Nota dell'editore: questa è una versione ridotta dell’intervista a Pardo Lazo. Per il testo completo, si veda il blog di Claudia Cadelo [sp].
Orlando Luis Pardo Lazo scrive sui blog dal 2008. È nato all’Avana, Cuba, il 10 dicembre 1971. Laureatosi nel 1994 in biochimica presso il Dipartimento di Biologia dell’Università dell’Avana, ha lasciato la scienza per dedicarsi alla letteratura. In campo letterario ha ricevuto numerosi premi ufficiali, tra i tanti, ricordiamo il Premio per il miglior racconto breve, conferitogli nel 2005 da La Gaceta e nel 2007 dalla rivista Cauce. Le sue pubblicazioni non ufficiali si possono leggere sulla e-zine da lui curata The Revolution Evening Post.
Attualmente collabora con molti blog e riviste digitali, tra cui Revistas Cacharro(s) [sp], 33 y 1/3 [sp], Desliz [sp] e The Revolution Evening Post [sp], Fogonero Emergente [sp], Penúltimos Días [sp], Pia McHabana [sp] e Lunes de Post-Revolución [sp].
Recentemente, Pardo Lazo ha pubblicato il libro Boring Home, che tuttavia non è stato stampato dalla casa editrice Letras Cubana. Il libro è stato invece presentato in occasione di un evento ai margini della Fiera Internazionale del Libro all’Avana. Nella settimana precedente la presentazione, organizzata dal blogger Yoani Sánchez di Generación Y [sp], l’autore era divenuto l’obiettivo di un’operazione della polizia e di minacce personali telefoniche e telematiche. Nonostante ciò, la presentazione di Boring Home è stata ricevuta positivamente e ha visto la partecipazione di molti scrittori, fotografi e blogger da tutto il Paese. Il libro si può scaricare qui [sp] in versione integrale (formato .pdf).
Claudia Cadelo: Quando hai lanciato i blog Pia McHabana e Lunes de Post-Revolución?
Orlando Luis Pardo: Pia McHabana (chiunque essa sia) ha aperto il blog ad agosto 2008 dopo aver perso parecchio tempo su internet (anche se credo che ne abbia perso di nuovo). A ottobre 2008 ho iniziato a scrivere con maggiore regolarità sul mio blog Lunes de Post-Revolución, dove, più che dei post, pubblico rubriche settimanali: saggi, opinioni, delusioni, interviste, articoli, vili ironie, reportage, sogni. Questo blog è il mio miglior prodotto come scrittore. Mi piacerebbe vederli pubblicati su carta un giorno, ma temo che sarebbe un libro insopportabile.
CC: Hai iniziato a far parte della blogosfera quando hai creato i tuoi blog o pubblicavi già su altri spazi digitali?
OP: Precedentemente apparivo sporadicamente su altri siti web, come quelli delle riviste ufficiali Made in Cuba, Esquife, Alma Mater, El Caimán Barbudo e La Jiribilla. Naturalmente, ho partecipato anche a progetti editoriali alternativi come le riviste indipendenti Cacharro(s), 33 y 1/3, il progetto Desliz e la mia irregolare e-zine The Revolution Evening Post (che realizzo con gli scrittori cubani Jorge Enrique Lage e Ahmel Echevarrría Peré). Sui blog Fogonero emergente e Penúltimos Días, per citarne solo due, si può leggere gran parte del mio lavoro di editorialista-blogger. Lì, poco a poco, ho iniziato ad attirare lettori e nuovi amici.
CC: Raccontami la storia del libro “Boring Home”.
OP: Boring Home è un libro che ricorre a un gioco di parole, dove le storie sono meno importanti dei discorsi. Contiene storie lunghe e storie di una sola pagina, ma tutte si distinguono per il piacere di assaporare le parole: l’alliterazione prevale sul letterario. I personaggi del mio libro sono pigri e ossessionati dalla narrazione postuma: come raccogliere la materia prima della narrazione, come essere coinvolti fino a provocare una frizione.
Pardo ha ricevuto telefonate anonime dopo la presentazione del libro digitale Boring Home, la cui pubblicazione è stata rifiutata dalla casa editrice statale Letras Cubanas, sebbene fosse stata approvata alcuni mesi prima. Racconta di aver sentito dire che alte autorità hanno letto il libro e alcune rubriche dei suoi blog. Aggiunge di non aver risposto ad alcun attacco personale per non essere etichettato come “dissidente, mercenario, controrivoluzionario, agente ecc.”; secondo Pardo la censura del libro non è mai stata resa nota e ritiene che ciò sia in parte riconducibile al suo lavoro come blogger, che le autorità hanno voluto punire in modo esemplare.
CC: Partecipi anche ai raduni di blogger organizzati da Sánchez, curi diversi blog e sei membro di Voces Cubanas. Cosa puoi dirmi della piccola comunità di blogger che ti ha sostenuto durante questi giorni difficili?
OP: Sono stati molto solidali. Pur non conoscendo del tutto la gravità della situazione, hanno dimostrato solidarietà, comprensione civile e persino un buon umorismo. Li ringrazio tutti, specialmente Yoani Sánchez per aver accettato la sfida di presentare il mio libro, sapendo che nessun altro scrittore cubano avrebbe accettato di farlo. E te, Claudia, per aver aperto una finestra e avermi dato una boccata d'ossigeno in quest’aria viziata, e per questa intervista. I cattivi lettori dicono che sono stato manipolato per fare spettacolo (me lo hanno detto anche nelle minacce telefoniche), ma diffondere questo tipo di vigliaccherie è il mestiere più antico del mondo. Alla presentazione del libro, nei dintorni di La Cabaña, hanno partecipato anche molti lettori affettuosi e blogger cubani: non abbiamo neppure invaso lo spazio sui muri, è stato sufficiente lasciare un graffito simbolico vicino al ponte levatoio del castello di Kafkabaña.