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Algeria: tutto normale dopo gli scontri tra locali e immigrati cinesi?

Categorie: Medio Oriente & Nord Africa, Algeria, Cina, Economia & Business, Lavoro, Politica, Relazioni internazionali

Il flusso di cinesi immigrati in Algeria ha portato a uno scontro fra questi e la popolazione locale nella capitale Algeri. Scontri che hanno coinvolto circa un centinaio di persone fra algerini e immigrati, muniti di coltelli e randelli, innescando il dibattito sulle eventuali conseguenze di tale episodio per gli investimenti cinesi [1] [in] nel Paese nordafricano. Anche i blogger esprimono la propria opinione.
Talking Under the Random Dribble [2] [in] scrive in un post dal titolo Gli algerini ottengono più di quanto pattuito con la Cina:

È scoppiato uno scontro fra cinesi e algerini in Algeria [3] [in]…i locali lamentano che i nuovi immigrati bevono alcolici e non rispettano l’Islam (“Bevono alcolici e non rispettano la nostra religione. Devono andarsene [4] [in].”)

L’algerino-americano Kal, di The Moor Next Door [5] [in], descrive l’episodio come Resa dei conti a Chinatown e si sofferma sulla storia dei fiorenti rapporti fra i due Paesi:

Algeria e Cina, ossia i governi della Repubblica Popolare Democratica di Algeria e della Repubblica Popolare Cinese, sono in buoni rapporti. Quest'ultima ha riconosciuto per prima l’indipendenza del Paese nordafricano. Diversi algerini, fra cui ufficiali militari e ingegneri, hanno studiato in Cina, la cui televisione un tempo trasmetteva programmi sulla “rivoluzione popolare” in Algeria. Vi erano molti, molti maoisti fra le file dei comunisti algerini negli anni Sessanta e Settanta, e l’ambasciata cinese è storicamente una delle più importanti fra quante hanno sede ad Algeri. Qualsiasi algerino abbia fatto il servizio militare ha imbracciato un fucile fabbricato in Cina e servito in forze armate strutturate sul modello dell’Esercito Popolare di Liberazione.

Dopodiché Kal passa all’attualità e spiega come tale relazione sia entrata in una nuova fase:

Gli algerini non hanno bene accolto l’elevato numero di cinesi immigrati nel Paese nell’ultimo decennio per realizzare le unità abitative e le infrastrutture che il presidente Bouteflika ha promesso alla popolazione nel 1999, nel 2004 e nel 2009. Gli algerini vogliono questi impieghi. Ma hanno stipulato accordi con aziende cinesi alle condizioni cinesi.

Più oltre nota:

Dunque il recente surriscaldamento dei rapporti sino-algerini è il risultato di politiche nazionali, tema che i due governi hanno storicamente trascurato nel corso dei reciproci negoziati. Ora però in Algeria i contestatori attaccano gli interessi cinesi col pretesto di una predominanza cinese, e dei comuni cittadini malmenano gli immigrati giunti qui nell’ambito di una relazione altrimenti felice e duratura [6] [in].

Quali le ripercussioni di questa ‘rissa’ sui rapporti sino-algerini? The Moor Next Door assicura che in Algeria è ordinaria amministrazione:

Un titolo quale “Scoppia una rissa in Algeria [4] [in]” è l’equivalente nordafricano di “cane morde un uomo”. Bisogna tenere presente che il giorno prima degli scontri di Bab Ezzouar alcuni giovani hanno provocato disordini a El Tarf, al confine con la Tunisia, e che da poco più di un anno si affrontano a intermittenza i berberi ibaditi [7] [it] e la popolazione arabofona di Berriane, a nord di Ghardaia. Senza menzionare i roghi di automobili e copertoni che si verificano con certa regolarità nel resto del Paese. Tutto ciò fa parte dell’Algeria di Bouteflika, è il fallimento dell’ordine socio-economico da lui instaurato che si concentra sulla macro-economia e i problemi sociali senza riuscire a gestire in maniera efficace le tensioni intrinseche della società.