Nel 2004, il Ministro dell'Economia Correa, durante la presidenza di Alfredo Palacio, ha redatto un documento, pubblicato su La Insignia [sp], in cui tornava a formulare ciò che allora era stato messo in discussione nell’articolo 303 della Costituzione adottata di recente [sp], dichiarando che gli ecuadoriani sarebbero ritornati ad una valuta nazionale e che il denaro sarebbe tornato di nuovo sotto il controllo e la regolamentazione della Banca Centrale dell'Ecuador. Dato che l'Ecuador attualmente utilizza il dollaro americano, le dichiarazioni del Presidente non sono state accolte positivamente da molti cittadini. Tuttavia, neppure le proteste contro l'approvazione della nuova Costituzione, hanno potuto arrestare questa “Rivoluzione cittadina del XXI secolo”, la cui vittoria è stata proclamata dal movimento politico presidenziale, Alianza Pais (Alleanza Paese).
I risultati preliminari sembrano dar ragione al governo ecuadoriano (con il 98,87% dei voti scrutinati finora) con la sua visione di un futuro politico in Ecuador. Ad oggi, il 63,94% della popolazione ha votato a favore della petizione di Correa, mentre il 28,08% si è espresso contrario. Ciononostante, Guayaquil, una delle città ecudoriane più grandi, ha votato in modo diverso rispetto al resto del paese: anche se le percentuali tra le due tendenze erano molto vicine, alla fine ha vinto il NO con il 46,97% delle preferenze [sp]. Il sindaco di Guayaquil, Jaime Nebot, ha dovuto concedere i risultati elettorali e, trattandosi di uno dei maggiori esponenti dell'opposizione contrari all'approvazione della Costituzione, è stato sollecito nel rispondere all'appello al dialogo di Correa, dichiarando, a dispetto di quanti suggerivano, di non aver in mente una nuova Guayaquil separatista, indipendente dalle sorti del paese.
I blogger ecuadoriani hanno fornito i loro commenti sui risultati del referendum. Alcuni dichiarano di essere soddisfatti della vittoria del SÌ, mentre altri ritengono che il cambiamento promesso sia ancora lontano, molto lontano.
Juan Fernando Pachedo di Satturn Attacks [sp] inizia il suo post chiedendosi: ” Speranza di una nuova vita?” E continua a dubitare che un pezzo di carta come la Costituzione possa cambiare le cose in questo paese dell'America del Sud. Al contrario, consiglia ai suoi concittadini di adottare delle misure in campo economico:
- Abrir tan pronto puedas una cuenta en Euros, créanme no hay moneda que se ponga al euro
- Sacar tu dinero del país, algunos Bancos te permite abrir cuentas en sus filiales en USA o directamente puedes hacerlo tú, es el mejor camino.
– No embarcarse en deudas en los próximos dos años, no deudas grandes al menos, recuerda que ahora pagas en Dólares y cuando tengas una nueva moneda devaluada te será más difícil de poder pagar a las cuotas de tu casa, auto etc, etc
– Migrar, si tienes a donde y de forma legal hazlo, ojo no aconsejo te subas a un bote y te vayas a EEUU sin siquiera poder articulas dos palabras, pero si tienes un empleo o una profesión que te ayude, puede hacer una migración ordenada tuya y de tu familia.
– Spostate il vostro denaro dal paese, alcune banche vi consentono di aprire conti correnti direttamente nelle loro filiali negli Stati Uniti oppure potete farlo autonomamente, è il miglior modo possibile.
– Non indebitatevi nei prossimi due anni o, perlomeno, fate in modo che i vostri debiti non siano troppo onerosi, ricordatevi che ora si paga in dollari americani e che quando si disporrà di una nuova moneta svalutata, sarà più difficile pagare il mutuo di casa, della macchina, ecc. ecc.
– Emigrate se ne avete la possibilità e potete farlo nei termini della legalità, ma ascoltate bene, vi sconsiglio vivamente di imbarcarvi alla volta degli Stati Uniti se non sapete almeno articolare un paio di parole, ma se avete un lavoro o una professione che possano aiutarvi, allora potete emigrare regolarmente per voi stessi e per la vostra famiglia.
Eduardo Varas di Libros, Autores y Riesgos [sp] si lamenta del fatto che un gran numero di persone, come lui, sono state costrette a non esprimere neppure la propria preferenza. Eduardo ritiene, infatti, che gli ecuadoriani votino a favore del sensazionalismo e questo non ha potuto che generare risultati così disparati. Ricordandoci di come sia stata tracciata la traiettoria politica ecuadoriana nell'ultima decade, l'autore scrive:
Y bueno, ver esa distancia, ver que un país se mueve por pasiones (por ejemplo, ayer en uno de los canales se pasó un reportaje sobre las consultas que se han realizado desde la vuelta a la democracia y me quedé helado al ver que en el gobierno de León Febres Cordero se lanzó una para preguntar al pueblo si se prefería que candidatos independientes pudieran participar en contiendas electorales. La mayoría dijo No. Luego, varias años después, Sixto Durán Ballén, en su gobierno, hizo la misma pregunta y ganó el Sí. No hay opción, se vota por la figura y no por sus ideas… eso suena a condena), y entender que el manejo será así por mucho tiempo, te obliga a despertar a varias ideas…
El Cronista di CronicaCero [sp] ci rammenta che questa è la quinta volta in meno di due anni che il Presidente Correa ottiene il favore dei cittadini ecuadoriani, poiché è arrivato alla conclusione che l'opposizione è ancora ostile ai cambiamenti reali che stanno avvenendo nel suo paese:
Sí, a ver, dirán algunos que nada ha cambiado, que siguen los casos de corrupción, que sigue el gasto, que sigue el desempleo, que sigue la pobreza. Es cierto. Hay ciertas cosas que no cambian. Pero lo que se aprobó ayer, domingo 28 de septiembre, es sin duda, un paso enorme para modificar la estructura de un Estado que hace rato se olvidó de la gente y que se la jugó corruptamente por quienes tenían el poder financiero y político.