Casi sospetti o confermati di influenza suina, individuati poco addietro in Messico [in], ora sono stati riscontrati in almeno altri sette Paesi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato [in] che la situazione costitutisce una “emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale.”
Conosciuta anche come influenza suina A o H1N1, l'influenza suina [in] è una malattia respiratoria dei maiali che può essere trasmessa tra umani soprattutto attraverso tosse e starnuti. In Messico, ci sono stati oltre 100 morti [in] probabilmente collegate all'influenza suina e più di 1.600 persone sono affette da casi sospetti o confermati di questo virus. Casi confermati [in] di influenza suina sono stati scoperti anche negli Stati Uniti e in Canada, mentre altri sono statia appena confermati anche in Nuova Zelanda, Spagna, Francia, Israele e Brasile. Liz Borkowski ne scrive su The Pump Handle, chiarendo il motivo [in] della preoccupazione sulla diffusione dell'influenza suinao:
“L'influenza suina è abbastanza comune, ma di solito è trasmessa solo dai maiali alle persone. Questa nuova forma sembra possa invece trasmettersi da persona a persona, e sta colpendo giovani o adulti in buona salute. Ciò significa che il virus può seriamente causare una pandemia, quindi è appropriato che il Messico abbia chiuso le scuole fino al 6 maggio e abbia vietato gli assembramenti pubblici di ampia portata, incluse le funzioni religiose in chiesa.”
Le autorità sanitarie americane hanno dichiarato l'emergenza pubblica sanitaria il 26 aprile, dopo aver confermato 20 casi di influenza suina negli stati della California, Kansas, New York, Ohio e Texas. Molti di questi casi erano leggeri [in] e non ci sono stati morti. In Canada sono stati inoltre confermati [in] altri sei casi leggeri di influenza suina nelle province di Nuova Scozia e Columbia Britannica.
Le notizie riguardanti l'influenza suina si sono diffuse velocemente su Internet, dove la gente cerca risposte e condivide riflessioni sulla malattia. Influenza suina e #swineflu sono i temi più seguiti [in] su Twitter al momento, e sono molte le mappe su Google [in] create per seguire la diffusione della malattia. Ne parlano anche i blogger di tutto il mondo.
Su Intersections Daniel Hernandez descrive [in] questa scena a Città del Messico:
“Sabato, mentre i pezzi grossi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità tenevano una riunione d'emergenza a Ginevra, a Città del Messico i militari distribuivano mascherine ai semafori, alle stazioni della metropolitana e nelle piazze. Un militare affaticato mi ha teso una mascherina all'entrata della metro a Bellas Artes, ma si è rotta prima ancora che salissi sul treno. A bordo, i passeggeri si guardavano l'un l'altro in modo sospetto e tentavano in ogni modo di evitare il contatto con estranei.”
Matthew Yglesias, che scrive sul blog del Center for American Progress Action Fund, esprime preoccupazione [in] per come potranno affrontare la malattia coloro che non hanno un'assicurazione medica negli Stati Uniti:
“Non ho opinioni riguardo questo tema se non l'osservazione che sarebbe bello vivere in un Paese dove, se ci si ammala seriamente a causa di un'infezione virale, l'accesso a rimedi medici efficaci non venga determinato da ricchezza, stipendio o professione.”
Jim McVeagh, che scrive dalla Nuova Zelanda su MacDoctor, ritiene che occorra fare di più nel suo Paese e nel mondo per contenere il virus. In Nuova Zelanda, 13 studenti [in] che recentemente hanno visitato il Messico sono sospettati di aver contratto la malattia. McVeagh afferma [in]:
“Considerando l'eccessiva reazione all'aviaria, stavolta si sperava in una risposta più rigorosa che il semplice monitoraggio. Avrei pensato che l'isolamento dei casi e una restrizione nei viaggi in Messico sarebbe stata la reazione minima, fin quando non avremmo avuto maggiori informazioni utili. Visto che il CDC [Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti] si sta svegliando ora probabilmente con una settimana di ritardo e che l'Organizzazione Mondiale della Sanità insiste nel starsene con le mani in mano, la risposta apatica della Nuova Zelanda sembra veloce al confronto.
Pur se questa potrebbe rivelarsi un altro non-evento, sarebbe bello se le autorità sanitarie facessero quel richiamo con il senno di poi piuttosto che in anticipo ma con informazioni incomplete.”
Molti Paesi stanno introducendo misure di sicurezza [in] per prevenire la diffusione dell'influenza suina. Per esempio, alcuni aeroporti controllano se i viaggiatori dal Messico abbiano i sintomi dell'influenza, e Cina e Russia hanno intenzione di mettere in quarantena chiunque riveli dei sintomi. Su scan man Vijay Sadasivam scrive che in India [in] non è in corso alcuna iniziativa di prevenzione, mentre boinky, dal blog Finestkind Clinic and fish market, descrive [in] un provvedimento preso nelle Filippine:
“Le Filippine bloccheranno le importazioni di maiale dagli Stati Uniti e dal Messico per fermare la diffusione…questo è divertente visto che l'influenza si sta diffondendo da persona a persona, e i nostri maiali hanno il virus ebola…
ma ovviamente è tempo di festa, e finora non si è ancora parlato di quarantena come accaduto con la SARS…”
Molti blogger sottolineano che, pur se questa andrebbe considerata una minaccia seria e prepararci adeguatamente, non è ancora il caso di farsi prendere dal panico. Al riguardo, un post su Utah Preppers recita [in]:
Alcune veloci note anti-panico…
L'influenza suina NON può essere trasmessa attraverso il cibo. Mangiare maiale NON ti mette in pericolo. Questa NON è la prima volta che ’l'influenza suina’ viene trasmessa agli esseri umani. È accaduto parecchie volte senza che diventasse una pandemia. Questa variante dell'influenza suina, come qualsiasi influenza, è un virus e viene trasmesso da persona-a-persona soprattutto attraverso tosse o starnuti. Questa è solo un'influenza! Il punto qui sta nel NON PRENDERLA.”
L'Organizzazione Mondiale della Sanità al momento non sta raccomandando nessuna restrizione nei viaggi o nel commercio, e afferma di aver bisogno di maggiori informazioni sul virus prima di decidere se dichiarare o meno il livello di allerta pandemica [in] globale, che al momento è a livello tre su sei [ora salito al livello quattro].
La foto Protezione dall'influenza suina è di Sarihuella su Flickr.