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Iraq: sei anni di guerra e occupazione…

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iraq, Diritti umani, Guerra & conflitti, Interventi umanitari, Politica, Rifugiati

Nel sesto anniversario della guerra in Iraq e mentre i blogger ricordano il passato, pochi sembrano sperare ancora nel futuro.

Un pioniere tra i blogger, Salam Pax, che ha lanciato il fenomeno dei blog in Iraq, guarda ai sei anni trascorsi dall'inizio della guerra. In [1] una [2] serie [3] di post [4] [in], Salam rivela fatti mai pubblicati dei giorni in cui non c'era elettricità per scrivere sui blog. È chiara la sua volontà di rompere col passato quando scrive [5] [in]:

Fra tre settimane sarà il sesto anniversario della caduta/liberazione di Baghdad.

Baghdad cade / Baghdad è liberata .. sono solo parole. Il fatto è che la nostra vita in Iraq come la conoscevamo è finita quel giorno.

Dall'inizio della guerra nel 2003 abbiamo dovuto cambiare casa tre volte per diverse ragioni …

Rovistando nella scatole con i nostri averi ho trovato l'album con giornali, foto e volantini che avevo conservato. Cinque anni sono passati e stiamo entrando nel settimo anno di vita nel dopoguerra/dopo-Saddam e ho pensato che sarebbe bello rispolverare quelle note e condividere con voi cosa mi è rimasto di quel periodo … Metterò tutto online e butterò i pezzi di carta. Tenere tutta questa roba per sei anni è stato abbastanza.

Per Sunshine, la guerra coincide col tempo trascorso alle scuole superiori. Alla festa di addio della scuola ricorda gli eventi belli e brutti [6] [in] nei sei anni passati lì:

Il mio ricordo più bello è stato quando ho chiesto ai miei amici di fare una sorpresa ad una delle nostre compagne, R, che aveva perso il padre e altri parenti, ho pensato che avrebbe voluto sentirsi eccitata e felice così ho deciso di comprarle un PC, gli amici hanno partecipato con parte dei loro risparmi e così ho comprato il computer, l'ho impacchettato e ho portato il regalo a scuola. Gli studenti, gli insegnanti e R sono rimasti scioccati, era il miglior regalo mai ricevuto …

Accanto agli eventi belli ci sono ricordi molto dolorosi, quando R ha perso suo papà e diversi parenti, quando M ha perso la madre, ogni volta che un compagno di classe deve lasciare l'Iraq, o viene minacciato, così come pure tutte le volte che abbiamo dovuto nasconderci sotto i banchi perchè iniziavano gli spari, ci sono state battaglie terrificanti vicino alla scuola, una volta è caduto un colpo di mortaio, troppe autobomba sono esplose, mine, ecc … Molte volte abbiamo dovuto camminare fra i carri armati; la strada verso la scuola è pericolosa.

Ricorderò sempre gli eventi belli e le risate, e quelli brutti mi daranno soltanto la resistenza, la forza e mi prepareranno per ogni cosa brutta che dovrò affrontare in avvenire,
Sunshine.

Laith riconsidera i suoi sogni e la realtà [7] [in]:

Quando i militari americani hanno iniziato quella che hanno denominato Operazione Iraq Freedom, mi sono sentito felice per una cosa. Ho pensato che l'Iraq sarebbe stato di nuovo libero e avremmo avuto un vero governo con i politici che si occupano davvero del futuro dell'Iraq e della sua gente. Avevo una vera e grande speranza che i servizi sarebbero di nuovo stati migliori e saremmo stati ancora felici. Non avrei mai pensato che avremmo iniziato ad ucciderci l'un l'altro per il bene di alcuni stranieri o a rapirci tra noi per soldi, ma avevo completamente torto. Ero sicuro che l'amministrazione americana avesse progettato molto bene la fase successiva alla guerra, ma sbagliavo di nuovo. Niente è realmente cambiato in Iraq dopo sei anni. Per essere onesto, c'è stato un grande cambiamento. Ora abbiamo centinaia di partiti politici che non fanno niente per l'Iraq e tutto quello di cui si preoccupano sono i propri interessi. Dopo sei anni, gli Americani hanno ammesso che sono venuti senza alcun programma perché la maggior parte degli Iracheni sono ancora poveri e privi dei più semplici diritti umani. I governi iracheni e l'amministrazione americana hanno completamente fallito nel mettere l'Iraq ancora una volta sul giusto cammino.

Devo ammettere che dopo sei anni di invasione, TUTTI I MIEI SOGNI SONO VOLATI VIA COL VENTO

Dopo anni di assenza dall'Iraq, Attawie può pensare solo a ciò che ha perso [8] [in]:

Sono lontana dalla mia cara Baghdad. Sono lontana dalla famiglia e dagli amici. Sono lontana dal Paese in cui sono nata; lontana dalla terra dove ho fatto i primi passi, lontana dalla casa in cui sono cresciuta, lontana dai miei vicini, lontana … ma … non con il cuore e la mente.

Guerra, caos, perdita di innumerevoli persone e cose, disoccupazione, sistema corrotto, misteri, tristezza, catena di malefatte, sogni svaniti, case bruciate, odore di morte, vedove, orfani, lacrime, storie tristi, ricordi crudeli … È questo ciò che ci è rimasto? … Non voglio sembrare devastata. Non voglio mostrare disperazione. Voglio solo dirvi che il quadro non è piacevole, e ha bisogno di molte riparazioni. Quel che sta succedendo non è giusto.

Ho perso la concentrazione e ho perso le parole. Non sono sicura che abbia senso. Ma è tutto ciò che puoi ottenere in giorni come questi. La vita è congelata … l'orologio è rotto. Le tue preghiere non vengono esaudite oggi … Oh Iraq, ritornare è diventato il sogno della mia giornata. Il tuo ricordo è la dolcezza in questa vita amara. Sei il suono della risata, la musica di sottofondo per questa vita rumorosa, il bacio sulla fronte di una madre, lo stringersi di una mano infantile.

Faiza scrive un lungo post sulle sue sensazioni [9] [in] dopo sei anni di guerra e occupazione e conclude:

Sorrido, al sesto anniversario dell'occupazione dell'Iraq, nonostante la tristezza che mi appesantisce il cuore, ma non rinuncerò mai alla speranza, mai; che l'Iraq possa tornare alla sua gente, che ci sarà una leadership nazionalistica coraggiosa, una leadership che faccia solo gli interessi dell'Iraq, che negozierà il ritiro dell'occupazione e toglierà ogni potere agli occupanti.
Quando verrà quel giorno?
Solo dio lo sa … . Ma verrà, senza dubbio … perchè queste sono le leggi di dio sulla terra …

E, nel modo che solo Layla Anwar conosce, ecco un saggio che confronta la creazione di un nuovo Iraq [10] [in] con una madre che fa nascere forzatamente una bambina mutante:

Era una bambina mostrosa. Un'idra con cento teste, cento crani, un polipo con cento braccia, un viso deforme con centinaia di occhi, gonfi … la pelle fatta di croste una sull'altra, il corpo fatto di melma, un invertebrato che striscia, senza piedi per sollevarsi e dalla bocca, anziché i gorgoglii, usciva una schiuma caustica corrosiva …

E l'hanno già fatta strisciare per 6 anni, fiutando come un cane rabbioso, fiutando ancora … avvolta nella spazzatura e pregando per altro sangue fresco … altra carne fresca …

Era esattamente sei anni fa e si trova ancora in quella sala parto che ora assomiglia a un obitorio fetido e sovrautilizzato … annegata nel suo stesso sangue, mummificata con slogan e parole in gergo … l'utero e la bocca farciti con articoli di stampa e saggi … con parole … riempite con una morte silenziosa e dimenticata, come le pareti desolate e dimenticate di questa città, in cui i ratti e gli scarafaggi fuggono furtivi, alimentandosi del vomito e degli escrementi del mostro … alimentandosi con ceneri e polvere.

E su questa nota vi lascerò a riflettere se la guerra in Iraq, sei anni fa, sia servita veramente a qualcosa.