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Camerun: le donne si raccontano sul web

Categorie: Africa sub-sahariana, Camerun, Alimentazione, Arte & Cultura, Donne & Genere, Istruzione, Salute

Le donne camerunensi raccontano la storia della loro vita sul web, spaziando fra istruzione e presa di coscienza femminile, attraverso arte, cultura, moda e salute. Betty, per esempio, che vive a Manchester, tiene su Betty’s Pregnancy Diary [1] [in] un blog sulla sua gravidanza. Giunta alla trentaquattresima settimana, si chiede quali saranno le ricadute della stretta creditizia sui mercati mondiali:

Ho pensato che, con la crisi che incombe su di noi come un coprifuoco, non è proprio il caso di perdersi in frivolezze. Badate bene, solo la morsa dei denti sui Maltesers [2] che sto ingurgitando a più non posso, è più rumorosa di quella creditizia che imperversa in giro. Ho deciso di organizzarmi ben bene con gli acquisti per il bambino. Invece di farmi prendere dalla smania dello shopping, mi sono messa a tavolino a stilare scrupolosamente liste e preventivi. Sto diventando proprio brava a far quadrare i conti; quasi quasi faccio concorrenza al Ministro delle Finanze.

Riguardo ai compiti dei genitori, Mabi’s World [3] [in] parla del peso che si accollano i nonni nel prendersi cura dei nipotini:

Da sempre, in molte comunità e famiglie i nonni danno una mano nella cura dei bambini. Lo fanno così volentieri da coprire anche lunghe distanze pur di essere presenti. Ci sono nonne che hanno dovuto spostarsi all'estero per fare da “babysitter” ai nipoti. Ma per un numero crescente di nonni, le visitine al nuovo nato sono state rimpiazzate dall’impegno a occuparsene a tempo pieno, mentre mamma e papà sono al lavoro.

In un altro post, questa blogger quasi esordiente dà consigli [4] di tipo sanitaro su come combattere la febbre enterica [5][it] e, commemorando la Giornata Internazionale degli Insegnanti del 5 ottobre, rende omaggio [6] [en] al padre, la cui figura le offre lo spunto per affermare che gli insegnanti meriterebbero la definizione di “leader”:

Mio padre, Ntunibu James Azefor, era un insegnante. Uno di quelli la cui attitudine alla leadership viene onorata ancor’oggi. I suoi studenti lo ricordano come una persona determinata, rispettosa e altruista, interamente dedita alla missione di condividere la conoscenza. Tutti i suoi ex-allievi che ho incontrato mi hanno raccontato in che modo la sua figura abbia influenzato la loro vita. Lo descrivono come un bravo insegnante, le cui doti di dedizione, perspicacia, attenzione e passione nell’insegnare e nel rendere gli altri partecipi del suo sapere hanno consentito loro di raggiungere il successo e obiettivi importanti. Per usare il linguaggio di InterAction [il riferimento è al così detto ‘InterAction Leadership Programme’, iniziativa del British Council [7] rivolta a leader africani emergenti], lo si potrebbe definire una persona che “pone gli altri nella condizione di fare grandi cose”. Questa è leadership.

Mabi azefor Fominyen è una giornalista, nonché presentatrice radiotelevisiva per l’emittente di Stato camerunense (CRTV) che si interessa di questioni legate a famiglia, leadership, genere e coscienza delle donne.

In tema di questioni femminili, è riemersa a settembre dopo un periodo di silenzio Rosemary Ekosso [8], la quale dichiara senza mezzi termini di essere contraria alla poligamia, commentando un servizio della BBC su un nigeriano che ha 86 mogli:

Nel mondo d’oggi non esiste alcuna valida ragione per la poligamia, e lo sappiamo. Smettiamola di far finta che in situazioni del genere gli interessi delle donne siano tutelati, quando invece sappiamo benissimo che l’intento è quello di mantenere lo status quo, sia perché la cosa non ci tocca affatto, sia perché torna a nostro vantaggio.

Un lettore [o lettrice] è però di opinione diversa [9] e si rivolge così a Rosemary:

Sono state quelle donne a riferirti di essere vittime di un’ingiustizia? Hanno per caso detto di esserci state costrette? Scelgono di vivere come pare a loro e nessuno di noi ha il diritto di dire quale dovrebbe essere l'assetto matrimoniale “ideale” per loro. Sarebbe come negare la libertà di scelta a un essere umano .

Sul fronte dell'arte, Dulce Camer, auto-definitasi “una giovane camerunense che sta cercando di realizzarsi”, intervista la fotografa di successo Anrette Ngafor [10], che a 32 anni nutre grandi ambizioni:

Il mio obiettivo è quello di avere un giorno un mio marchio, un’attività, un'azienda, uno studio tutto mio. Fra un po’ dovrei farcela, perché mi sto dando da fare in tal senso e spero di riuscire a realizzare il mio sogno.

Moda e tendenze sono anche al centro dell’interesse di Menoosha, cantautrice e media designer che vive in Germania. Sul blog The Pink Post [11] riflette sul fatto che le treccine non valorizzano affatto la bellezza delle donne africane:

Mie care sorelle africane! Qui lancio un monito solenne per TRATTARE MEGLIO I NOSTRI CAPELLI!!! Non importa se lisci, ricci, crespi, veri o finti, PER FAVORE!!!! TRATTIAMO I CAPELLI CON UN PO’ DI GRAZIA!!!! AMIAMO I NOSTRI CAPELLI COME NOI STESSE!!!!

Per finire, Bamenda Babe, sul blog My African Father [12] pubblica alcune ricette di cucina dal Camerun. Vivendo da anni negli Stati Uniti, con questo blog vuole ricongiungersi alle proprie radici e si è anche messa a seguire la cucina camerunense:

Qui negli Stati Uniti è un’impresa acrobatica preparare il nostro kohki-corn. Si trovano le foglie di plantago per avvolgere il granoturco prima di passarlo al vapore? E prima ancora – e innanzitutto – c'è modo di trovare granoturco come si deve? Quello che vendono qui è troppo morbido, acquoso e dolciastro. C'è qualche foglia fresca di patata dolce da queste parti?