Per chi segue Global Voices, Mong Palatino è l'editor regionale per il sud est asiatico e l'oceania [in]. Nelle native Filippine, è conosciuto come Raymond Palatino, oltre che in quanto Presidente del Partito dei Giovani (Kabataan) e recente neo-eletto al Parlamento nazionale.
Ecco quindi che Raymond “Mong” Palatino è primo blogger-deputato delle Filippine e uno dei primi collaboratori di Global Voices ad essere eletto in una carica pubblica.
Pur se appena 29enne, il CV di Raymond “Mong” Palatino occupa già svariate pagine. Cura una propria rubrica [in] per un'agenzia di stampa internazionale, è stato Presidente del Sindacato nazionale degli studenti filippini e figura-chiave in gruppi quali Filipino Youth for Peace, Estrada Resign Youth Movement e Kabataan Kontra-Kartel, noto anche come Youth Against the Oil Cartel.
Mong ha iniziato a collaborare con Global Voices verso la metà del 2006 con resoconti sul proprio Paese. Allora curava da oltre un anno il blog personale Mongster’s Nest [it]. Nell'aprile 2008 è stato nominato editor regionale per il sud est asiatico e l'oceania di Global Voices.
Un delegato dell'ONU lo ha paragonato a Edgar Jopson [in], il più famoso leader studentesco nella storia filippina. Ha contribuito al lancio di TXTPower [in], associazione nazionale dei diritti dei consumatori. È da tempo tra i maggiori sostenitori del ricorso alle nuove tecnologie per contribuire al cambiamento politico.
In un articolo del Washington Post [in] sull'uso dei social media nella politica filippina, Mong ha ammesso di aver capito l'importanza dei messaggi testualei SMS durante l'opera di mobilitazione degli studenti contro l'allora Presidente Joseph Estrada [it] nel 2001. Ma si potrebbe sostenere a ragione che sia la causa dei giovani filippino ad alimentare molti aspetti del suo lavoro. Nel 2005 Mong scriveva [in]:
“The debilitating effects of the labor and education policies of the government account for the cynicism and hopelessness which many young Filipinos feel today. They leave the country in droves because they sense no bright future for them in the Philippines. Those who remain are resigned to the destituteness of the country. “
Due anni dopo, lavorava alla sua sesonda campagna elettorale nazionale. Il Partito Kabataan ottenne 225.000 voti con un programma centrato sul sostegno ai giovani, la lotta alla corruzione e all'ineguaglianza, l'affermazione della giustizia sociale. Il successo portò il Kabataan oltre la soglia del due per cento dei voti nazionali, assegnandogli dei seggi alla Camera in base alla normativa sui distretti settoriali, che assegna seggi anche ai partiti di minoranza. Una recente sentenza della Corte Suprema ha esteso il numero di questi seggiof these “settoriali” alla Camera da 22 a 55, spianando la strada al Partito Kabataan per entrare in Parlamento.
Come leader della lista, Raymond ha prestato giuramento [in] e si è messo immediatamente al lavoro. (In un recente “tweet” per testare il sistema wi-fi della Camera, ha scritto “seems ok” [in].)
E un post sulle prime ore da deputato lo rivela [in] alle prese con i rudimenti operativi della politica filippina.
I attended a higher education committee hearing in the afternoon. The committee tackled HB 2380 – Protecting the rights of students requiring professional licensing examinations to enroll in review centers of their choice and providing penalties thereof – which is principally authored by Rep. Teddy Casiño of Bayan Muna. I’m supporting this measure. Most likely this bill will be passed by the committee. During the hearing, Rep. Teves of Negros revealed that there is a school in his province requiring students to live in the school dormitory for two months in order to attend review classes.
Schools should not require students to attend review classes. Enrolling in review schools should not be made as a graduation requirement. Review classes are acceptable if they are part of the curriculum. But the popular practice today involves schools which force students to join expensive review classes.
Nel pomeriggio ho partecipato ai lavori della commissione sull'educazione secondaria. La commissione ha discusso il disegno di legge HB 2380 – Sulla tutela dei diritti degli studenti rispetto agli esami professionali per entrare in centri sussidiari a loro scelta e relative norme punitive – redatto principalmente dal deputato Teddy Casiño di Bayan Muna. Appoggio tale misura. Molto probabilmente la proposta verrà approvata dalla commissione. Nel corso della sessione, il deputato Teves di Negros ha rivelato che nella sua provincia c'e’ una scuola che impone agli studenti di vivere nel dormitorio scolastico per due mesi onde poter partecipare a quelle lezioni.
Gli istituti non dovrebbero imporre algi studenti di seguire lezioni di sussidio. L'iscrizione ai centri sussidiari non va considerato un requisito per il diploma. Le lezioni di sussidio sono accettabili se parte del normale curriculum. Ma oggi la pratica popolare include scuole che impongono agli studenti di seguire queste costose lezioni.
Quella che segue è una conversazione con Mong sulle potenzialità dei giovani e dei social media nelle Filippine.
Con tutto quel che hai da fare nella vita, perché lavorare per Global Voices?
Nel 2006 Preetam Rai (ex editor per il sud est asiatico di Global Voices) mi ha invitato a entrare in GV. Mi sono subito detto d'accordo a scrivere per GV, visto che ne ero già un appassionato lettore. Mi aveva colpito la “mission” di portare alla luce i diversi punti di vista dei blogger in varie parti del mondo. Entrando a far parte di GV, avrei potuto illustrarare con maggior efficacia le questioni esposte dai blogger filippini. I miei articoli iniziali [in] riguardavano la salute riproduttiva, l'emigrazione degli infermieri, la riforma elettorale e la presenza illegale di soldati filippini in Iraq. Per due anni ho scritto due-tre articoli al mese.
Nel 2006 ho poi preso parte [in] al summit di GV a New Delhi. L'evento è stato cruciale nell'ampliare l'apprezzamento per le potenzialità dei blog nell'incrementare la consapevolezza politica e migliorare l'interazione umana nel mondo. Prima del summit di GV la mia conoscenza della forza trainante dei media online era alquanto limitata.
Nell'aprile 2008 Preetam mi chiese di sostiturilo come editor regionale. Mi è subito piaciuto quel nuovo ruolo per GV. Mi ha dato l'opportunità di interagire con vari blogger della regione. Mi ha consentito di rimanere aggiornato sugli sviluppi politici nell'Asia orientale e nelr esto del mondo. Ho anche compreso l'importanza di ampliare le mie prospettive su questioni sociali e politiche. Mi sono accorto di saperne abbastanza come blogger filippino, mentre ignoro quasi del tutto quanto accade nei Paesi limitrofi. Lavorare con GV ha ampliato i miei orizzonti e le mie letture. Grazie a GV, ho imparato ad apprezzare sempre più la necessità di cercare quelle voci alternative che normalmente non vengono riprese dai media mainstream. Questi blog, queste voci esistono. Sono là fuori, in attesa di essere rilanciate.
Hai scritto parecchio [in] sulla decisione dei tuoi genitori e dei tuoi fratelli di emigrare quando eri appena un adolescente per vivere e lavorare all'estero. In che modo questa distanza dalla famiglia ha influenzato la tua vita?
Ho imparato a essere più indipendente. Al contempo mi ha spinto (durante il periodo universitario) a interrogarmi sull'ordinamento sociale. Per esempio: Perchè l'esportazione di mano d'opera è una misura economica permanente del governo? Perché l'emigrazione viene considerata da molti filippini come la soluzione definitiva alla povertà? In retrospettiva, sono diventato un attivista iniziando a pormi domande sulla diaspora filippina.
Si è ricorso parecchio ai social media nella politica filippina. In che modo questi media hanno contribuito ad organizzare diversi segmenti giovanili nel Paese? (Come risposta Mong mi ha rimandato a questo testo sul suo sito [in]).
Texting is already the standard mode of communication among Filipinos. It is widely used even in the remote countryside to connect and reconnect with family and friends. Overseas Filipino workers, now numbering more than 8 million, use texting to maintain close relationships with their loved ones back home…
Political forces seek to mobilize millions of subscribers through virtual campaigns which could range from the sending of text messages, downloading of political ringtones, and forwarding of subversive text quotes. It may be impossible to gather more than 50 million cell phone users in the streets but it is easy to persuade ordinary citizens to send political text messages to their friends.
The great number of anonymous prepaid cell phone users is emboldening citizens to express their true political sentiments. A majority of cell phone owners in the country are availing themselves of the prepaid service since this is cheaper. This also allows political groups and disgruntled citizens, fearful of government reprisals, to send daring political messages through texting, without the risk of revealing their identities.
Another important factor which contributes to the popularity of texting is the relative absence of censorship governing Internet usage and mobile communications in the Philippines. The cheap mobile technology and the freedom enjoyed by Filipino cell phone users enhance the opportunities to use the phones for political activities.
Le forze politiche mirano a mobilitare milioni di cittadini tramite campagne virtuali mirate ai cellulari per inviare messaggi testuali, scaricare suonerie politiche, diffondere citazioni intriganti. Sarebbe impossibile radunare nelle piazze oltre 50 milioni di persone che usano i cellulari, ma è facile persuadere dei comuni cittadini a inviare SMS politici agli amici.
Il gran numero di utenti con telefoni cellulari con schede anonime pre-pagate spinge i cittadini a esprimere genuinamente le proprie posizioni politiche. La maggioranza di quantiu usano cellulari nel Paese preferisce i servizi pre-pagati perché costano meno. Ciò consente altresì a gruppi politici e cittadini insoddisfatti, timorosi della rivalse del governo, di inviare arditi messaggi politici via SMS senza il rischio di rivelare la propria identità.
Un altro elemento importante che contribuisce alla popolarità dei messaggi testuali è la relativa assenza di censura sull'uso di Internet e delle comunicazioni mobili nelle Filippine. La tecnologia mobile a costi bassi e la libertà degli utenti di cellulari incrementa le possibilità della telefonia per l'attivismo politico.
Dando un'occhiata a quanto dicevi sopra, tu parli del cinismo e della disillusione giovanile nel 2005. Qual è la differenza tra la situazione economica di allora e quella odierna?
Non vedo differenze tra la situazione del 2005 e quella di oggi. Credo anzi sia peggiorata. Le Filippines sofforno per la crisi economica globale perchè sono troppo dipendenti dalle somme inviate dai lavoratori emigrati che ora vengono licenziati nei Paesi sviluppati. I nostri giovani continuano a sognare di lascaire il Paese per conquistare il semplice sogno di avere un lavoro decente per migliorare le condizioni delle loro famiglie. Ho scarso rispetto di un ogverno che tratta i cittadini come beni di consumo da essere esportati.
Il tuo partito Kabataan ha avuto più di qualche problema con le autorità. Alcuni suoi membri sono stati minacciati dai parlamentari e qualcuno è stato anche picchiato da un sindaco [in]; un coordinator è stato arrestato e picchiato [in] dalla polizia; durante le elezioni del 2007 due scrutatori ai seggi vennero rapiti e uccisi [in]. Eppure tu insisti…
È vero: i nostri aderenti hanno subito minacce, qualcuno è rimasto ucciso durante le scorse elezioni [in].
Il minimo che possiamo fare per onorarne il coraggio e il sacrifico è proseguire le nostre attività. La nostra piattaforma di politica progressista viene rifiutata dai sostenitori dello status quo. Ma andremo avanti….
Tu sei stato dipinto dentro e fuori le Filippine come un astuto organizzatore che ricorre a diverse forme di social media. Ora che sei stato eletto parlamentare, proseguirai su questa strada?
Continuerò a parlare sul mio blog dell'attività parlamentare. Userò varie applicazioni quali Twitter, Plurk (plurk è più popolare tra i blogger filippini) e Facebook per parlare del mio lavoro. Una delle mie attività iniziali sarà quella di insegnare ad alcuni colleghi in Parlamento le potenzialità nell'uso dei social media per migliorare la trasparenza e la governance del Paese.
Queste le tue parole [in] dopo aver appreso della decisione della Corte Suprema di assegnare al tuo partito un seggio alla Camera:
“… The Filipino youth have always played a pivotal role in ushering in significant changes in history. We have always been at the forefront of uprisings and revolutions every time the social, political and economic conditions in society became too intolerable for Filipinos to endure.”
Dove vedi i giovani filippini da qui a cinque anni?
Credo che i giovani filippini svolgeranno un ruolo attivo nelle presidenziali del 2010. Chiederanno riforme democratiche nel modo di governare, spingeranno per un programma di gneuine riforme democratiche, influenzeranno in maniera decisiva i risultati elettorali.
Tuttavia gli stessi govani potrebbero diventare più cinici se gli amministratori politici dovessero riuscire a ottenere il rinvio delle elezioni. La sfida sta nel prevenire la diffusione del cinismo tra i giovani e trasformare l'assenza di speranza in una forza costruttiva di cambiamento.
Dove vedi Raymond “Mong” Palatino tra cinque anni?
Fra cinque credo che sarò ancora un attivista (magari nel settore del lavoro e dei diritti umani), al servizio del popolo, e un blogger; farò ancora parte della comunità di GV e contribuirò al progetto di traduzioni sul web relativo alle diverse lingue parlate nelle Filippine.
Video su YouTube di uno spot del Partito Kabataan
2 commenti
Sarebbe opportuno diffondere questo tipo di informazioni anche attraverso delle mostre d’arte in tema?
certo, perche’ no? avete in mente o vi riferite a qualcosa di specifico? visto che il commento viene dalla Liberal Academy of Fine Arts di Firenze :)