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Brasile: confermata l'attuale demarcazione a tutela delle terre indigene

Categorie: America Latina, Brasile, Ambiente, Diritti umani, Economia & Business, Governance, Indigeni, Legge

Cinque tribù indigene brasiliane hanno vinto una battaglia trentennale per riottenere le loro terre ancestali, 1,7 milioni di ettari nello Stato di Roraima [1] [it] in Amazzonia, al confine con il Venezuela e la Guyana. Il 19 marzo, la Corte Suprema brasiliana (STF) ha deciso per l’integrità della terra indigena Raposa Serra do Sol [2] [in], che manterrà pertanto dimensioni e confini attuali. Deluse le aspettative degli allevatori di bestiame e dei coltivatori di riso, che desideravano impossessarsi del territorio.

Iniziato ad agosto del 2008, il processo è stato sospeso per ben due volte [3] [it]. A dicembre, uno degli 11 giudici investiti della causa, Marco Aurélio Mello, chiese di aggiornare il caso per ulteriori indagini, sebbene 8 giudici avessero già votato a favore dell’attuale demarcazione. Le votazioni sono riprese mercoledì 15 marzo. Nonostante mancassero i voti di soli 3 giudici, al termine della giornata la corte non è riuscita a prendere una decisione.

Indigeni nella Corte Suprema brasiliana [4]
Indigeni alla Corte Suprema di Brasilia. Foto: Antonio Cruz/ABr [5] [pt],
ripresa con licenza Creative Commons.

Il 18 marzo Aurélio Mello è stato il primo a prendere la parola, procedendo alla lettura, durata sei ore, della sentenza lunga 120 pagine. Il giudice ha votato contro l’attuale demarcazione di Raposa Serra do Sol, adducendo che “errori commessi durante il processo la invalidano” e sostenendo che così com'è l’integrità territoriale della riserva potrebbe mettere a rischio la sovranità nazionale del Brasile. La sua proposta è quella di procedere a una nuova demarcazione del territorio.

Mércio Gomes [6] [pt] si lamenta di tale voto:

Foi péssimo. Trata-se de um longo e caudaloso pronunciamento em que o ministro considera processo viciado pela falta de diversas ações, depoimentos, deslocamento da parte passiva, etc. O voto parcial do ministro Marco Aurélio requer que todo o processo seja “sanado”, o que exigiria uma série de providências que adiaria para as calendas gregas a decisão sobre o processo.

È stato terribile. Con una motivazione lunga e prolissa il giudice ha dichiarato viziato il processo per mancanza di azioni, deposizioni, responsabilità ecc. Il voto parziale del giudice Marco Aurelio comporta la necessità di “sanare” l’intero processo, cosa che richiederebbe una serie di misure che posticiperebbero la sentenza alle calende greche.

Alcuni blogger, al contrario, si sono congratulati con Marco Aurélio de Melo per essere stato il primo a votare contro la demarcazione. Tra loro, José Leite Mesquita [7] [pt], che considera assai lucida la decisione presa dal giudice:

O voto do ministro será resgatado pela história quando o Brasil deixar de ser um Estado Federativo, e tiver se transformado, conforme estará sacramentado pela maioria de votos favoráveis, num Estado de Nações, por conta do surrealismo que manterá a demarcação contínua das terras indígenas na Reserva Raposa Serra do Sol.

Assistimos espantados, e temerosos, pouco mais de 200 mil indivíduos, alguns já aculturados, ter a posse permanente de 13% do território brasileiro.

A Constituição é clara: a terra é da união. Os índios tem a posse permanente.

Sarà la storia a redimere il voto di questo giudice, quando, per il surrealismo che manterrà nella riserva Raposa Serra do Sol la demarcazione “ad area continua” delle terre indigene, il Brasile non sarà più uno Stato Federale e sarà divenuto, con la consacrazione della maggioranza dei voti, uno Stato di nazioni [indigene]. Abbiamo asssistito stupiti e spaventati all’appropriazione permanente da parte di poco più di duecento mila individui, alcuni dei quali già acculturati, del 13% del territorio brasiliano. La Costituzione è chiara a riguardo: la terra appartiene alla federazione. Gli indigeni ne vantano il possesso permanente.

Indigeni alla Corte Suprema brasiliana [8]
All'ingresso della Corte Suprema di Brasilia. Foto: Antonio Cruz/ABr [5] [pt],
ripresa con licenza Creative Commons

L'intervento del giudice Marco Aurélio Mello si è chiuso nella tarda serata di mercoledì, e solo un altro giudice ha il tempo di votare. È Celso de Mello, il quale non ci mette molto per votare a favore della popolazione indigena. Il voto finale del presidente del Tribunale Gilmar Mendes viene posticipato a giovedì pomeriggio. Seguendo l'evento in diretta via web streaming tramite Povos Indigenas [9] [pt], diverse persone di ogni parte del Paese hanno commentato su Twitter. Dopo circa due ore, @povosindigenas ha annunciato [10] [pt]:

#raposa Placar 10X1 a favor da demarcação contínua….

#raposa 10 a 1 a favore del mantenimento della demarcazione….

Bambino indigeno nella Corte Suprema brasiliana [11]
Nell'aula della Corte Suprema a Brasilia.Antonio Cruz/ABr [5] [pt],
ripresa con licenza Creative Common

Oltre 3.000 indigeni si sono ritrovati per assistere al procedimento, a Brasilia, dove si è svolto, oppure a Boa Vista, la capitale dello stato, o a Raposa Serra do Sol. A seguito delle tensioni verificatesi in passato tra le tribù e i contadini locali [12] [in], era presente la guardia nazionale onde contenere eventuali violenze dopo il verdetto.

Luiz Valerio Silva [13] [pt] ha seguito l'evento dalla comunità di Surumú, dove 200 persone ne attendevano l'esito. Spiega che quei giorni sono trascorsi pacificamente:

Os índios favoráveis à homologação contínua da reserva índigena Raposa Serra do Sol dançam a parixara e a arerúnia desde as primeiras horas da manhã. Eles estão certos da vitória. Creem que a demarcação pernamecerá em área contínua. (…)

A vila Surumú comporta neste momento, entre moradores e indígenas que vieram de fora para comemorar o resultado do julgamento, algo em torno de 400 pessoas. Ao todo, cinquenta famílias moram na vila. A estimativa é que cerca de 200 índios foram trazido para cá pelo Conselho Indígena de Roraima (CIR). Antes, falava-se em cerca de 3.000 mil índios. (…)

Entre os que esperam com ansiedade pela voto dos três ministros do STF que ainda falta se manifestar sobre o assunto, já há preparativos para uma intensa noite de forró em comemoração à confirmação da demarcação contínua da reserva. Sob um sol de mais de 40 graus, índios se movimentam nas ruas empoeiradas do Surrumu, aguardando a decisão.

Gli indigeni a favore dell’integrità territoriale della riserva Raposa Serra do Sol hanno eseguito, fin dalle prime ore del mattino, le tradizionali danze parixaha e arerunia. Sono sicuri di vincere. Credono che la linea di demarcazione non verrà modificata. (…) Al momento, il villaggio di Surumú conta circa 400 persone, tra residenti e indigeni venuti da altre aree appositamente per celebrare il risultato del procedimento. Si stima che 200 indigeni siano stati portati qui dal Consiglio Indigeno di Roraima (CIR). (…)

Si attende con ansia il voto degli ultimi tre giudici e fervono i preparativi per un’intensa notte di forró [14] [it] per celebrare il mantenimento della linea di demarcazione della riserva. A 40 gradi sotto il sole, gli indigeni si aggirano nelle strade polverose di Surumú in attesa della decisione.

Indigeni alla Corte Suprema brasiliana Di fronte alla Corte Suprema brasiliana a Brasilia. Foto: Antonio Cruz/ABr [5] [pt], ripresa con licenza Creative Commons
Dopo aver confermato l’integrità territoriale della riserva, il tribunale ha discusso la cancellazione degli atti di proprietà dei contadini, le condizioni e i termini per l’abbandono dell’area da parte degli ultimi agricoltori, e le 18 misure aggiuntive che gli indigeni dovranno rispettare. La maggior parte degli allevatori e alcuni coltivatori di riso hanno già abbandonato il territorio, ottenendo in cambio un risarcimento del governo, ma un gruppetto di agricoltori rifuta di andarsene. Molti di loro vivevano lì da più di ventanni, sostenuti da forti interessi politici ed economici regionali, ma ora dovranno andar via immediatamente (il termine ultimo è maggio), altrimenti verranno sfrattati dalla polizia.

Indigeni a Raposa Serra do Sol [15] A Raposa Serra do Sol, un gruppo di indigeni segue la sentenza alla TV. Foto:Valter Campanato/ABr [5] [pt], ripresa con licenza Creative Commons

Si stima che 18.000 indigeni provenienti dalle tribù Macuxi [16] [it], Wapixana [17] [it], Ingaricó [18] [it], Taurepangs e Patamona vivano nell’area conosciuta come Serra Raposa do Sol, riserva creata dal governo brasiliano nel 2005 dopo una battaglia legale durata 30 anni.