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Russia: riflessioni sui recenti omicidi a Mosca

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Secondo questa breve resoconto [1] [in] apparso il 6 febbraio sul blog di Robert Amsterdam, l'ultima settimana non è stata delle più pacifiche a Mosca e dintorni:

[…] L'ex vice-sindaco di Grozny è stato ucciso ieri mattina nell'area occidentale di Mosca, in quello che, secondo le autorità, sembra essere un omicidio su commissione. Yuri Grachev, 72enne caporedattore di un quotidiano (Solnechnogorsk [2] [it]) da sempre critico nei confronti delle autorità, ha riportato una commozione cerebrale in seguito a un pestaggio nei pressi della sua abitazione. Il redattore capo della radio indipendente Ekho Moskvy, Aleksei Venediktov, afferma di aver trovato davanti alla porta del suo appartamento moscovita un pezzo di legno con un'ascia incastrata. […]

Sullo stesso blog, James ha scritto questo post [3] [in] sulle reazioni ufficiali alla situazione in corso:

[…] Ma lo Stato non sembra troppo felice di vedere Mosca precipitare in una spirale fin troppo simile a quella creatasi negli anni '90, ai tempi delle sparatorie tra malavitosi.
Oggi il presidente Dmitry Medvedev ha raccomandato [4] [in] agli organi di sicurezza statale di concentrarsi sull'”estremismo”, poiché “questo tipo di reati causa enormi danni e rappresenta una minaccia alla sicurezza nazionale.”

Tuttavia, più che un tentativo di proteggere la cittadinanza, questi commenti sono apparsi un'autorizzazione a reprimere qualsiasi disordine legato alla crisi economica:
“Stiamo scivolando sotto l'influenza della crisi globale: la disoccupazione aumenta e altre problematiche sociali si inaspriscono. In tempi come questi, si incontrano sempre speculatori che vogliono sfruttare la situazione. Perciò non possiamo permettere che la nostra situazione, già complicata, degeneri ulteriormente.”

L'utente di Live Journal kozenko (Andrey Kozenko, giornalista del quotidiano russo Kommersant), ha pubblicato sul suo blog questa macabra lettera fittizia ai suoi “parenti che vivono fuori città” [5] [ru], in cui descrive la situazione nella capitale russa:

[…]

Qui a Mosca va tutto bene. Solo tre note personalità sono state uccise negli ultimi giorni (l'ex vice-sindaco di Grozny, un uomo d'affari, Kakha Kalandarishvili [6] [in], e il direttore di un istituto, Leonid Baron [7] [in]. E solo in due casi si è parlato di omicidio su commissione. E stavolta nessuno è stato ucciso in pieno giorno. In generale, tutto procede come al solito e non c'è niente di interessante da raccontare.

Pensate a com'era tutto diverso nei selvaggi anni '90. Allora, per esempio, due killer avrebbero potuto entrare in un ufficio della società “Thunder” (boom) e lasciarsi dietro 13 morti. Pensate alle lapidi di granito nere con sopra, oltre alle foto dei ragazzi, le macchine (VAZ-21099 [8]) che guidavano. Anche se, dato lo spirito (fastoso) dell'epoca, quei ragazzi avrebbero potuto essere seppelliti direttamente dentro quelle [macchine]. Ma forse erano troppo timidi per una cosa simile.

Beh, miei cari, nelle nostre remote terre si viveva nella paura, negli anni '90. Qualsiasi cosa capitasse, l'intera città ci metteva più di un mese per riprendersi. Qui succede di tutto ogni giorno, quindi non si ha più paura. Di recente si è discusso molto di quello che ha scritto una ragazza sul suo blog: “Oggi è stato ucciso un mio compagno di classe. Ah, ma mi sono comprata…” Non ricordo cosa avesse acquistato, forse smalto per le unghie, o qualcosa di simile. Era giusto criticarla; ma, se ci pensate, la si può anche capire benissimo.

È così che viviamo, ora. Si lavora sempre tanto. Ma non è il caso di lamentarsi dei tempi che corrono. Oggi anzi la gente se ne vanta. Ed è così che io, come sempre, finirò di lavorare alle 9 e me ne andrò a casa. Mi piacerebbe vedere un bel film, stasera, per distrarmi un po’. Sono ancora indeciso tra “Il presagio” [9] [it] e “Hostel” [10] [it]. Penso che alla fine opterò per “Il presagio”; qui di sangue ne vediamo già in abbondanza, ma tutta quella roba sul diavolo ancora ci manca. Insomma, nient'altro che la grigia routine.

Un bacio. Abbiate cura di voi e non preoccupatevi. A.