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Egitto: blogger all'attacco dei “Figli di Zion”

Categorie: Egitto, Israele, Palestina, Cyber-attivismo, Giovani, Guerra & conflitti, Relazioni internazionali, Religione, Storia, Tecnologia

I bombardamenti su Gaza sono terminati, tuttavia in Rete prosegue l'aspra battaglia che vede sulle barricate i blogger, impegnati a mobilitare i rispettivi schieramenti nel tentativo di ‘annientare' la presenza dell'altro – almeno online.

Con rabbia, furore, e odio come propellenti ideali per un conflitto che potrebbe durare all'infinito, più di una dozzina di blogger egiziani hanno dichiarato guerra all'armata dei blogger israeliani.

Secondo quanto raccontato il mese scorso da Haaretz, infatti, Israele avrebbe reclutato un “esercito di bloggers” [1] [in] per contrastare i siti web anti-sionisti. La decisione è stata annunciata dal Ministero per l'assorbimento dell'immigrazione israeliano che ha dichiarato di aver selezionato cittadini in grado di parlare una seconda lingua, come inglese, francese, spagnolo e tedesco, per rappresentare la posizione di Israele all'interno dei “blog anti-sionisti”.

Per tutta risposta Nawara Negm, giovane blogger egiziana molto attiva online, ha deciso [2] [ar] di opporsi a questa iniziativa a testa bassa. Ha iniziato a selezionare da sola blogger in grado di parlare più lingue per combattere quella che definisce la guerra virtuale contro i “figli di Zion”.

Con 127 commenti favorevoli, 29 autori di contributi e 21 simpatizzanti la Negm, che gestisce un blog molto popolare chiamato Tahyyes, invita i blogger a partecipare alla gestione di un blog collettivo chiamato New Holocaust [3] [in] [Nuovo Olocausto], il cui obiettivo è quello di creare uno spazio unico dove poter presentare tutte le atrocità commesse dallo stato di Israele sin dalla sua creazione nel 1948.

Sul suo blog, Negm spiega così il progetto:

اول حاجة: محتاجين اكتر من لغة، غير الانجليزي والعربي، كان فيه واحدة دخلت لي وقالت لي انا فرنساوي، طيب عايزين لغات كمان
تاني حاجة: عايزين نركز على حاجة حاجة، يعني الجريمة الاخيرة دي، انا عارفة ان اسرائيل جرايمها كتير، واحنا محتاجين نركز على الجريمة الاخيرة، بس مش كأنها اول مرة تحصل، لازم نوصل للعالم ان هي دي طريقتها طول عمرها وان احنا مطلبنا تقديم القيادات العسكرية والسياسية للمحاكمة، واحدة واحدة، نمسك حاجة حاجة
تالت حاجة: عايزين صور وفيديوهات كتير، االمشكلة في عرض القضية الفلسطينية من اول النكبة ان بيبقى فيها وثائق طويلة ومكتوبة، عايزين شرح للقضية الفلسطينية من اولها بفيديوهات وصور بعدة لغات وبشكل مكثف من غير ما نزهق الناس برغينا، واضح ان ماحدش مقتنع بينا عشان احنا رغايين وللا ايه
خلينا نكون حسني الظن ونقول انهم مش مقتنعين عشان احنا رغايين وما نقولش انهم مش لاقيين حد يضطهدوه غيرنا

رابع حاجة بقى: احنا عايزين نطالب الامم المتحدة تطلع قانون لحماية العرب والمسلمين من الاسلاموفوبيا والعربوفوبيا لان كده بقى ما ينفعش فعلا التهزيء اللي احنا فيه، ولما نتهزأ ونزعل يتريقوا علينا، طب اللي بيتعمل فينا ماحدش يقدر يعمله في الصهاينة ابدا
خامس حاجة: انا ليا صحاب امريكان بيقولوا لي ان احد اسباب كراهية العرب انهم بيدرسوا في التاريخ الحملات الصليبية
شوف البجاحة يا اخي، شوف البجاحة يا اخي، ييجوا يحتلونا ويطلعونا احنا اللي وحشين كمان، وده بيخلي اسقاط كل الكراهية على العرب سهل، اولا لانهم بعيد، ثانيا لان يمكن استلهام الكراهية من التاريخ، لما سألتهم طب هو انتوا لازم تكرهوا حد؟ قالوا لي اه!!! لازم يبقى فيه عدو نسقط عليه كل الكراهية عشان ده بيبقى محفز كويس للشغل وشحذ الهمم والنشاط الخارجي والداخلي
(للتوضيح رجاء قراءة كتاب الامير لمكيافيللي)
لا معلش يشوفوا لهم حد يكرهوه غيرنا احنا اخدنا نصيبنا
النقطة دي لازم تتوضح
سادس حاجة: احنا مش ننتقد الناس ونعمل زيهم
بشكل اوضح، انا مش عايزة احفاد القردة والخنازير والكلام المهبب ده، اردوغان كان ذكي جدا لما قال اجدادي العثمانيين احتضنوا اليهود لما كانوا بيعانوا من الاضطهاد، والحقيقة التاريخ بيقول ان اليهود المواطنين طول فترة الحضارة العربية كانوا مدلعين اخر دلع، اكتر من المسيحيين بكتير (هههههه يا عيني المسيحيين) وانا عندي وثائق تاريخية بكده، ودراسات تاريخية عاملها الباحثين اليهود نفسهم، وفي مؤتمر المخطوطات كان فيه باحث يهودي قدم بحث رائع بيوثق بالمخطوطات ان مكانة اليهود في ظل الحضارة العربية كانت اخر دلع وهشتكة وده لانهم كانوا عددهم قليل واهتماماتهم كلها منصبة على التجارة والعلوم وما كانش لهم اطماع سياسية فكان دايما الخليفة يدلعهم ويقربهم
بالمختصر، انا مش عايزة عنصرية، ومش عايزة نكرر غلطة الصهيونية، هم يعملوا رد فعل للناز واحنا نعمل رد فعل للصهيونية ونلف في حلقة مفرغة، التوحش والكراهية دي لازم تقف دلوقت حالا لو ينفع

Primo: abbiamo bisogno di molte lingue, l'arabo e l'inglese non bastano. Alcuni hanno suggerito il francese. Benissimo. Ma abbiamo bisogno di qualcosa di più.
Secondo: concentriamoci su una cosa alla volta. So che i loro crimini sono infiniti, ma partiamo dal massacro israeliano più recente. È necessario che tutto il mondo comprenda il modello dei loro crimini. Chiederemo che i leader israeliani vengano processati per tirannia e genocidio.
Terzo: abbiamo bisogno di immagini e video, documenti e carte ufficiali, per raccontare la storia della causa palestinese sin dall'inizio e in diverse lingue, affinché il nostro messaggio raggiunga il mondo intero.
Quarto: chiederemo formalmente alle Nazioni Unite di emanare una legge che protegga noi arabi e musulmani dall'islamofobia e dall'arabofobia … ne abbiamo abbastanza di scherno e sarcasmo. Nessuno osa prendersi gioco dei sionisti.
Quinto: secondo alcuni miei amici americani, molti tra quanti ci odiano – noi arabi – applicano il metodo di auto-motivazione di Machiavelli, proiettando odio e rabbia contro un'entità esterna. Ci odiano perché così dicono i loro libri, ma non ci conoscono perché siamo distanti e irraggiungibili. Il nostro compito è colmare questo vuoto.
Sesto: non ci comporteremo come loro. Non voglio post e commenti razzisti. Nel presentare la nostra causa saremo intelligenti e razionali. Non voglio ripetere i loro errori finendo in un circolo vizioso di persecuzione.

Il blog collettivo ha già pubblicato una serie di post, ivi compresi alcuni su attivisti americani in favore di un boicottaggio dei prodotti israeliani [3] [in], le sofferenze dei bambini palestinesi [3] [in], le vedove di Gaza [3] [in], il messaggio di una donna israeliana a Obama [3] [in], la canzone di Sami Youssef [3] [in], diversi strazianti immagini [3] [in] e video [3] [in].

La Negm ha anche creato un gruppo su Facebook [4] [in], che finora conta oltre 160 membri.

Dall'altra parte della barricata, oltre all'“esercito di blogger” citato sopra, sono molti i netizen che ricorrono a Internet per perorare cause e iniziative di carattere politico.

Lo Yad Vashem Holocaust memorial di Gerusalemme, ad esempio, ha appena creato le versioni in arabo [5] [ar] e persiano [6] [fa] del proprio sito web ufficiale [7] [in] per combattere il negazionismo [8] [it] nel mondo arabo-musulmano.