Sul blog Wanabehuman Jonathan Power [1] [in], che ha trascorso qualche tempo a Mosca, si dice convinto che “all'UE spetti il compito di riprendere in mano il lavoro di modernizzazione e stabilizzazione della Russia [2] [in], interrotto nel 1914, e cita in proposito anche la tesi dello storico britannico Norman Davis [3] [in], che del grande paese evidenziava la spinta liberale già presente nel 1905. Nel rimandarci suggestioni di una civiltà che trasuda storia, arte e bellezza, Jonathan Power evidenzia i profondi tratti che segnano la vicinanza culturale e spirituale della Russia all'Europa [4] [in] e, pur ammettendo il potere che l'incanto della città esercita su di lui, esprime genuinamente inquietudine per lo scenario da nuova guerra fredda [5] [it] che minaccia di delinearsi se l'UE perderà l'occasione di cogliere il valore di questa vicinanza, disperdendo le proprie ambizioni verso orizzonti più vasti, ma non altrettanto naturali. Power conclude così: “I Russi – ho l'ardire di suggerire – gradirebbero questo [avvicinamento all'UE]”, e la sua argomentazione non manca di ricevere commenti a favore, insieme a spunti di discussione, incluso un intervento che evidenzia come la Russia abbia invece un'identità da difendere con fierezza, inassimilabile tanto all'Europa quanto all'Asia.
Russia: parte dell'Europa o dell'Asia?
· scritto da Veronica Khokhlova tradotto da Tamara Nigi
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