Azerbaijan: respinto l'appello di due blogger-attivisti in carcere da due mesi

Logo Media Helping Media Media Helping Media segnala che ieri è stato respinto l'appello [in] relativo al caso di Adnan Hajizade e Emin Milli [in], due video-blogger e giovani attivisti attualmente detenuti in Azerbaijan in attesa del processo, per accuse che molti considerano motivate politicamente.

L'ultima decisione giudiziaria riguardava la richiesta d'appello contro la violazione della presunzione d'innocenza da parte della polizia prima che venissero condotte adeguate indagini e il relativo procedimento.

Il processo è previsto per o verso l'8 settembre. Se riconosciuti colpevoli, i due potrebbero scontare due anni e mezzo dietro le sbarre.

La notizia dell'appello respinto è stata diffusa via Twitter dal OL! Youth Movement – gruppo fondato da uno dei due detenuti, Adnan Hajizadeh.

Messaggio su Twitter[Oggi alle 15:30 il tribunale di Sebail deciderà sulla richiesta d'appello di Adnan Hajizade e Emin Milli contro la violazine della loro presunzione d'innocenza.
Il tribunale di Sebail ha respinto l'appello]

Nel frattempo il blog del gruppo OL! annuncia che il movimento giovanile Albanian Mjaft! si è unito a decine di altre organizzazioni e gruppi internazionali nel denunciare la detenzione degli attivisti-blogger.

Mjaft fa notare che a questo punto non si tratta semplicemente di criticare la situazione, quanto piuttosto di offrire concreto sostegno a “coloro che si espongono per i valori in cui crediamo noi tutti.” Mjaft sostiene Adnan e Emin annunciando: “questa non è una battaglia isolata degli attivisti dell'Azerbaijan. Questa è una battaglia comune per spezzare i legacci del nostro passato politico.”

Un'altra organizzazione che sta seguendo da vicino il caso è Reporter Senza Frontiere che ha rilanciato sul proprio blog la notizia sull'appello negato [it] ribadendo gli ulteriori dubbi sulla legalità del procedimento contro i due uomini.

I due blogger sono in carcere da due mesi in attesa del processo per accuse chiaramente esagerate di “hooliganismo” [it]. Secondo una fonte diplomatica, il Presidente Ilham Aliyev si è riferito loro come “hooligan” durante una riunione con la delegazione ufficiale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico in Europa (OCSE [it]).

Ai due blogger non è stato ancora concesso di ricevere una visita dei familiari fin dall'arresto risalente all'8 luglio. La seduta odierna in tribunale si è svolta a porte chiuse. L'avvocato di Zadeh, Isakhan Ashurov, ha annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza odierna.

In una recente intervista [in] per Global Voices Online, Bart Woord, segretario generale della International Federation of Liberal Youth ha affermato di ritenere già presa la decisione di sentenziare i due blogger-attivisti a due o tre anni di carcere.

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