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Mumbai: teorie cospirative, strategie operative e ruolo dei media

Categorie: Asia meridionale, India, Cyber-attivismo, Legge, Media & Giornalismi, Relazioni internazionali, Religione, Ultim'ora

Uno spreadsheet di Google [1] [in] offre un elenco di persone ferite, portate in ospedali o decedute – inclusi dettagli come i nomi chi si trova in quali ospedali. Viene intanto aggiornata regolarmente, su Mahalo [2] [in], una pagina che raccoglie link a svariate fonti d'informazione

elenco delle vittime a Mumbai [3]

Offstumped [4] [in] getta uno sguardo impietoso al modo in cui i media hanno gestito finora le notizie sugli attacchi terroristici:

Vediamo di essere chiari, Sig. Rajdeep Sardesai e colleghi, voi dei media 24×7, non abbiamo bisogno vedervi decontestualizzare ogni singolo evento e analizzarlo al capello.

Questo non è il campionato di cricket, risparmiateci i vostri tortuosi commenti.
Se volete davvero far qualcosa per sconfiggere i Terroristi e Vincere questa Guerra, ecco qualche suggerimento:

In una situazione come questa nessuno può avere la completa conoscenza dei fatti. È l'informazione accurata quel che manca magigormente. Datevi da fare andando a sentire i cittadini di Mumbai per ricostruire le loro testimonianze dirette.

A livello internazionale, il caso specifico dei presunti ostaggi israeliani è stato discusso su diversi blog [in inglese] – quali Jewlicious [5] e Baltimore Jewish [6].

Nell'ondata di attacchi che sono in corso nella città di Mumbai in India, la locale Chabad House è stata occupata da uomini armati. All'interno sono tenuti in ostaggio Gavriel Holtzberg, la moglie Rivka e il figlioletto, insieme ad altri isreliani.

Mujahideen Ryder [7] sottolinea le possibili ricadute che l'evento potrebbe avere contro i musulmani in India.

Adesso abbiamo un branco di idioti che, facendosi passare per dei “mujahideen”, uccidono tutta questa gente. Mi fa davvero imbestialire pensare al motivo per questi terroristi starebbero compiendo queste azioni. Eppure costoro non stanno seguendo i dettami del Qur’an o la Sunnah. Seguono i loro capi che gli hanno fatto il lavaggio del cervello. C'è anche la possibilità che non siano musulmani ma soltanto un gruppo che voglia mettere in cattiva luce i mulsulmani. Posso benissimo immaginare degli induisti fare una cosa del genere.

Mentre la tipica retorica va affacciandosi anche sui canali TV rispetto alla “mano straniera” o ai possibili gruppi fondamentalisti, non mancano neppure le teorie dei complotti [8]:

I nostri timori più profondi sono divenuti realtà. È chiaro che in tutta questa storia c'e la mano del Mossad. Un'intera città è stata attaccata dal Mossad e probabilmente da unità mercenarie. Non è possibile che una sola entità possa pianificare e portare a compimento un'operazione così sosfisticata. È chiaro che quest'operazione è dovuta all'opera di forze congiunte all'interno dello Stato Indiano. Il Ministro dell'Interno Shivraj Patil dovrebbe dimettersi. Le organizzazioni induiste del RSS-BJP-VHP-Bajrang Dal andrebbero messe al bando.

Intellibriefs [9] [in] dà un'occhiata ravvicinata alla logica della follia terrorista, parlando della strategia di attaccare un'intera città:

1. I terroristi hanno colpito principalmente zone eleganti, locali e alberghi facoltosi frequentati da stranieri. I terrorists stanno cercando di dipingere l'immagine di un'India assai poco sicura per il turismo e l'imprenditoria.

2. Sembra che un gruppo separato di terroristi abbia piazzato delle bombe improvvisate in luoghi diversi onde diffondere panico e terrore, e per confondere l'azione della polizia.

3. Così se ne può dedurre che i terroristi fossero divisi in piccoli gruppi di sabotatori; alcuni erano incaricati di aprire il fuoco per attirare direttamente le forze di sicurezza mentre altri gruppi piazzavano gli esplosivi improvvisati per rendere difficile all'amministrazione quantificare la scala dell'operazione e ottenere così un certo vantaggio iniziale.

Come nota personale, devo aggiungere che le reazioni da parte di blogger, utenti di tweeter e di media sociali online appaiono assai più incisive della modalità da panico adottata dai canali d'informazione TV.