MENA: Riflessioni dopo la Conferenza ONU sul razzismo

Presidente iraniano Mahmoūd Ahmadinejād

da Wikipedia: il Presidente Mahmoūd Ahmadinejād alla Columbia University, 24 settembre 2007

Il discorso [fa/in] del Presidente iraniano Mahmoūd Ahmadinejād [in] alla Conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo a Ginevra (Durban II), e la conseguente reazione dei rappresentanti dell'Unione Europea, hanno fatto nascere il dibattito tra i blogger del Medio Oriente. Alcuni hanno accusato Ahmadinejād di essersi messo in mostra [in] in vista della prossima campagna elettorale, mentre altri se la sono presa col resto del mondo, che non starebbe mostrando alcuna volontà di cooperare per un futuro migliore. Altri ancora, invece, sono rimasti soddisfatti, perchè il Presidente iraniano ha detto proprio quanto volevano sentire.

Il blogger saudita The plucky, che vive in Australia, scrive [ar]:

بالأمس استمعت لحديث الرئيس الإيراني أحمدي نجاد في مؤتمر العنصرية في جنيف و التي نظمته الأمم المتحدة. أستغرب حقيقة من دول تدعي الديموقراطية و حرية التعبير تغضب و تثور ثائرتها و تغادر المؤتمر بمجرد انتقاد نجاد لـ عنصرية إسرائيل. لا أستطيع تفهم الأسباب التي تجعل دول مثل إسرائيل و الولايات المتحدة (و حلفائهما) ترفض الحضور ، و لا أتفهم أيضاً ردة فعل الاتحاد الأوروبي حين غادر معترضاً على تصريحات الرئيس الإيراني. أليس من الأجدر مناقشة هذه الانتقادات بشكل حضاري و متمدن باستحضار لغة الأرقام و الحقائق بدلاً من هذا الضجيج
المفتعل الذي يدعم حجة نجاد في حديثه ؟
Ieri ho ascoltato il discorso del Presidente iraniano Ahmadinejād alla Conferenza sul Razzismo delle Nazioni Unite a Ginevra. Sono rimasto sorpreso da certi Paesi, generalmente sostenitori della democrazia e alla libertà di espressione, che hanno reagito con rabbia e hanno abbandonato la conferenza non appena Nejad ha criticato il razzismo di Israele. Non riesco proprio a comprendere il motivo per cui Paesi come Israele, Stati Uniti e i loro alleati abbiano rifiutato di partecipare alla conferenza, nè comprendo la reazione dell'Unione Europea, i cui rappresentanti hanno abbandonato l'aula perché contrari alle osservazioni del Presidente iraniano. Non è meglio discutere queste critiche in modo civile, rispondendo con fatti e dati anziché fare tutta questa scena – confermando così le affermazioni di Ahmadinejād?

Dalla Palestina, Natalie paragona con amarezza [in] il boicottaggio di questa conferenza con il periodo in cui “per esprimere dissenso contro il sistema razzista, le persone di coscienza rifiutavano di stringere la mano ai bianchi del Sud Africa durante il regime dell'Apartheid”.

Marcy Newman, altra blogger e attivista dei diritti umani che vive nella West Bank, in Palestina, si interroga [in] – proprio come The plucky – sull'involontaria ironia della situazione. La blogger scrive:

Il “Razzista in Capo” dell'entità sionista definisce Ahmadinejād “razzista”. dove sta l'ironia? l'entità sionista pianifica una campagna di bombardamenti sull'Iran, e l'uomo che continua a rivendicare la pulizia etnica dei palestinesi definisce razzista il Presidente iraniano.

Dal Bahrain, Esra'a, invitata a partecipare al panel di un summit prima di Durban, racconta di aver riflettuto [in] su come la gente confondesse l'antisemitismo e l'odio per Israele, e come l'Iran venisse accusato per i motivi sbagliati, nonostante esistessero ben altre ragioni per criticarlo in quella conferenza.

In questo Summit il regime iraniano NON è stato criticato per l'oppressione del proprio popolo; nonostante questi crimini siano stati menzionati, non si è dedicata loro molta attenzione. È stato invece attaccato perchè minaccia di “distruggere Israele”, diventata la premessa di ogni critica contro l'Iran, nonostante anche Israele abbia minacciato di lanciare la bomba atomica! “Oh, ma nel loro caso si tratterebbe di una risposta”. Non cambia nulla. Entrambi i governi di Iran e Israele sono ugualmente pericolosi perchè non hanno alcun riguardo per i diritti umani. Il fatto che Israele abbia uno stile di vita “liberista” non cambia assolutamente il fatto che le sue politiche corrotte siano pericolose per molti di noi, così come l'Iran ci minaccia finanziando organizzazioni militanti e reprimendo in maniera violenta ogni opposizione interna.

Fayyad, blogger arabo-americano che scrive su KABOBfest si dice scettico [in] sulle intenzioni del Presidente Obama, che ha boicottato la conferenza e chiesto di stralciare dal bozza della risoluzione ogni accenno al razzismo del sionismo e dello Stato israeliano.

Scrive Fayyad:

Con George Bush, il villano era evidente: un assassino che abusava dei diritti umani e perpetrava politiche imperialiste, molte delle sue azioni erano ben monitorate e pur se è riuscito a farla franca con molti crimini, gran parte della popolazione non li ha giustificati.

Obama, d'altro canto, gode di un mandato più liberal, e la fa franca commettendo ben più crimini di Bush, perché quegli stessi liberal che controllavano ogni mossa di Bush sembrano piuttosto distratti quando si tratta di Obama, credendo che il cambiamento verso una società progressista ed equa sia già stato raggiunto il giorno dopo le elezioni.

[…]

Per questo bisogna stare attenti, se Obama ti sembra migliore di Bush, significa solo che non sai ancora come ti fregherà. Occhio, Cuba e Venezuela. E se pensavate che un Presidente nero potesse finalmente costringere l'America a ridiscutere la sua storia basata sul razzismo, dovrete aspettare un altro pò.

Omar, siriano che vive a Toronto, esprime dispiacere [in] per l'occasione persa dal mondo per discutere apertamente delle ingiustizie globali in vista di un domani migliore.

Le conferenze come quella tenutasi oggi sono un'ottima idea. Dovrebbero essere un forum aperto in cui discutere le ingiustizie, qualunque parte sia a commetterle. Ma non appena si pone un limite a ciò di cui si può parlare in una conferenza come questa, si perde ogni credibilità. Purtroppo, è proprio quanto accaduto oggi.

Dubai Jazz, altro blogger siriano che vive a Dubai, rilancia [in] un'altra idea, e si domanda: “Cosa succederà dopo la conferenza? Cosa faranno gli arabi al proposito?”‘

Oggi [Ahamdinejad] è l'unico a fare la voce grossa nella regione. Gli europei troveranno sempre un motivo (o ne costruiranno uno, se proprio devono) per abbandonare qualunque conferenza. Gli arabi se ne stanno più o meno zitti. E i palestinesi rimangono nel limbo.

Ecco cos'è successo oggi.

In Palestina Mohamed, che aveva parlato di Durban II come di una grande opportunità per Israele, ha anche critica [in] il discorso di Ahmadinejād:

Naturalmente Ahmedinejād non ha certo migliorato le cose, quell'idiota è altrettanto responsabile del fallimento della conferenza quanto le lobby pro-israeliane dei vari paesi dell'Ocse. Se davvero gliene fosse importato qualcosa del razzismo con cui hanno a che fare i palestinesi ogni giorno, sarebbe rimasto a casa lasciando che la conferenza seguisse il proprio corso, invece di dare un simile aiuto a quanti hanno provato a trasformarla in un coro filo-israeliano.

Antoun, blogger libanese residente in Australia, se la prende [in] con l’ “Occidente”, oltre che con Israele, per le sofferenze patite dal popolo palestinese. Aggiunge poi che l'Occidente non ha abbandonato Durban per colpa dell'Iran, ma perchè non voleva ascoltare la verità. Dopo aver evidenziato alcuni passaggi del discorso di Ahmedinejād, il blogger scrive:

Ahmedinejād non ha detto altro che cose ovvie, non è nemmeno scaduto in un discorso al vetriolo antisemita, nè ha attaccato gli ebrei usando il razzismo. Allora, perchè tanto scalpore?

Centinaia di migliaia di persone […] hanno protestato contro il razzismo di Israele nelle capitali di tutto l'occidente, durante la guerra di Gaza. Eppure, i Governi occidentali restano muti e sordi dinanzi alle politiche razziste di Israele.

Infine, ma non in ordine di importanza, anche Kal, blogger algerino e studente di relazioni internazionali, studi mediorientali e africani,  riassume [in] la propria opinione in un paio di righe:

Durban II in una battuta: Durban è una piattaforma dove maggioranze e dittatori dispotici possono salire sulle spalle di quanti fingono di rappresentare e di infiammare a nome loro.

La foto di questo articolo è tratta da Wikipedia.

2 commenti

  • signori e signore,ma vi siete mai chiesti dove OIC stia andado a parare.Qui non si tratta solo di razzismo culturale o etnico,qui si vuole mettere la religione come discriminazione razziale in modo che uno stato possa giustificare le sue azioni come volonta divine,volonta di DIO.Molte nazioni hanno capi di stato oppressori eliminano chi da loro fastidio,magari perchè dicono solo la verità o perchè non appartengono ad un altro clan,partito,religione,tribu…..perchè in questi casi non ci si scandalizza?perchè solo israele?che differnza c è…io non ne vedo

  • A proposito di Durban e del discorso di Ahmadinejad vi segnalo il post di Maria Grazia Caputo, responsabile dei diritti umani a Ginevra per il Vides internazionale, sul blog dell’associazione. Offre un punto di vista molto interessante sulla conferenza di Durban. http://orizzontefuturo.splinder.com/post/20471678/Vivendo+la+Conferenza+mondiale
    Un saluto!

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