sotto licenza Creative Commons.

Pur essendo un Paese relativamente piccolo, i magnifici paesaggi del Guatemala possono stimolare l'immaginazione di chiunque. Con i suoi 37 vulcani [sp] che si stagliano innanzi al magnifico Lago Antitlan, il Guatemala è un paese che ha attirato artisti e persone di cultura, tutti potenzialmente ispirati da questa terra d'incanto. Turisti come Simone de Beauvoir, Luigi d'Aragona, Pablo Neruda, Che Guevara, persino Aldous Huxley sono tutti transitati per questa terra punteggiata di ceiba (alberi tropicali) e rose. Un altro scrittore, Antoine De Saint-Exupéry, noto autore del “Piccolo Principe”, è anche lui capitato per caso in Guatemala, il che ci porta alla domanda: che siano state Guatemala ed Antigua la sua ispirazione per l'Asteroide B-612?

Bonjour Guate [sp], blog dedicato alla francofonia, ci racconta l'introduzione alla storia:

Antoine de Saint-Exupéry conoció Guatemala por accidente. Uno que destruyó su avión y lo dejó malherido.

Antoine de Saint-Exupéry è capitato in Guatemala per caso… un caso che lo ha fatto schiantare con il suo aereo, distrutto nell'incidente, lasciandolo gravemente ferito.

La storia trova il suo proseguio in Bonjour Guate:

Han surgido teorías acerca de los lugares que inspiraron a De Saint-Exupéry a escribir El Principito: una de las suposiciones da cuenta de que el Asteroide B-612, la casa del Principito, es La Antigua Guatemala, donde el aviador se recuperó de los golpes de su percance aéreo

Ci sono molte teorie sui posti che avrebbero ispirato De Saint Exupéry per il “Piccolo Principe”: secondo una di queste, l'Asteroide B-612, che ospita il Principino, sarebbe la città di Antigua, dove lo scrittore si era stabilito per la convalescenza.

Enchiel, blogger guatemalteco che adora il “Piccolo Principe”, passa in rassegna le teorie secondo cui Antigua, la città delle Rose, sarebbe sta la maggiore ispirazione per De Sain Exupéry [es]:

¿Presunción o no la de afirmar tal cosa? Quien sabe! Pero lo cierto es que hay detalles de su asteroide que coinciden con Antigua, ejemplo: el asteroide del principito tenía dos volcanes activos y uno inactivo. De todos los lugares a los que viajó Exupéry, ¿qué otro lugar sino sólo Antigua Guatemala tiene igualmente dos volcanes inactivos (el de Agua y Acatenango) y uno activo (el de Fuego)?

È solo una supposizione? chi lo sa? La verità è che molti dettagli dell'asteroide combaciano con Antigua. Ad esempio: l'Asteroide ha due vulcani attivi ed uno inattivo. Tra i posti visitati da Exupéry, dove se non ad Antigua troviamo due vulcani inattivi (quello dell'Acqua ed Acatenango) ed uno attivo (quello del Fuoco?).

Il blogger Jorge Palmieri ha un'altra teoria. Dopo aver incontrato Consuelo Suncín, la vedova salvadoregna di Exupéry, nel 1972, ritiene che la rosa capricciosa fosse lei :

Consuelo era una mujercita sumamente coqueta y excesivamente generosa con sus amores. Sin embargo, a pesar de sus defectos humanos, es indiscutible su papel de musa que jugó para El Principito . Sus defensores argumentan que el volcán extingido del minúsculo asteroide es un guiño metafórico a El Salvador, país natal de su problemática consorte, donde pudo haber sido inspirado por el extinguido volcán Izalco para escribir sobre el volcán extinguido en el asteroide B 612 donde vivía El Principito y se dedicaba a cuidar a la rosa que era para él.

Consuelo era una donna minuscola, intrigante, fin troppo generosa con i suoi amanti. Ad ogni modo, nonostante i suoi difetti, nessuno poteva dubitare fosse lei la musa del “Piccolo Principe”. Chi la pensa così dice che il vulcano spento non fosse che una metafora per prendere in giro il suo Paese, El Salvador. Il vulcano inattivo di Izalco potrebbe aver ispirato la casa del “Piccolo Principe”, quell'Asteroide B-612 dove si sarebbe preso cura della rosa.

Questa potrebbe essere la teoria più azzeccata. Una volta De Saint-Exupéry disse: “Mi ricordo ancora degli occhi di mia moglie. Non vedrò mai nient'altro che i suoi occhi. Mi interrogano”.

Una guatemalteca che vive e lavora in Africa scrive sul suo blog Desde Kinshasha [sp], dei Baobab, presenti anch'essi nel libro, incredibilmente molto simili al ceiba, l'albero nazionale del Guatemala. Poco prima di tornare a casa, la blogger era molto dispiaciuta di non averne visto ancora nessuno, ma alla fine vi era riuscita:

Volví la vista a la derecha y a la izquierda y reconocí varios más. En ese último día de mayo en Kinshasa me di cuenta que siempre habían estado ahí, que los baobabs eran ceibas, y que, finalmente, no estaba tan lejos de casa.

Vagando con lo sguardo a destra e sinistra sono riuscita a vederne moltissimi. L'ultimo giorno di maggio che ero a Kinshasha, ho capito che i Baobab erano sempre stati lì, e che in realtà non erano altro che ceiba, e, in fin dei conti, non ero così lontana da casa.

Antoine de Saint Exúpery – il noto autore francese del “Piccolo Principe”, che una volta ha detto: “Non si vede bene che col cuore; l'essenziale è invisibile agli occhi” – prima di scrivere il suo capolavoro ha visitato i nostri vulcani, odorato le nostre rose, vissuto con la nostra gente. Ha camminato per le strade di Antigua, ha amato una ragazza centroamericana, ha passato il tempo a disegnare, mentre recuperava le forze dopo l'incidente. Da qui tornò a New York carico di ispirazione. Fosse o no il Guatemala la sua vera Musa, anche gli incidenti e gli incontri casuali possono avere finali lieti, proprio come il libro che ora tengo tra le mani.

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