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Filippine: affermare i diritti di tutte le donne durante la gravidanza e la maternità

Categorie: Asia orientale, Filippine, Citizen Media, Diritti umani, Donne & Genere, Giovani, Lavoro, Politica, Conversations for a Better World

Foto di Photo Mojo [1] I diritti umani collegati alla maternità sono riservati solo alle donne sposate? Uomini e donne filippini discutono sui blog la nuova legge riguardante il diritto allo studio e al lavoro delle donne incinte.

Nelle Filippine, dopo sette anni di dibattiti, è stata approvata una storica legge sui diritti delle donne. Si tratta del Republic Act 9710, conosciuto anche come la Magna Carta delle donne. Esso afferma che i diritti delle donne sono diritti umani, e i loro diritti devono essere rispettati a casa, sul lavoro e a scuola, affrontando poi i temi della pianificazione delle nascite, della gravidanza e dei diritti delle donne incinte.

Uno dei punti più discussi nella Magna Carta riguarda i diritti delle donne incinte non sposate di mantenere il lavoro e poter continuare la scuola. Questo è il testo specifico:

La facoltà di espellere e non-riammettere le donne a causa di una gravidanza fuori dal matrimonio viene dichiarata illegale. Nessuna scuola primaria o secondaria deve espellere o rifiutare l'ammissione di una studentessa semplicemente perché è rimasta incinte al di fuori del matrimonio nel periodo in cui frequenta la scuola.

La Magna Carta afferma chiaramente che è illegale licenziare una donna incinte anche se non sposata, ma la Conferenza dei Vescovi cattolici per le Filippine (CBCP) sta insistendo su un'esenzione per le donne [2] [in] che studiano o lavorano in scuole cattoliche: ritengono di poter avere il diritto di licenziare o espellere le donne non sposate che rimangono incinte poiché ciò va contro gli insegnamenti morali religiosi della chiesa Cattolica.

Per sapere un pò di più sulla Magna Carta, ecco un video [3] realizzato dalla Commissione nazionale sul ruolo delle donne filippine [4] [in] dove s'illustra l'importanza della Magna Carta e delle relative disposizioni:

Le reazioni alle posizioni della chiesa Cattolica

Una blogger filippina, Lindy Lois Gamolo [5] [in], critica la posizione della chiesa Cattolica. Non solo questa ha cercato di boicottare la Magna Carta per le donne minacciando di scomunicare o negare la comunione ai politici che votavano a favore, ma ora che è stata approvata, ribadisce di non voler sostenere nessun candidato che ha approvato la Magna Carta perchè il testo non include la clausola aggiuntva per esentare le scuole Cattoliche dal seguire la legge. La blogger chiede ai politici di non arrendersi a quel che definisce un ricatto perchè:

Ricordiamogli che [i politici] devono rispondere del proprio operato al popolo filippino e non alla chiesa Cattolica e nemmeno ai vescovi.

Alcuni blogger comprendono tuttavia il senso di questa proposta di esenzione da parte della Chiesa. È il caso di uno dei commenti al post The Feed [6] [in], dove olive [7] [in] scrive:

sono d'accordo che se si rimane incinte durante il liceo quando si studia in una scuola cattolica, essi devono cacciarla via. perchè? non è un bell'esempio. immaginatevi se mentre loro ci insegnano di fare sesso solo dopo il matrimonio, qualcuno se ne va in giro con un bambino in pancia!?!?! è un bell'affronto, no?

Però non tutte le scuole Cattoliche sono d'accordo con l'esenzione proposta. Secondo Rachel C. Barawid, che scrive per la Manila Bulletin Publishing Corporation [2] [in], alcuni istituti ritengono che negare l'educazione alle donne incinte non sposate farà loro più male che bene, e cita il Responsabile delle questioni studentesche di una di queste scuole che spiega perchè hanno deciso di non espellere queste studentesse:

Se espelli studentesse non sposate, per loro è una doppia sfortuna. Ora che diventano madri, si nega loro la possibilità di conseguire la laurea e quindi diventare una professionista e provvedere al figlio. Non solo deve affrontare la prospettiva di essere una madre single, ma deve anche pensare che non potrà ottenere un buon lavoro perchè non è laureata e non riuscirà a provvedere adeguatamente al figlio,” spiega.

Legalizzare la discriminazione contro le donne incinte?

I blogger filippini stanno anche discutendo se sia giusto che la chiesa Cattolica, sulle basi del proprio insegnamento religioso, cerchi di negare i diritti umani, come quello di conservare il lavoro o ricevere un'educazione, a donne incinte non sposate senza invece menzionare il padre non sposato. Sembra proprio il tipo di discriminazione contro le donne che la Magna Carta sta cercando di correggere.

Bong C. Austero [8] [in] ribadisce come la proposta della chiesa Cattolica sia una pura discriminazione contro le donne e va contro gli insegnamenti Cattolici di punire il peccato e non il peccatore:

Penalizza le donne semplicemente per essere donne; per aver ricevuto la responsabilità sociale di dare la vita. Le scuole Cattoliche non puniscono con l'espulsione o il licenziamento insegnanti maschi che mettono incinte le loro ragazze quando anche questi sono parimenti responsabili per la gravidanza.

Nel blog I am Nobe [9] [in], dove in ogni post l'autore si mette nei panni di qualcun altro con fare ironico, è il turno di una madre non sposata:

Ora mi state dicendo che non posso andare a scuola? O al lavoro? (insicura)

Non ho avuto questo bambino tramite riproduzione senza sesso! Se dovete davvero trattarmi così, lasciate che anche quei padri non sposati abbiano una fetta di torta amara! E per urlare a voce alta, smettetela di screditare Dio! (in fase ormonale)

Joyce Talag [10] [in], una madre single e blogger, espone un argomento che illustra perchè, anche se la chiesa Cattolica penalizzasse anche i padri non sposati, ciò non migliorerebbe le cose per la madre. Visto che i genitori single sono in gran parte madri, negare loro le opportunità di lavoro e scolastiche mentre sono incinte vuol dire che non saranno in grado di provvedere da sole al bambino:

Un esempio: il genitore single. Esserlo significa di fatto dover provvedere ai bisogni sia economici che educativi del bambino. Quello che mette in svantaggio le donne rispetto agli uomini è il fatto che esse rappresentano la maggior parte della popolazione di genitori single. (Su Internet si trovano solo le Statistiche dei genitore single negli Stati Uniti [11] [in]: “nel 2006, 5 su 6 erano le madri.” Non dovrebbe essere molto diverso nelle Filippine.)

Un altro blogger, Jun Bautista, [12] [in] sottolinea quanto sia improbabile che la chiesa Cattolica includa nella discussione anche i padri non sposati, perchè la legge in discussione riguarda principalmente le donne.

Ciò vuol dire che quest'eccezione rimarrà tale, come il negare l'educazione e il lavoro solo a donne single incinte, l'andare contro i loro diritti umani, e metterne a rischio la vita, come sostiene addirittura qualcuno, finendo per ritorcersi contro a livello morale: se le scuole Cattoliche espellono e licenziano studentesse incinte non sposate, ciò potrebbe forse spingerle ad avere aborti o a una vita d'indigenza? Una deputata del Primo Distretto, Janette Loreto-Garin, sembra pensarla così [13] [in].

Voi cosa ne pensate? Un'organizzazione religiosa ha il diritto di decidere chi assumere o accettare come studente, oppure i diritti delle donne incinte vanno oltre simili restrizioni?

La foto iniziale è di Photo Mojo [14], ripresa con licenza Creative Commons.