Nel maggio 2008 un ciclone mortale [in] ha colpito il delta dell'Irrawaddy nel sud del Myanmar causando danni a oltre 2 milioni di persone. I morti sono stati stimati a 138.000 e altri 200.000 i dispersi, dopo il passaggio del ciclone sul Paese. A un anno dalla tragedia del ciclone Nargis, i sopravvissuti stanno ancora soffrendo mentre la ricostruzione rimane inadegua. C'è ancora bisogno [in] di contributi per aiutare i sopravvissuti [in].
Molti sopravvissuti soffrono di una profonda ansia psico-sociale [in] ma solo l'11% ha ricevuto assistenza medica. Oltre il 40% dei senzatetto è composto da bambini; molti di loro sono vulnerabili alla malaria [in] e alla polmonite.
Sono in parecchi a sopravvivere catturando roditori [in] nei campi. È stato anche riportato l'aumento della prostituzione [in] nella zona del Delta di pari passo con il peggioramento delle condizioni economiche.
Oltre la metà dei sopravvissuti è tuttora dipendente dall'assistenza [in] delle organizzazioni di soccorso. Tale dipendenza rimane un grosso problema per i residenti del Delta:
Secondo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, il 51% delle famiglie ha dichiarato di contare sul cibo fornito loro dalle agenzie umanitarie, mentre solo il 25% ha affermato di potersi sfamare da sè…Circa l'83% delle famiglie ha dichiarato di essersi indebitate acquistare del riso.
È stato riportato che durante il primo anno dal ciclone Nargis, la Divisione incarcaita di monitorare stampa e media in Myanmar ha censurato [in] vari articoli riguardanti la reale situazione delle aree colpite dal ciclone.
Il gruppo Friends of Burma vuole che il governo sia più trasparente [in] riguardo gli sforzi per aiutare la regione del Delta. Richiedono anche la liberazione dei prigionieri politici [in] incarcerati lo scorso anno per aver organizzato missioni di soccorso:
Vogliamo che il governo Burmese sia più aperto nell'assistenza e recupero delle aree colpite, garantendo trasparenza e rispetto dei diritti umani.
Chiediamo il rilascio di 21 prigionieri che sono stati arrestati a seguuto di missioni d'aiuto.
Nonostante gli sforzi coordinati di gruppi internazionali per raccogliere fondi per il Myanmar, l'assistenza rimane inadeguata [in]. Le Nazioni Unite hanno stimato che sono necessari oltre 691 milioni di dollari per sostenere le missioni di soccorso in Myanmar.
Alcuni hanno osservato come i contributi d'assistenza per il Myanmar siano assai scarsi [in] rispetto a quanto gli altri Paesi hanno oferto nel disastro dello Tsunami del 2004. Il Myanmar ha ricevuto 300 milioni di dollari, ossia il 2.5% di quanto è stato stanziato per lo tsunami nel 2004.
Gli operatori si sono lamentati delle difficoltà [in] incontrate nel portare aiuto all'interno del Myanmar:
Difficoltà incontrate dai operatori nell'assistenza in loco sono state di tipo logistico; ostacoli e pericoli per raggiungere i villaggi solo tramite piccole imbarcazioni, navigando tra lemaree e il tempo del Delta. Inoltre restrizioni sui visti, sui tragitti e il governo che ruba provviste….
Edward Hew, responsabile delle operazioni di soccorso fornite da MERCY Malaysia, scrive riguardo i progetti di ricostruzione [in] oggi in Myanmar:
Un anno dopo, abbiamo visto tanti progetti completati, altrettanti ancora in corso. Ma ci sono ancora quelli che soffrono in silenzio. C'è ancora così tanto da fare. Molti hanno usato lo Tsunami come una lezione per attuare l'intervento qui.
È passato un anno e la maggior parte dei progetti hanno a che fare con la sostenibilità ma sono ancora interventi d'emergenza. Ho visto tanti rifugi che non sopravviveranno alla prossima tempesta. Per esempio, latrine costruite con teloni impermeabili invece dei materiali locali come il bamboo, materiali più robusti e facili da mantenere.
Per ulteriori aggiornamenti sull'anniversario del ciclone Nargis, si vedano questi siti che hanno delle sezioni speciali riguardo la situazione nel Delta: The Irrawaddy [in], Mizzima [in], e A Diary of the Cyclone Nargis [in].
Il video che segue, ripreso da YouTube, ci fa conoscere la storia di Daw San Yee che è sopravvissuta al ciclone: