Nell'aprile 2008, la libertà di espressione e creatività in Egitto subìva un duro colpo con la confisca del romanzo a fumetti di Magdy El Shafee [in], Metro [in].
All'epoca, Culture and Politics in the Arab World scriveva [in] quanto segue:
I poliziotti hanno preso di mira le rimanenti copie di Metro, libro pubblicato un anno fa. Attenendosi alla legge egiziana, un onesto cittadino si è lamentato di questa pubblicazione oltraggiosa (che fa uso di colorite espressioni colloquiali, secondo quello che dice l'accusa).
Metro non è un libro normale. È la prima “graphic novel”, un romanzo a fumetti in arabo. Magdy El Shafee ha impiegato cinque anni per realizzare questo racconto poliziesco il cui protagonista principale, Shihab, è un giovane ingegnere informatico egiziano che decide di rapinare una banca. I soldi verranno nascosti nella metropolitana, il vero problema è trovare una via d'uscita … un interrogativo che oggi attanaglia parecchi egiziani.
Mohamed El Sharkawy – l'editore – e Magdy El Shafee sono stati citati in giudizio e rinviati a processo, previsto prima per il 28 marzo, poi il 4 aprile.
Sul suo blog, El Sharkawy [ar] ha scritto:
Gli editori di Words without Borders hanno invitato la comunità internazionale a opporsi alla confisca e al processo di Metro [in]:
Subito dopo la pubblicazione il libro di Shafee è stato confiscato. Autore ed editore sono ora sotto processo per aver distribuito il volume. Secondo il Daily News Egypt “El-Shafee e El-Sharqawy sono stati accusati in base all'articolo 178 del codice penale egiziano che punisce la stampa e la distribuzione di materiale che ‘violi la decenza pubblica’” il provvedimento “‘fa parte di un gruppo di leggi repressive che ledono il diritto alla libertà di espressione.’”
L'organizzazione ha anche parlato della petizione [in] a sostegno di Madgy El Shafee lanciata su Facebook:
Il tuo NO per la confisca è un SI per la nostra libertà… è un SI per la solidarietà… è un NOOOOO per impedire al governo di emanare misure più restrittive contro la libertà artistica e d'opinione per stampa, tv satellitare, internet e adesso anche case editrici indipendenti. Vi invitiamo a dire NO alla confisca e al processo di Metro, affermando la libertà artistica ed espressiva. Metro è considerata la prima graphic novel in Egitto. Scritta e illustrata da Magdy El Shafee, il quale ha ottenuto un riconoscimento dell'UNESCO come miglior fumetto africano nel 2006 … Le autorità governative egiziane sostengono che il libro fosse “dannoso per la morale pubblica” a causa dei suoi presunti commenti di carattere socio-politico.
The Arabic Network for Human Rights Information (HRinfo) – network pan-arabo che promuove la libertà di parola – si è opposto alla “confisca del romanzo ritenendola una grave violazione della libertà d'espressione.
Nell'imminenza del processo, previsto per sabato 4 aprile, il 30 marzo scorso HRinfo e altre organizzazioni per i diritti umani hanno rilanciato la condanna con un comunicato dal titolo: [Hosny Farouk d'Egitto va all'UNESCO, Magdy El Shafee va in tribunale!! L'autore di “Metro”, prima graphic novel egiziana, rischia una sentenza di 2 anni] (Qui il comunicato in arabo [ar])
The Comics Reporter [in], Baroque in Hackney [in], The Middle East Times [in], Al Dostoor [ar], Al Badeel [ar] e Youm 7 [ar] hanno dimostrato solidarietà all'autore e all'editore. The English Pen Worldwide Atlas [in] ha spiegato che il sostegno della blogosfera mondiale a Magdy El Shafee è una buona notizia.
Bassem Sharaf ha scritto [ar]:
Il 25 marzo, Shaymaa El Gammal ha celebrato la Comic Experience [in] di Magdy al Goethe Institute scrivendo [ar]:
Graphic Novel أخرى لاتسعت قاعدة هذا الفن أكثر وصار انتشاره أمراً مقبولاً.
Il 28 marzo, Shaymaa parlando del processo [ar] ha commentato così:
Daniel ha definito Metro un Libro Dannato [in]:
Personalmente, penso che ogni libro abbia il diritto di essere pubblicato anche se alcune persone lo ritengono offensivo, che ogni scrittore abbia la facoltà di dire qualsiasi cosa, e che i dibattiti tra due gruppi opposti debbano avvenire in un'atmosfera più neutrale di un tribunale.
La libertà di espressioni in Egitto non è un semplice concetto politico, ma un diritto umano che dovrebbe consentire a ogni cittadino egiziano la facoltà di parlare di qualsiasi cosa, senza temere di essere denunciato, bersagliato da altri gruppi sociali, o addirittura dalle autorità religiose.
Il libro potrebbe aver ragione in qualche passaggio e torto in altri, non l'ho letto e dunque non lo so, ma nessuno dovrebbe essere punito o attaccato a causa delle sue opinioni o del modo in cui le esprime, e ogni atto creativo andrebbe semplicemente trattato con molta cura e attenzione.
Fantasia's World ha parlato di Metro su The Dark Ages [ar]:
Visita il gruppo su Facebook [ar] a sostegno di El Sharkawy e El Shafee.