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Iraq: uccidete tutti gli interpreti iracheni!!!

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iraq, Diritti umani, Governance, Guerra & conflitti, Indigeni, Religione, Ultim'ora

Quella che segue è l'opinione di Iraqi Interpreter riguardo a una decisione del comandante della forza multinazionale in Iraq. Secondo una nuova regola, gli interpreti iracheni che lavorano al fianco dei soldati americani non dovranno più coprirsi il volto nel corso delle operazioni militari. Lo stesso Iraqi Interpreter [1] [in] scrive:

È come se dicessero:

EHI IRACHENI, ECCOLI QUI …GLI INTERPRETI IRACHENI… ADESSO CHE VEDETE LE LORO FACCE… FATE DI LORO QUELLO CHE VOLETE, UCCIDETELI, TOURTURATELI, NON CI IMPORTA NIENTE.

Il blogger ritiene la decisione uno spudorato tentativo di costringere gli iracheni che lavorano con l'esercito americano a dimettersi invece di chiedere asilo politico in America, e aggiunge che il furto della lista di interpreti locali avvenuto di recente è parte della stessa politica.

Consapevole di essere in pericolo di vita, che trovi o meno lavoro, Iraqi Interpreter è sprezzante del pericolo ma anche orgoglioso:

Che ci crediate o no, quando ho iniziato questo lavoro [sapevo] molto bene che la morte sarebbe stata la nostra fede, perciò non mi importa più niente… continuerò a lavorare fino all'ultimo respiro, non per l'Iraq, non per il SIV, non per gli americani …………… ma per la vita (per i soldi necessari a sostenere la mia famiglia)

Cosa succede a Mosul

DSC03528 (Small).JPG“Le schegge di questa esplosione stavano quasi per colpire il mio amato figlio di quattro anni che giocava in giardino, approfittando del bel tempo autunnale. Dopo una lunga e calda estate, passata ad andare in giro con la sua bici. Vedere il mio bambino sano e salvo mi ha fatto rimanere di sasso.”

Mama, scrive [2] [in] a proposito di un'esplosione contro la casa di fronte.

Numerosi blogger sono intervenuti sulle notizie recenti [3] [in] secondo cui i cristiani verrebbero perseguitati e obbligati a lasciare la seconda città dell'Iraq, Mosul.

Mama vive a Mosul e spiega [2] [in] come la situazione sia improvvisamente peggiorata dopo l'inizio di questa campagna. Spiega la donna:

I cittadini iracheni di fede cristiana sono minacciati piuttosto brutalmente, attaccati, molti uccisi senza motivo e 200 famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni nella loro città di residenza… poi le cose sono peggiorate moltissimo, si sono registrate parecchie esplosioni, auto-bombe e omicidi. La mia casa è tra quelle danneggiate. Dobbiamo ancora riparare le porte-finestre e altri danni. E le nostre emozioni? Possono essere riparate? La paura, tutto ciò che è stato rovinato nella nostra vita non può essere aggiustato.

Anche Sunshine, figlia di Mama, racconta l'esplosione [4] [in] avvenuta vicino alla loro abitazione e le vicende dei cristiani iracheni di cui è a conoscenza:

Questa settimana è stata orribile, la situazione è diventata intollerabile, i terroristi hanno ucciso moltissimi cristiani, bombardato le loro case senza alcun motivo se non cercare di dividerci gli uni dagli altri (cosa che non accadrà, i nostri cuori sono con i cristiani di Mosul, preghiamo per loro in continuazione), molte famiglie hanno lasciato la città per andare in campagna, sono così preoccupata per i cristiani che conosco, vicini, insegnanti, amici, la mia migliore amica in assoluto è cristiana, non so cosa potrebbe succedermi se i terroristi facessero del male a lei o alla sua famiglia, spero proprio che non succeda loro nulla di grave, prego per lei e per tutti gli iracheni ogni giorno…

Non riesco a immaginare che i miei vicini, amici e docenti che mi hanno insegnato per anni – dall'asilo alle elementari alle medie – sono stati costretti a lasciare tutto e andare a vivere in villaggi o in qualche chiesa, ho sentito che la mia insegnante preferita vive in una tenda con la famiglia e i figli che hanno dovuto lasciare la scuola, una donna talmente rispettosa e affettuosa che ha istruito varie generazioni per oltre 30 anni non dovrebbe vivere in una tenda ed essere trattata in questo modo, e nemmeno gli altri cristiani…

Cosa diamine aspetta il governo? 2000 famiglie hanno abbandonato Mosul la settimana scorsa, i terroristi sono dappertutto, uccidono e minacciano iracheni innocenti che apprtengono a religioni e gruppi sociali differenti.. Vogliamo una soluzione e la vogliamo ORA…

b1.JPG“Oggi mentre andavo all'internet café per pubblicare un post c'è stata una tremenda esplosione. Un'auto-bomba è esplosa vicino a un ospedale. Le ambulanze trasportavano moltissimi feriti e cadaveri. Una scena drammatica. Gente in lacrime, mogli e figli divenuti vedove e orfani in un attimo per colpa di un criminale. Una delle donne piangeva e urlava “oh Dio, ho perso Hasson (suo figlio)” ha continuato a piangere di fronte alla porta dell'obitorio per un sacco di tempo. Quella sera non sono riuscito a mangiare e la mattina dopo ero ancora depresso.”

Baghdad Dentist racconta così [5] [in] un'esplosione a cui ha assistito a Mosul.

Layla Anwar offre un quadro [6] [in] utile per comprendere la situazione della comunità cristiana di Mosul e identifica il responsabile [della campagna in atto contro i cristiani]:

I cristiani iracheni sono qui da molto tempo, è la comunità cristiana più antica di tutto il Medio Oriente… Caldei e Assiri rappresentano il nucleo dei cristiani iracheni. Sono iracheni in tutto e per tutto, da tempo immemore… sono una delle arterie principali, una vena di questo cuore sanguinante chiamato Iraq. Sono l'aorta. Un pezzo antichissimo di ciò che era solito essere il più bel mosaico etnico, in cui vari gruppi hanno coabitato in pace per secoli…

La scorsa settimana si è registrata la più violenta e brutale persecuzione dei nostri fratelli e sorelle nella Fede. Più di 3000 famiglie di iracheni cristiani sono state cacciate dalle loro abitazioni a Mosul. Mosul è conosciuta da sempre per avere un numero uguale di cristiani e musulmani, che hanno vissuto in pace e si sono sposati fra loro per anni e anni. Contrariamente ad altri Paesi arabi dove esistono delle minoranze cristiane – Siria, Libano, Egitto, Giordania o Palestina – il matrimonio misto tra cristiani e musulmani era piuttosto comune in Iraq. E io ne sono la prova vivente…

L'ironia di tutta questa storia è che sotto l'occupazione dei fondamentalisti cristiani, un'occupazione tipo “rinascita religiosa” [7] [it], i veri cristiani vengono perseguitati. Che cosa sta succedendo? Per amor del cielo, qualcuno potrebbe spiegarmelo?!

… Quelli che stanno spingendo gli iracheni cristiani fuori da Mosul sono proprio i vostri “splendidi” curdi… Oggi, un comunicato [8] [in]diffuso dalla comunità assira conferma che quanti stanno perseguitando i cristiani di Mosul sono proprio i curdi.

Stato delle forze

Una nuova legge [9] [in] sta per entrare in vigore, in modo che il parlamento iracheno conferisca ai militari americani il diritto a rimanere in Iraq dopo il limite di tempo stabilito dal mandato dell'ONU che scade quest'anno. Nonostante le numerose polemiche che hanno seguito questa notizia, i blogger iracheni offrono una prospettiva originale.

Raed propone la sua traduzione [10] [in] di una copia pubblicata in via ufficiosa dell'accordo in questione e scrive:

Ritengo molto interessante il fatto che, mentre l'amministrazione Bush apporta le ultime modifiche a questo accordo a lungo termine con gli alleati iracheni, Bush ha emanato un comunicato presidenziale la scorsa settimana per consentire al governo americano di controllare il petrolio iracheno! Il comunicato è stato pubblicato in risposta a una norma del Congresso USA che proibiva al governo di prendere il controllo delle risorse petrolifere e di gas dell'Iraq.

Che grande messaggio si lancia proprio in questo periodo: non solo stiamo progettando di occupare il vostro Paese militarmente, ma abbiamo anche intenzione di rubarvi il gas e il petrolio.

Iraq the Model vede in tale accordo un passo positivo per l'Iraq [11] [in]. Mohammed commenta:

Segnerà l'inizio di un'epoca in cui l'Iraq diventerà partner ufficiale dell'America, poiché unirà Iraq e Stati Uniti in una nuova relazione che servirà l'interesse nazionale dei due Paesi. Soprattutto, rappresenterà un enorme risultato per la lotta al terrorismo poiché assicura che l'Iraq non cadrà in mano agli estremisti. L'Iraq diventerà una barriera contro le ambizioni degli estremisti, non un loro porta-bandiera. Sono dell'opinione che questo trattato ponga le fondamenta per un nuovo Medio Oriente pronto a trasformarsi e unirsi al mondo libero.

Invece Hammorabi offre un punta di vista opposto [12] [in]:

Noi iracheni vogliamo vedere la fine dell'occupazione americana con la fine dell'attuale mandato. Non ci dovranno essere più occupazioni in Iraq entro i prossimi mesi e se qualcuno vuole restare allora dovrà essere trattato da occupante. Se un patto del genere verrà firmato allora coloro che lo firmano saranno traditori e come tali verranno trattati dalla resistenza irachena. In quel periodo non saranno molti i gruppi ad abbracciare la resistenza, ma ci sarà una Jihad [13] [it] contro infedeli e aggressori…

Il patto americano non è nient'altro che un'umiliazione per gli iracheni. Va contro l'interesse e la sovranità del popolo iracheno e nessuno dovrebbe mettersi nella condizione di doverlo firmare. In realtà un accordo del genere, con gli americani che hanno distrutto l'Iraq sin dal 1991, ucciso milioni di bambini in due guerre e sottoposto a 12 anni di sanzioni barbare seguite da un'occupazione, non è nient'altro che un'aggressione non contro l'Iraq ma contro l'Islam e tutti i musulmani.

Nel frattempo Jenan si interroga sui complessi termini dell'accordo. Scrive la blogger [14] [in]:

Non so perché gli americani non dicono che l'immunità richiesta per i propri soldati è assoluta. Tale immunità non spetta loro solo quando non sono in servizio e si trovano al di fuori delle basi militari. Inoltre, gli americani hanno la facoltà di decidere se le truppe siano in servizio oppure no… è come “dare al gatto un pezzo di carne” (proverbio iracheno)…. I negoziatori americani dovrebbero semplicemente dire che vogliono l'immunità totale e nulla di meno. Che bisogno c'è di perdere tempo e energia in frasi lunghe e inutili. In quanto iracheni, chiediamo trasparenza per quest'accordo. Gli iracheni vogliono parole che abbiano un senso unico e preciso, non più o meno.

Nessun Paese dovrebbe accordare il permesso di uccidere la propria gente senza conseguenze.