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Messico: Internet come necessità e non bene di lusso

Categorie: America Latina, Messico, Cyber-attivismo, Diritti umani, Politica, Protesta, Tecnologia

La Camera dei Deputati messicana ha approvato un rincaro delle tasse per il 2010 che include la Tassa Speciale per i Prodotti e i Servizi (IESPS nell'acronimo spagnolo), che farà aumentare del 3% la tassa su internet e i servizi via cavo.

Un mese fa, all'interno delle discussioni sulla tassa IESPS, il Segretario all'Amministrazione delle Imposte Pubbliche, Agustín Cartens, aveva dichiarato che la metà del denaro speso nelle telecomunicazioni appartiene al 20% delle famiglie più ricche del Paese, secondo una nota della rivista messicana Proceso [1] [sp]. Il Segretario ha dichiarato che poichè i servizi di telefonia pubblica e rurale sono esenti dalla IESPS, i cittadini che versano in difficoltà economiche non saranno toccati dalla tassa. Eppure le famiglie a basso reddito che usufruiscono di questi servizi in casa saranno maggiormente colpite visto che Internet è considerato un servizio di lusso a beneficio solo di quanti possono permetterselo. Motivo per cui la comunità online messicana ha condannato l'idea di Internet come bene di lusso e lanciato la protesta su Twitter con l'hashtag #internetNecesario [sp] [2], con grande urgenza perchè il dibattito conclusivo e il voto si sarebbero svolti il 20 ottobre. Le legge è stata approvata nella mattinata del 21 Ottobre.

Foto di Mark Schoneveld usata con licenza Creative Commons. [3]

Foto di Mark Schoneveld usata con licenza Creative Commons

Il movimento di protesta ha dimostrato l'importanza di Internet per i messicani, ed è stato segnalato dalla televisione nazionale e dai giornali, così come da blog assai seguiti quale Boing Boing [4] [in]. Il servizio di Twitter WhatTheHashtag [5] [in] ha calcolato che la protesta abbia raccolto circa 35.000 tweet da oltre 7.000 partecipanti.

Ecco alcuni dei rilanci diffusi su Twitter [in spagnolo]:

MexiComunicado @mexicomunicado [6]:

Me voy a ir a finlandia a twittear haya [sic: allá] es un derecho y me cuesta 3% menos hacerlo #internetnecesario

Andrò in Finlandia per usare twitter, lì è un diritto e costa il 3% di meno

Luis Macedo @Luismacedo [7]:

Lujo es el suel[d]o que se imponen como los bonos de fin de año y aguinaldo, nola comunicación #internet necesario

Il vero lusso sono i loro stipendi con bonus di fine anno e altri benefici, non la comunicazione

Citlali Avilés @missblissdior [8]:

Por que debo de pagar por algo que es necesario para mi profesión? No nos dejaremos!!!! #InternetNecesario!!!

Perchè dovrei pagare per qualcosa che mi serve per lavoro? Non permettiamoglielo!!!!

@Neodevelop [9], citando un altro utente [il cui account è ora chiuso]:

Internet es nuestra única opción para llegar a tener un gobierno transparente #internetnecesario

Internet è la nostra unica possibilità per arrivare ad avere un governo trasparente.

L'Associazione Messicana per Internet (AMIPCI) ha dichiarato la propria opposizione via Twitter [10] [sp], unendosi alla protesta:

Aprobación del IEPS a Internet alejará aún más a los gobiernos y a los legisladores de los ciudadanos. #InternetNecesario

L'approvazione della IEPS per Internet farà aumentare la distanza tra il governo e i cittadini. #InternetNecesario

Anche i blogger messicani hanno protestato contro la tassa prima che venisse approvata. Su Pixelaris, il blogger Jitten descrive [11] [sp] l'aumento delle tasse come un errore, specialmente rispetto ai provvedimenti degli altri Paesi:

Las propuestas de qué tipo de productos y servicios gravar suponen medidas inteligentes y planeadas en las cuáles los ciudadanos paguen lo que consumen pero recibiendo servicios de calidad.

El gran problema de los impuestos en un país como México es que las políticas fiscales van en contra de la lógica de otros países e incluso expertos en los temas económicos, en las que, por una causa u otra, se grava lo que en otros países se le considera un derecho humano e incluso un servicio básico garantizado.

Le proposte sui prodotti e i servizi da tassare richiedono misure intelligenti e ben pianificate secondo le quali i cittadini pagano ciò che consumano, ma ricevono servizi di qualità.

Il grosso problema delle tasse in un Paese come il Messico è che la politica fiscale va contro la logica degli altri Paesi e contro il parere degli esperti di economia, per cui vengono applicate le tasse su ciò che altrove è considerato un diritto umano o addirittura un servizio di base garantito.

La blogger Darinka ha pubblicato sul proprio blog un manifesto [12] [sp] sull'importanza di Internet in periodi di difficoltà economiche:

Somos nosotros, los blogueros y twitteros, los que nos despedimos para siempre del papel, no por convicción ecologista o afán ambientalista, sino porque leemos el periódico on-line a falta de diez pesos para el diario impreso y nos hacemos de libros en pdf ante el encarecimiento ruin de la industria editorial.

Siamo noi, blogger e utenti di Twitter, che rinunciamo alla carta stampata non per via di ideali ecologici o motivi ambientali, ma leggiamo i giornali online perchè non abbiamo dieci pesos per comprare i giornali stampati e realizziamo i nostri libri in pdf per contrastare l'aumento dei costi dell'industria editoriale.

Un recente studio del Berkman Center for Internet & Society della Harvard University (disponibile online [13] [in]) su Internet a banda larga ha messo a confronto il Messico con altre 30 nazioni, dimostrando che fra questi è il Messico ad avere la minore penetrazione di banda larga e tecnologia 3G. Oltre a questo, il Messico sembra essere in testa alla lista dei Paesi con i prezzi più elevati per le connessioni a bassa velocità, dove gli utenti di Internet pagano circa il doppio rispetto a quelli statunitensi.

Ciò riguarda i circa 30 milioni di messicani che attualmente hanno accesso a Internet, l'equivalente di un quarto della popolazione totale del Paese, secondo i dati forniti dalla Associazione Messicana per Internet (AMIPCI) [14] [sp] citati da El Universal. Nonostante la mancanza di ricerche dettagliate sugli utenti di Internet, alcuni rapporti hanno fornito dati chiave che non possono essere ignorati sulla distrubuzione dell'utenza nei vari livelli socioecomomici: in un'indagine del 2001, Istituto nazionale per statische e geografia (INEGI) [15] [sp] segnalava come metà dei computer del Paese appartenesse a famiglie con redditi inferiori a 800 pesos al mese (circa 62 dollari usa). Nello studio dell'AMIPCI effettuato nel 2006 si rileva come almeno il 10% degli utenti Internet vivano in aeree rurali e oltre il 40% appartengano alle fasce socioeconomiche più basse del Messico.