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Porto Rico: permessi facili per uccidere gli alberi

Categorie: America Latina, Portorico (USA), Ambiente, Cyber-attivismo, Diritti umani, Legge, Media & Giornalismi, Politica

Alberi di Porto Rico [1]Una recente ordinanza amministrativa del ministro dell'Agricoltura di Porto Rico [2] [it] ha provocato una valanga di reazioni nella blogosfera. Fino a poco tempo fa, nell'isola, per abbattere un albero era necessario chiedere l'autorizzazione al Dipartimento delle Risorse Naturali. Così è stato finchè il segretario dell'ente governativo, Javier Velez Arocho, non ha emesso un decreto che garantisce una “scorciatoia” automatica per ottenere il permesso per tagliare gli alberi (…).

La concessione, che permette di abbattere fino a dieci alberi, viene automaticamente rilasciata a chiunque consegni una fotografia dell'albero o degli alberi in questione. Prima di questa ordinanza, ogni potenziale tagliaboschi era tenuto a fornire il motivo della richiesta, e un tecnico dell'ente doveva recarsi sul posto per determinare che: a) l'albero non appartenesse a una specie protetta, e, b) le motivazioni del richiedente fossero valide.

Ivonne Acosta, sul blog Sin Mordazas [3] [sp], è stata la prima a lanciare l'allarme, riassumendo il provvedimento in questo post [3] [sp]:

Miren lo que se incluye en este permiso de Vélez Arocho:
• las personas que interesen tumbar los árboles pueden obtener el permiso el mismo día
• la intención es agilizar el procedimiento (o sea: que se tumben árboles más rápido)
• aplica a todos los municipios menos Ponce y Carolina (que emiten los permisos localmente)
• la orden administrativa aplica de inmediato y habrá un “técnico evaluador”
• el “técnico evaluador” firmará la autorización el mismo día siempre y cuando los documentos presentados provean información suficiente
• esta “información suficiente” no incluye el examen por parte del DRNA de los árboles a cortarse, basta con que los que quieren tumbarlos presenten dos fotos de cada árbol
• el peticionario debe presentar evidencia de la tenencia de los terrenos donde ubican los árboles a tumbar (o permiso si son estatales o municipales)

Vediamo cosa comprende questa autorizzazione di Vélez Arocho:
– la persona che vuole tagliare gli alberi può ottenere il permesso in giornata
– l'intento è velocizzare la procedura (abbattere più rapidamente gli alberi)
– si applica a tutti i comuni, eccetto quelli di Ponce e Carolina, che rilasciano le concessioni a livello locale
– l'ordinanza amministrativa è di immediata applicazione e istituisce la figura del tecnico valutatore
– se la documentazione prodotta fornirà informazioni sufficienti, il tecnico potrà firmare l'autorizzazione il giorno stesso
– per “informazioni sufficienti” non si intende anche una valutazione del Dipartimento delle Risorse Naturali: basterà che il richiedente presenti due fotografie per ogni albero
– il richiedente deve dimostrare di essere il proprietario del terreno su cui sorge l'albero (o presentare un permesso del Comune, se si tratta di terre di proprietà demaniale).

Decisa a tenere la situazione sotto controllo, due giorni dopo il primo post Ivonne Acosta ha riproposto sia l'editoriale del giornale dell'isola [4] [sp] El Vocero che una vignetta [5] [sp], onde commentare gli ultimi sviluppi. La blogger si è spinta anche oltre, pubblicando una petizione [6] [sp], che al [23 dicembre] aveva superato le cento firme.

In quello che può essere considerato il più grande sommovimento della blogosfera portoricana, altri blogger si sono uniti a Ivonne Acosta. Fra questi il blog satirico El Ñame [7] [sp] e quello di Edwin Vazques, Cargas y Descargas [8] [sp], il quale scrive:

Para los que se estén preguntando por qué el límite de 10 árboles tiene que ver con el sistema métrico. Tiene que ser. Seis árboles suena muy anticristo. Cinco trae cuestionamientos estadísticos. Uno lo tumba cualquiera sin que el vecino se entere. Ocho es un número algo estúpido. Ah, pero diez, he ahí un número redondo.

Per quelli di voi che si stanno domandando del perché del limite di dieci alberi, c'entra il sistema decimale. Sì, dev'essere per forza così. Sei fa molto “anticristo”. Cinque, comporterebbe problemi di statistica. Uno, quello può abbatterlo chiunque, senza che nemmeno i vicini se ne accorgano. Otto è un numero piuttosto stupido. Ah, però, dieci, che bella cifra tonda!

Altri blog (tutti in spagnolo) hanno aderito alla richiesta nei confronti di Javier Velez Arocho perché revochi l'ordinanza amministrativa, inclusi Elco Lao [9], Mario Nuñez da DigiZen [10], Siluz da Escribiendo en Vos Alta [11], Cesar da La Opinion que Nadie Pidió [12] (che insieme a Enfogoná da Clientela furiosa [13] scrive un commovente appello per “salvare i nostri alberi”), e ancora Coloquiando con Don Segundo y Doña Bianca [14], che richiama a una “azione urgente”, e Pepe Grillo la Guía Verde [15], che definisce l'ordinanza “un albericidio”.

Myrisa su En el país de los ciegos… [16] si è data molto da fare, inviando e-mail agli altri blogger e chiedendo loro di attivare lo spazio per i commenti onde consentire a più persone di aderire alla campagna. Il suo appello sembra funzionare – su Sal Pa’ Fuera [17] Pegao ha già inserito un link che rimanda alla petizione online [18] di Ivonne Acosta. Su Facebook [19] sono stati anche creati due gruppi, uno qui [20] e un altro qui [21].

Non c'è alcun dubbio che su una questione tanto rilevante la blogosfera portoricana stia facendo sentire la propria voce.

Nella foto sopra, la Foresta del Popolo (Bosque del Pueblo) ad Adjuntas, Porto Rico, pubblicata da  Oquendo [1] su Flickr.