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USA: crescono le iniziative per bloccare il traffico di esseri umani

Categorie: Nord America, U.S.A., Cyber-attivismo, Diritti umani, Giovani

Negli Stati Uniti il traffico di esseri umani [1] [it] è un problema spesso non rilevato perché le vittime solitamente sono lontane dal grande pubblico. Le vittime vengono schiavizzate in lavori illegali, spesso in laboratori clandestini o nel mercato del sesso. Frequentemente le vittime sono minorenni portati negli Stati Uniti dai cartelli del crimine organizzato.

L'organizzazione Stop Child Trafficking Now [2] [in] valuta che oltre 2,5 milioni di bambini – la maggior parte di loro ragazze – vengono venduti per il commercio sessuale ogni anno. Le vittime possono avere anche 4 o 5 anni, spesso rapite dalle loro case e mai più ritrovate. Gruppi e individui a difesa dei diritti umani stanno lavorando per informare le comunità locali su tali questioni, oltre a combattere il traffico di esseri umani negli Stati Uniti e aiutare le vittime incastrate dalle reti del traffico di esseri umani.

Foto di manifestazioni di solidarietà a Los Angeles, di aclu.socal e usata su licenza Creative Commons [3]

Foto di manifestazioni di solidarietà a Los Angeles, di aclu.socal e usata su licenza Creative Commons.

Nel suo recente post intitolato “Chi sta rubando le ragazzine di colore?”, la blogger e attivista Amanda Kloer, interviene sul problema del rapimento di bambini nelle comunità afro-americane statunitensi [4] [in]:

In tutta l'America, circa 800.000 bambini vengono segnalati come dispersi ogni anno, il 33% dei quali sono afro-americani. A New York City l'anno scorso, la metà dei bambini dispersi ernoa neri e il 60% erano bambine. E queste non avevano 17 anni e mezzo; la maggior parte avevano fra 13 e 15 anni. Anche altre aree urbane come Atlanta, Washington DC, Chicago e Los Angeles con forte presenza di afro-americani rivelano alte percentuali di giovani ragazze nere che vengono rapite o “fuggono”. Ma cosa accade a queste ragazze? Svaniscono come fumo nell'aria ?

Spariscono piuttosto nelle tasche degli sfruttatori; queste ragazze finiscono vittime del traffico dell'industria commerciale del sesso. Alcune incontrano i protettori sulla strada e vengono ingannate o costrette a prostituirsi per strada. Altre vengono costrette a esibirsi in club di spogliarello o film pornografici. Altre ancora sono pubblicizzate su Craigslist, sui siti web delle agenzie di escort e in altri spazi di Internet. Sono vittime del traffico di esseri umani quanto le donne vietnamite schiavizzate nei bordelli della Tailandia o come la ragazza guatemalteca rinchiusa in una casa a El Paso.

L'ambasciatore del Dipartimento di Stato americano Luis C. deBaca, responsabile del blog dall'ufficio che controlla e combatte il traffico di persone, scrive sui pericoli che si trovano ad affrontare i giovani negli Stati Uniti [5] [in]. Egli ha recentemente condotto un corso indirizzato ai professionisti che lavorano con i bambini, come i maestri di scuola.

Tutti coloro che lavorano con i giovani dovrebbero essere informati dei pericoli che minacciano i loro allievi. La tecnologia si è trasformata sempre di più in uno strumento per il traffico, con i forum di Internet usati non solo per scambiare appartamenti o mobili, ma per gestire la prostituzione. I criminali usano chat room, messaggeria e siti web specializzati per ottenere informazioni su dove trovare giovani vittime vulnerabili. Le ragazze più vulnerabili sono quelle che si “buttano via” o che scappano da famiglie disfunzionali. Rischiano di diventare preda di sfruttatori che li attirano con la promessa di amore e sicurezza, solo per esporle a un mondo fatto di crudeltà e violenza.

deBaca menziona anche sul suo blog un elenco di uffici internazionali [6] [in] dove riportare il traffico di esseri umani o casi sospetti alle preposte ONG (Organizzazione Non Governativa) e ai collaboratori governativi.

Per aumentare la consapevolezza, c'è chi ha avviato iniziative dirette al procedimento legislativo, come il produttore di documentari cinematografici Tara Hurley [7] [in], assai attiva nello Stato del Rhode Island. Sul suo blog, aggiunge la propria opinione su quanto si può fare per rendere molto più efficaci le attuali norme [8] [in]:

Ho testimoniato a favore del progetto di legge del senatore Perry. Spero possa passare col voto unanime della Camera e del Senato. Penso che l'aspetto più importante della proposta di legge sul traffico sia la formazione. Come possiamo aspettarci che la polizia possa identificare le vittime se non è stata addestrata correttamente? Occorre stabilire degli standard su come tratteremo le vittime. Dobbiamo trattare le vittime in quanto tali e non come criminali.

Tara è poi in disaccordo con alcune testate per il loro mancato uso di certi termini per descrivere la situazione, e cita il recente episodio con una vittima di 16 anni [9] [in]:

Ciò che non capisco è perché adesso (i media) non usino mai le parole ‘traffico di esseri umani'? Per anni i media hanno insistito sulla necessità di cambiare la legge sulla prostituzione a causa del traffico di esseri umani nei saloni di massaggio asiatici. Adesso quando trovano davvero una vittima del traffico di esseri umani non la definiscono così ma una ragazza scappata di casa?!?!

Ci sono inoltre svariati gruppi di base e comunità nel Paese, come il già citato Stop Child Trafficking Now [2] [in], che stanno utilizzando i citizen media per rilanciare gli sforzi tesi ad aumentare la consapevolezza sull'argomento. Gli organizzatori della DC Stop Child Trafficking Now Walk [10] [in] dicono che questo sarà il più grande evento contro il traffico di esseri umani nella storia della città. Mentre la marcia per Fermare il traffico di bambini ora di Austin ricorre a Twitter [11] [in] per invitare la gente a partecipare alla loro marcia di 5 chilometri.

Da una prospettiva più personale, Tina Frundt, un'attivista sul traffico di esseri umani di Washington condivide la sua storia personale [12] [in] di ex vittima di tale traffico. Esperienze che l'hanno portata a creare una propria organizzazione di base Courtney's House [13] [in] dove assiste i giovani recuperati dalle reti di traffico di esseri umani.