Come previsto, il discorso del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato accolto dalla blogosfera egiziana con reazioni variegate e contradditorie. Mentre molti ne elogiano l'eloquenza, il carisma, l'intelligenza e la conoscenza della storia araba e islamica, i più lo ritengono un intervento già sentito da altri presidenti ma soltanto confezionato meglio. E comunque sono quasi tutti sono d'accordo che occorra attendere “i fatti” per dimostrare le presunte “buone intenzioni”.
La prima opinione ottimistica [ar] viene da Ahmed, che scrive di essere felice del gesto di avvicinamento al mondo islamico di Obama:
Un altro blogger, Ahmed Shokier, analizza [ar] il discorso, per avvertire i lettori che non essendo Obama nè un grande Imam musulmano e nè un musulmano, è inutile avere grandi aspettative. Aggiunge che il discorso non era diretto solo ai musulmani, ma è stato seguito anche da elettori americani, israeliani e non musulmani.
Le altre osservazioni di Shokeir includono:
رابعاً : لن يأتي الرجل ليقدم لنا الحلول والمساعدات ويرحل ، فهو ليس بابا نويل ولا روبين هود ، فالعلاقة متبادلة أن تأخذ وتعطي أن تمنح وتهب
خامساً : نحن أمة إستهلاكية مفككة وليس لها أي تأثير ولا ثقل دولي لا في مجال علمي أو تكنولوجي أو عسكري أو إقتصادي
In quarto luogo, quest'uomo non è venuto per presentarci delle soluzioni e degli aiuti e poi andarsene. Non è Babbo Natale o Robin Hood. Le relazioni sono reciproci e ci sono concessioni reciproche.
In quinto luogo, siamo una società frammentata che consuma soltanto. Non abbiamo un impatto o un'influenza internazionale. Né abbiamo alcun potere scientifico, tecnologico, militare o economico.
In risposta al post di Shokier, Desert Cat propone [ar] un'opinione diversa:
Lo stesso commento di Desert Cat viene appoggiato da un'altra blogger, Fattractive Egyptian woman, che non apprezza [in] i preparativi intrapresi dal governo per la visita:
Come molta gente, non ero esattamente in cima al mondo quando Obama ha scelto l'Egitto per parlare. Oh, naturalmente, il prestigio, siamo il miglior Paese del mondo, blah blah, ma cosa dire sugli abusi e le procedure meno-che-democratiche che abbiamo qui?
Pubblica poi un fumetto dello scrittore egiziano Sherif Arafa [ar], su come tutta la pulizia del Cairo sparirà non appena conclusa la visita di Obama:
Dopo la visita di Obama (Dall'alto a sinistra verso destra):
1) Riporta la palma in magazzino.
2) Certo che gli esami sono prorogati per gli ospiti, pensi di essere ad Harward?
3) Il governatore se n'è andato?
4) Ho visto qualcuno che faceva politica all'università, si chiama Obama!
5) Dobbiamo rimettere tutto a posto.
Adel, un blogger di 23 anni, ha sospeso gli studi per l'esame finale per seguire il discorso. Come molti altri, tra cui Blue Stone [ar], Mahmoud25x [ar], Nawara Negm [ar], l'autore di GVO Marwa Rakha [in] ritiene che la magia del discorso fosse nel sorriso ammaliante di Obama, e Doaa [ar] pensa che Obama stesse provando a flirtare e accontentare tutti i partiti e che il suo discorso non porterà alcun cambiamento. eccone [ar] alcune citazioni:
Fattractive Egyptian woman prosegue così suo bel post:
Oh, ha detto tutte cose giuste. Ha citato dei brani dal Corano. Ha detto al-salamu Alaykum. Ha detto che l'Islam ha contribuito parecchio alla civiltà occidentale. Ha detto orgogliosamente di avere radici musulmane. […]
La retorica era meravigliosa. Così bella che molte persone si sono dimenticate – o hanno scelto di ignorare – il fatto che non sia cambiato granché. […] La politica americana è rimasta la stessa. Gli interessi dell'America vengono ancora primi di tutto, ed è quanto dobbiamo aspettarci.

Una foto di Arabist per Hagg, proprietario del caffè locale a Garden City, mentre osserva Obama che parla.
Sul fronte opposto, mentre Zeinobia [in] compara Obama con l'ultimo periodo di John F. Kennedy, Arabist [in] ne paragona la visita con quella di Nixon nel 1975; altri – come Egyptian citizen, sono andati oltre confrontandone il discorso con quello dell'ultimo presidente egiziano Anwar El Sadat alla Knesset israeliana nel 1977, prima del trattato di pace di Camp David tra Egitto e Israele. Secondo loro, entrambi i presidenti volevano la pace.
Egyptian Citizen pubblica [ar] i video di entrambi i discorsi, quindi commenta:
فهل من مجيب؟
يهمني الفعل مش كلام
نفسنا نعيش من غير حروب و دمار و ارهاب
امتى نعيش في سلام عادل ؟
stop war and live in peace
الخطاب دة فكرني بالسادات الله يرحمة
فعلاً كان رجل لة روئية و نظرة للمستقبل
Mi preme quanto sia possibile fare, non dire. Vogliamo vivere senza guerre, distruzione o terrorismo.
Quando riusciremo a vivere in pace?
Fermiamo la guerra e viviamo in pace.
Questo discorso mi ha ricordato Sadat (Dio ne possa conservare l'anima in pace)
Era un uomo visionario, e aveva dei piani per il futuro.
Un altro blogger, Ha'er fi donia Allah, affronta [ar] l'argomento da una prospettiva diversa. Si mostra preoccupato per lo stato di salute del presidente egiziano Mubarak, perché non ha ricevuto Obama all'aeroporto:

Sandmonkey, che ha partecipato all'evento, ha scritto della situazione dietro le quinte e poi ha menzionato una piccola dimostrazione svoltasi davanti all'Università del Cairo.
Fattractive Egyptian woman conclude il suo post con un tocco di ottimismo:
Vi dico la mia opinione. La domanda rimane, Obama è realmente e veramente sincero nelle sue parole? Oppure è, come propone questo editoriale, semplicemente un altro Napoleone, un uomo che “si è appropriato dell'Islam per portare avanti [i propri] interessi materiali a scapito delle popolazioni locali?”
Ma pur essendo una persona cinica, questo non vuol dire che non ho più speranze. Non ci resta che attendere e vedere, come dicono tutti, se Obama farà quanto dice. Le intenzioni sono importanti, ma senza le azioni, non servono a nulla.