articoli da luglio, 2008
Abkhazia, Georgia: “Casa mia”
Il sogno di un blogger georgiano risveglia i ricordi d'infanzia della casa dei nonni a Sukhumi, in Abkhazia, prima e durante la guerra del 1989.
Iran: le reazioni dei blogger allo scambio Israele-Hezbollah
Mentre il governo iraniano si felicita per la liberazione da parte di Israele di diversi prigionieri libanesi, alcuni blogger locali hanno subito preso a interrogarsi (con posizioni diverse) sul destino degli iraniani catturati in Libano.
Palestina: giornalismo selettivo
Dopo il secondo attacco con un bulldozer guidato da un civile palestinese in meno di un mese, i blogger palestinesi sono frustrati dal modo in cui i media locali ed internazionali hanno riportato i due eventi, ignorando problematiche locali ben più significative a livello globale.
Madagascar: la determinazione di una blogger per aiutare il Piccolo Kamba
È stata la ferma determinazione di Diana Chamia, giovane blogger locale, ad allertare il mondo sul raro caso di meningoencefalite frontale-nasale che aveva colpito il "Piccolo Kamba". Per arrivare così all'operazione chirugica che lo ha riportato alla normalità.
Uganda: (non più) “lost in translation”
La maggior parte dei blogger ugandesi scrive ancora in lingue diverse dall'inglese, con le molteplici varianti dei quattro ceppi linguistici maggiori. Da qualche tempo, tuttavia, diversi blogren vanno pubblicando post in Luglish, lingua ibrida che unisce inglese e lugandese, lingua più diffusa nell'Uganda centrale. Con utili risorse per imparare: traduzioni, fonetica e istruzioni non-verbali.
Russia: “La nuova elite”
Da rilanci e commenti in circolazione nella blogosfera russa, sembra emergere una sorta di "nuova elite" che abbraccia (e condiziona) il mondo accademico e quello politico.
Sahara Occidentale: Poesia e spagnolo, legami indissolubili
Il popolo Saharawi ha una forte tradizione poetica, rimasta orale. Per preservarla e diffonderla, poeti e scrittori locali riaffermano la fusione della lingua tradizionale con lo spagnolo, molto diffuso nell'area. E pur se l'Istituto Cervantes non aderisce all'iniziativa, questi legami si fanno sempre più evidenti.
Palestina: la parola di un israeliano contro quella di un arabo
Pochi giorni dopo la liberazione di Samir Kuntar ai blogger palestinesi viene rucordato che quando c'è di mezzo la parola di un israeliano contro quella di un arabo, è sempre la prima a vincere. Ma i blogger locali rilanciano l’impegno ad un’informazione più bilanciata, inclusi i puntuali interventi di Terry Scot su American Palestinian.
Bahrain: omaggio a una community di blogger arabi
Molti blogger del mondo arabo utilizzano piattaforme localizzate, come Jeeran e Maktoob, e oggi questi siti sono divenute vaste community che travalicano le blogosfere nazionali. Una nota blogger del Bahrain, Shaima Al Watani, celebra il suo primo anno come attiva partecipante della community di Jeeran.
Perché la Cina non vota le sanzioni contro lo Zimbabwe?
I blogger cinesi commentano il comportamento della Cina al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dove ha posto il veto, insieme alla Russia, alle sanzioni contro il regime di Mugabe in Zimbabwe. Mentre continua a fornire armi, addestramento e finanziamenti al Paese africano.
Diamo il benvenuto a Judie Bhatia, coordinatrice sui temi della salute pubblica
Diamo il benvenuto a Juhie Bhatia, nuova coordinatrice di Global Voices Online per le tematiche legate alla sanità. Giornalista canadese originaria dell'Asia meridionale, da circa un decennio si occupa di simili temi per diverse testate e ci terrà informati sull'andamento dei citizen media relativi alla salute pubblica nel mondo.
Israele: Forti reazioni allo scambio di prigionieri con Hezbollah
Mercoledì 16 luglio è stata una giornata di lutto in tutta Israele. Le poche speranze che lo scambio di prigionieri deciso con Hezbollah riportasse a casa sani e salvi i due soldati rapiti, Ehud Goldwasser ed Eldad Regev, si sono frantumate alla vista delle loro bare trasportate lungo il confine. In cambio, Israele ha rilasciato diversi terroristi libanesi, incluso Samir Kuntar, condannato a quattro ergastoli per l'assassinio di quattro israeliani a Nahariya nel 1979. Il suo rilascio ha suscitato molte polemiche, e il dibattito sull'intera questione si è esteso online, con toni forti e confronti accesi.