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Egitto: mobilitazione online per il rilascio di un blogger dal carcere

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Lo scorso novembre, il blogger Mohamed Adel, meglio noto come General Mait (morto), è stato arrestato [1] [in] a causa di una fotografia che lo ritraeva [2] [ar] con un ufficiale palestinese di Hamas. La foto è stata scattata durante una marcia umanitaria nella Striscia di Gaza a cui Adel ha preso parte.

Dal giorno del suo arresto, blogger e attivisti egiziani hanno fatto di tutto per attirare l'attenzione su questa vicenda. Le varie iniziative vanno dalla pubblicazione di banner su Facebook, all'organizzazione di conferenze stampa [3] [in], fino a manifestazioni davanti all'ufficio del Procuratore Generale. Tutto ciò non ha prodotto alcun risultato, così i blogger hanno dovuto pensare qualcosa di totalmente nuovo.

Il 2 febbraio, in solidarietà con Mohamed Adel, è stata lanciata un'iniziativa online chiamata “Operation General Mait”. Un gruppo di blogger egiziani si è fatto immortalare con degli AK-47 falsi e delle pistole giocattolo. Questo perché nella foto che il governo egiziano ha poi usato contro di lui, Adel era ripreso con una pistola vicino a un ufficiale di Hamas.

Mina Zekry, ha spiegato l'iniziativa ad Alexandra Sandels, giornalista di MENASSAT [4] [in]:

“Il nostro scopo è mostrare l'inconsistenza delle accuse costruite dal governo (egiziano) in base alla foto (del cyber-attivista Mohamed Adel). Stiamo tentando di impedire che il processo contro di lui vada avanti,” Questo è quanto dichiarato martedì a MENASSAT da Mina Zekry, una blogger molto popolare che partecipa alla gestione del sito “Free-Adel”.

Facendosi fotografare con AK-47 falsi e pistole giocattolo, Zekry ha preso parte a questa nuova iniziativa lanciata il 2 febbraio e chiamata “Operation General Meit” – meit è il titolo del blog di Adel (e il suo nickname), che significa letteralmente “Già Morto.”

Alcuni dei blogger egiziani più famosi, tra cui Wael Abbas, Zekry, Mohammed Gamal, e l'attivista per i diritti umani Noov Sevary hanno creato una campagna online in favore di Adel, studente di informatica e blogger di 20 anni arrestato lo scorso novembre in una strada del Cairo.

Non è stata ancora formulata nessuna accusa nei suoi confronti, ma secondo alcune fonti locali Adel potrebbe essere accusato di “terrorismo e associazione con gruppi armati” per via della foto scattata l'anno scorso a Gaza.

Wael Abbas, uno dei promotori dell'iniziativa, è stato il primo ad annunciare pubblicamente l'inizio della fase uno della campagna tramite Jaiku [5] [ar] e il suo blog [6] [ar], dove ha pubblicato una foto che lo ritraeva con le gambe incrociate e il dito puntato verso l'alto, imitando il gesto di un fondamentalista islamico che si appresta a comunicare il proprio messaggio.

Su Jaiku, Abbas dice:

Profilo di Wael Abbas su Jaiku

La prima fase di “Operations general mait” è stata avviata – tramite queste foto – su Misrdigital e sui blog di Mina Zekry e Mo Taher. Hanno immediatamente aderito i blog di Gemyhood e Asaad. Tutti sono invitati a partecipare.
Wael Abbas
Assad [7] [ar], Ahmed Adel Fattah [8] [ar], Ahmed Maher [9] [ar], Egyptian Secular [10] [ar], Leftist Egyptian [11] [ar], Mina Zekry [12] [ar], 7mksh [13] [ar], Gemyhoood [14] [ar] e Mohammed El Taher [15] [ar], che si definiscono l'ala militare del movimento 30 febbraio-Martire Malik Mostafa [ironico: nome fittizio nato da una discussione tra un gruppo di blogger, in occasione dell'arresto di un loro amico], hanno pubblicato delle foto mentre posano con pistole giocattolo. Sostengono che se Adel è un terrorista, allora tutti loro sono terroristi.
Gli altri blogger, autori dell'iniziativa

Mo EL Taher, che gestisce il blog Free Adel [16] [ar], ha scritto:

محمد عادل لسة لحد دلوقتى فى المعتقل صحيح أحداث غزة غطت على اعتقالة والمدونين ماعدوش بيكتبوا عنه ، لكن دلوقتى أحداث غزة هديت ، المفروض اننا نرجع كلنا ونكتب عنه

كل الناس تدون تانى عن عادل وتحط البنر على مدونتها علشان ماننساش ان فية واحد اتسجن واتعذب ولسة ماخرجش علشان بيعبر عن رأية

Adel è ancora detenuto. La gente ha smesso di scrivere di lui a causa dei tragici eventi di Gaza; ma adesso che la situazione a Gaza è decisamente più tranquilla, dovremmo ricominciare a parlarne.

Tutti dovrebbero fare un post su Adel e piazzare dei banner sui propri blog, per non dimenticare che uno di noi è stato imprigionato e torturato per aver espresso la propria opinione.

Altri blogger, Leftist Egyptian [17] [ar] e Ahmed AbdelFattah [18] [ar] sono andati oltre, realizzando un finto comunicato di Osama Bin Laden in favore della campagna:

كرد فعل اولي على عملية العميد ميت اعلن اليوم شيخ المجاهدين أسامة بن لادن في تسجيل صوتي جديد بثتة قناة الجزيرة، افاد فيه تأيده و مباركته التامة للعملية و القائمين عليها من حركة 30 فبراير بالجناح العسكري بكتائب الشهيد مالك مصطفى، كما اعلن ايضاً استعداده التام لدعم الكتائب بجسر جوي يوفر ذخائر الخرز البيلاستيكي برتقالي اللون…

Oggi, in risposta alla fase iniziale dell'operazione, la Guida dei Mojahedeen [19] [it] Osama Bin Laden ha espresso, tramite un nuovo messaggio audio trasmesso dal canale televisivo Al Jazeera, il pieno appoggio all'ala militare del movimento 30 febbraio-Martire Malik Mostafa. Bin Laden ha anche dichiarato di essere pronto a sostenere i battaglioni con un ponte aereo per fornire proiettili di perline arancioni…

Il blogger Mostafa [20] [ar], che avrebbe dovuto prendere parte al progetto, ha preferito adottare una linea diversa:

تحمست لمشاركة المدونين ووعدتهم بمشاركتهم بشراء سلاح بلاستيكي و إلتقاط صورة و نشرها هنا. ولكن شيئ ما منعي.
فالكلاشنكوف (أو أي سلاح) كان قاسم مشترك في قصص تهديد و إغتصاب و قتل و تعذيب و إرهاب و تدمير و خطف و تشريد و هجرة سمعتها بنفسي.
أعذروني أنا أكرة الأسلحة فهي دمرت حياة ناس كثيرة أعرفهم. و البلاستيك منها يمجد العنف.
الحرية لمحمد عادل و القلم و لوحة المفاتيح و الكاميرا.

All'inizio ero contento di unirmi agli altri blogger e ho promesso loro di partecipare comprando un'arma di plastica per poi pubblicare la foto sul blog. Poi qualcosa mi ha fermato.
I Kalashnikov (o qualsiasi arma) sono un tratto comune di tutte le storie che ho sentito raccontare su minacce, stupri, omicidi, torture, terrorismo, sequestri, distruzione, trasferimenti e migrazioni forzate.
Scusatemi, ma odio le armi perché hanno distrutto le vite di molti miei conoscenti. E quelle di plastica non fanno altro che esaltarne la violenza.
Comunque, libertà a Adel, alla penna, alla tastiera e alla macchina fotografica!

Cinque giorni dopo la prima fase di “Operations General Mait,” le adesioni alla campagna vanno aumentando. Si può seguire l'iniziativa, oltre alla relativa copertura mediatica, sull'apposito gruppo di Facebook [21] [ar].