A causa della nuova epidemia del virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo [it], il governo dell'Angola ha deciso di chiudere le frontiere tra i due Paesi [in], nel tentativo di evitare che il morbo letale penetri in territorio angolano. In questo modo, il flusso migratorio tra Lunda Norte (provincia nordorientale del Paese) e la RDC è stato immediatamente sospeso. È da sottolineare come quella di Lunda Norte sia un'area di miniere d'oro, polo d'attrazione per i lavoratori migranti. Sul suo Blog do Nelo Ativado, Nelo de Carvalho [por] descrive le restrizioni alla frontiera e le sfide affrontate dal governo:
“Dizer que as fronteiras devem ser fechadas temporáriamente e que ninguém deve entrar e sair para fora do país, usando aquela direcção ou região fronteiriça. Nem mesmo o mosquito da dengue e se entrar, deve ser perseguido. É estratégia que qualquer infante usaria nas suas horas de brincadeira de soldado ou guerrilheiro, ou até de general. Por isso, não temos autoridade nem competência para dar palpites. A não ser desejar sorte e torcer para que tudo saia bem. Neste início de ano, aos angolanos desejamos sorte, com ébola ou sem ébola”.
Secondo il Ministro della Salute angolano, il governo si prepara a informare la popolazione sul piano di prevenzione messo a punto per evitare di contrarre il potentissimo virus. Oltrea a Lunda Norte, il piano riguarda anche le province di Moxico, Malanje, Uige e Lunda Sul. Si stima che siano 40 i casi di Ebola, con 10 vittime, registrati nella RDC negli ultimi due mesi.
Due anni fa, sempre nella Repubblica Democratica del Congo, e più precisamente nella provincia del Kasai occidentale, furono circa 180 le vittime del contagio. Il blog Lampeirota [por] denuncia la situazione:
“De vez em quando a doença é falada. É costume meu não ficar a pensar no assunto, escudada na ideia de que é improvável que ela me apanhe a jeito.
É incorrecto. Hoje já não podemos ter certezas dessas. Tudo chega a todo o lado, rapidamente.
Lamento muito por aquela gente que está a defrontar-se com tal inimigo.
Não é a morte que me assusta. É o caminho até ela”
Questo [modo di pensare] è sbagliato. Oggi non è più possibile avere di queste certezze. Arriva ovunque, velocemente.
Mi spiace davvero per chi sta combattendo con un nemico del genere.
Non è la morte a farmi paura. È come ci si arriva”
Secondo il rappresentante dell'OMS in Angola, Diosdado Nsue-Micawg, c'è il sospetto che alla base della recrudescenza della malattia ci sia la manipolazione dei cadaveri di scimmia nelle foreste dell'RDC. Benché fortunatamente non si siano ancora registrati casi di Ebola in Angola [por], il Ministro della Salute dichiara che il Paese è preparato a ogni eventualità, grazie all'esperienza della febbre emorragica di Marburg [it], un virus simile a Ebola ma meno pericoloso.
È la quarta volta, dal 1976, che il virus Ebola colpisce la RDC. La malattia, estremamente contagiosa, causa febbre, vomito, diarrea ed emorragie interne ed esterne. Nel 2005 il virus di Marburg ha causato 329 vittime a Uige, città dell'Angola settentrionale [in], in prossimità della frontiera con la Repubblica Democratica del Congo.
Immagine al miscroscopio a scansione elettronica (SEM) del filovirus ARN responsabile della Febbre emorragica da virus Ebola. Foto di hukuzatuna [in] su Flickr, rilasciata per gentile concessione di CDC/Cynthia Goldsmith.