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Madagascar: i blogger temono l'impatto dell'attuale crisi finanziaria

Categorie: Post popolare, Nord America, Francia, Madagascar, U.S.A., Citizen Media, Economia & Business, Interventi umanitari, Relazioni internazionali, Sviluppo

Con l'aggravamento della crisi economica, i candidati alla presidenza [1] [in] statunitense, i leader europei e i vertici delle organizzazioni internazionali [2] preannunciano tutti la necessità della riduzione degli aiuti umanitari internazionali [3] [in]. I Paesi in via di sviluppo come il Madagascar, la cui economia dipende molto da questo genere di aiuti, temono che una simile riduzione costituirà un serio ostacolo [4] ai progressi sinora compiuti nello sviluppo sociale e nei programmi volti a ridurre la povertà più estrema.

Questa crisi influenzerà il Madagascar? E se sì, come? Madagascan [5] [fr] spiega:

En conclusion, oui, Madagascar sera inévitablement impactée par la crise internationale actuelle. D'une part parce qu'il est prévisible que les Etats resserrent leurs aides aux pays pauvres, d'autre part parce que les grands projets actuels dans le pays auront probablement des problèmes de capacité d'investissement très rapidement, et enfin parce qu'une source importante de richesse du pays, le tourisme, sera fatalement affecté

In conclusione, sì: il Madagascar sarà inevitabilmente colpito da questa crisi economica globale. In primo luogo, a causa della riduzione negli aiuti rivolti ai Paesi in via di sviluppo. Secondo, poichè molti dei grandi progetti di estrazione mineraria [attualmente previsti] patiranno la carenza di investimenti, e infine perchè ne risentirà anche l'altra fonte di ricchezza per il Paese, il turismo.

Randy do it, giornalista e blogger di fama nazionale, offre una guida dal titolo “il funzionamento dei mercati spiegato ai principianti” [6] [fr] in cui utilizza l'analogia con un fittizio mercato locale in cui si scambiano scimmie:

Dès lors qu’il a le dos tourné, son assistant rassemble les villageois et leur indique les cages, avec les milliers de singes que leur a achetés son patron “Si vous le voulez, leur dit-il, moi, je vous cède ces singes à 35 dollars l’unité. Ainsi, lorsque mon patron reviendra, vous pourrez les lui revendre à 50 dollars.” Les villageois, aveuglés par la perspective de cet enrichissement facile, sortent toutes leurs économies, vendent leurs biens pour racheter les singes. Le magot encaissé, l’assistant disparaît dans la nuit. On ne le verra plus. Ni lui, ni son patron. Dans le village, rien que des singes, courant dans tous les sens. Et Nadim Kalife de conclure son histoire par un édifiant: « Bienvenue dans le monde de la Bourse ! » Eh, oui ! Il y a quelque chose d’aventureux à vendre un singe à dix dollars, puis à le racheter à 35 dollars, en espérant le vendre une seconde fois à 50 dollars.

Non appena il padrone del negozio si gira da una parte, l'assistente raduna gli abitanti del villaggio e indica loro le gabbie dove si trovano le migliaia di scimmie che il suo capo aveva appena acquistato da loro. “Se le volete, vi venderò le scimmie a 35 dollari l'una. Quando torna il mio capo, potete rivendergliele a 50 dollari l'una”. Gli abitanti del paese, accecati dalla prospettiva del denaro facile, danno fondo ai risparmi e impegnano tutti gli averi per comprare le scimmie. Una volta raccolto il denaro, l'assistente svanisce nel nulla, e non si fa più vedere. Nè lui, nè il suo capo. Alla fine nel villaggio ci sono solo scimmie che scorrazzano ovunque. Nadim Kalife conclude così la storia: “Benvenuti nel mercato globale!” Chiaramente, vendere una scimmia a 10 dollari, ricomprarla a 35 e rivenderla a 50 comporta qualche rischio.

Infine Moonlight girl, blogger esordiente da Antananarivo, ricordando un recente incontro alla fermata dell'autobus ad Antananarivo racconta la triste storia delle conseguenze di vivere in condizioni estreme di povertà [7], e di come ciò influenzi l'assistenza medica [fr] di molti malgasci:

[La donna] scoppiò a piangere raccontandomi di aver partorito appena due giorni prima in un famoso ospedale. Era povera, e non aveva i soldi per comprare le medicine per il bambino, che si era improvvisamente ammalato. In quest'ospedale se non puoi permetterti le medicine di cui hai bisogno, significa che stai solo aspettando di morire. A loro non importa nulla della tua situazione personale. E così il bambino è morto, e questa donna non aveva nemmeno i soldi per riportarlo a casa. Viveva a Ambatofotsy, che si trova molto lontano dalla città: prendere un taxi sarebbe costato una fortuna. [Quando l'ho incontrata] stava andando dalla sorella a Ambohipo, portandovi il figlio. Mi sentivo terrorizzata e affranta allo stesso tempo, pensando a questa donna costretta a portarsi il figlioletto morto in giro. L'aiutante dell'autista andò su tutte le furie, e prese a inveire contro la donna, sbattendola fuori dall'autobus. Diceva che la signora aveva fatto una cosa proibita: portare un morto in mezzo ai vivi. La povera donna è scesa dall'autobus senza fare resistenza, perchè non voleva causare ulteriore scompiglio.