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Sabato 25 luglio: cittadini del mondo “uniti per l'Iran”

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Iran, Cyber-attivismo, Diritti umani, Governance, Libertà d'espressione, Politica, Protesta, Relazioni internazionali

Cartello durante una manifestazioneOggi sabato 25 luglio la comunità internazionale potrà esprimere il proprio sostegno agli iraniani che lottano per la democrazia, la libertà e i diritti umani partecipando alla serie di manifestazioni organizzate in molte città nel mondo.

L'iniziativa è promossa da United 4 Iran [1] [in], un collettivo apolitico di individui e organizzazioni a sostegno dei diritti umani. Obiettivo principale di United 4 Iran è la condanna delle sistematiche e diffuse violazioni dei diritti umani perpetrate a danno dei cittadini iraniani. Il sito ha diffuso [2] [in] molte immagini (tra cui quella sopra), filmati e notizie sull'evento.

Global Voices ha intervistato Kamran Ashtary [3] [in], coordinatore del progetto e residente in Olanda, insieme alla moglie Tori Egherman [4] [in], blogger, artista e attivista per United 4 Iran.

Puoi descriverci il progetto “United 4 Iran”, gli obiettivi e l'origine dell'iniziativa?

Ci sono state parecchie iniziative a sostegno della lotta per la democrazia e la libertà in Iran. La Campagna internazionale per i diritti umani in Iran ha avviato questo progetto mettendo insieme gruppi di sostenitori e volontari attivi in tutto il mondo. La lista completa degli attivisti si trova sul sito.

Qual è stato il ruolo di social media, blogosfera e internet in questa mobilitazione?

È difficile pensare di organizzare una dimostrazione senza l'uso di tali mezzi. Santo cielo! Come facevano prima, anche solo tre anni fa? Se avessimo dovuto comunicare attraverso i media tradizionali nessuno avrebbe nemmeno saputo di questa manifestazione, un global day di attivismo per la libertà e la democrazia in Iran. Su Facebook, Twitter e YouTube abbondano le informazioni sugli eventi di sabato.

Ma la cosa più importante è che internet ci permette di comunicare con la gente in Iran, sempre più consapevole del sostegno mondiale alla loro battaglia per la conquista dei diritti democratici.

C'è secondo te una convergenza facilitata da internet tra gli iraniani all'estero e quelli rimasti nel Paese?

Ottima domanda. Basti pensare che fino a pochi anni fa, prima del terremoto di Bam nel 2003 [5] [it], la comunicazione tra diaspora iraniana e attivisti della società civile del Paese era poverissima, per non parlare della fiducia reciproca. Da Bam in poi, comunicazione e fiducia sono andate crescendo. Dopo le elezioni queste barriere sono venute meno. È come se ancora una volta ci fosse un'unica comunità, forte e compatta. Ovviamente esistono ancora delle divergenze, ma la lotta per la democrazia e la libertà d'espressione può e deve superare queste divisioni tra iraniani, così come succede nei paesi democratici di tutto il mondo. Le proteste post-elezioni hanno prodotto un consolidamento della comunità iraniana ed è questo ad aver reso possibile, per la prima volta dopo la rivoluzione [6] [it], l'iniziativa di United 4 Iran. Lottare per risolvere problemi politici è compito di chi risiede in Iran. Sostenere quella battaglia, il riconoscimento internazionale dei diritti umani, è compito di quanti vivono altrove nel mondo.

Qual è il livello di partecipazione finora, e chi sono gli iraniani e gli altri cittadini che vi sostengono?

All'inizio mi sono chiesto dove fossero tutti i miei amici olandesi. Poi ho capito che erano in vacanza. Ma in realtà stanno sostenendo i nostri sforzi. IKV Pax Christi [7] [ol], organizzazione pacifista olandese, è il nostro principale finanziatore. Metà gruppo è nato in Olanda, per il resto ci sono iraniano-olandesi, anche cittadini iraniani e persino un'americana, Tori. I miei amici olandesi sono con me e con la gente dell'Iran, trovo che questo sia incredibile.

Alla manifestazione di Amsterdam Ron Buitenhuis, musicista e giornalista olandese, canterà una canzone dedicata a Neda [8] [in]. L'ha scritta dopo i tragici eventi post-elezioni in Iran.

Si tratta di un evento apolitico. Almeno per quanto riguarda Amsterdam ci aspettiamo la presenza di persone di qualsiasi orientamento politico. Si manifesta a sostegno della lotta nazionale iraniana per i diritti umani, la libertà d'espressione e la democrazia.

L'azione è fondamentale e urgente adesso! Basta cercare una delle manifestazioni previste per il 25 luglio. Partecipate. Andateci con i vostri amici. Sostenete la lotta democratica degli iraniani.

Cosa vi aspettate da questa giornata?

Intendiamo mandare un forte messaggio di sostegno agli iraniani e dare visibilità internazionale alle persone arrestate e perseguitate che combattono per far sentire la propria voce. Ecco uno stralcio del comunicato ufficiale:

Le attività del global day sono organizzate intorno a queste istanze cruciali:

1. Gli Stati e le organizzazioni della società civile della comunità internazionale devono seguire attentamente la situazione dei diritti umani in Iran, in quanto questione d'interesse internazionale, e le Nazioni Unite dovrebbero avviare immediatamente un'indagine sulle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani in Iran, sul trattamento dei detenuti e sulle persone scomparse, sulle uccisioni illegali, le torture e i maltrattamenti di ogni sorta;

2. Porre fine della violenza legale di Stato, accertare le responsabilità dei crimini commessi e nessun ricorso alla pena capitale.

3. Il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri di coscienza, compresi politici, giornalisti, studenti e attivisti della società civile; e

4. Libertà di associazione e assemblea, libertà di espressione (compresa quella di stampa) come previsto dalla costituzione iraniana e dall'obbligo a rispettare le convenzioni internazionali sottoscritte dall'Iran.

Cosa possono fare i citizen media internazionali per sostenere il movimento?

Il giornalismo partecipativo è stato utile in molti, moltissimi modi. Con le restrizioni imposte in Iran al giornalisti, praticamente agli arresti domiciliari perché viene loro impedito di fare servizi e visto non c'è più quasi nessun giornalista internazionale in Iran, i citizen media assumono un'importanza centrale! Penso a iniziative come il Green Brief di Josh Shahyar [9] [in] e quelle di blogger come Agha Bahman [10] [fa] tra i molti, molti altri. Chi segue Global Voices, poi, sa meglio di chiunque altro quanto sia importante questa forma di comunicazione per l'Iran.

I citizen media sono più importanti che mai adesso per tenere vive le voci degli iraniani. “Abbiamo perso la voce: dovete essere voi la nostra voce,” questo mi ha detto un insegnante iraniano 52enne.