Come previsto, il presidente tunisino Zine Al Abidine Ben Ali ha vinto le elezioni per la quinta volta. Quel che ha colto molti di sorpresa è stata la percentuale: 89.62%. I sondaggi pre-elettorali avevano previsto una vittoria ancora più schiacciante.
Anche il partito di Ben Ali [1] [it], il Raggruppamento Costituzionale Democratico, ha ottenuto un ottimo risultato. Il partito di maggioranza ha infatti conquistato 161 dei 214 seggi parlamentari. Gli altri 53 sono stati assegnati a sei partiti diversi: 16 seggi sono andati al Movimento Socialdemocratico; 12 al Partito dell'Unione Popolare, guidato da Mohamed Bouchiha; 9 seggi all'Unione Democratica [UDU] di Ahmed Inoubli; 8 seggi al Partito Liberal-Socialista; 6 seggi ai Verdi per il Progresso e 2 per Ettajdid [Rinnovamento] di Ahmed Brahim.
Il partito di Ben Ali ha posto grande enfasi sulla trasparenza e l'imparzialità di queste elezioni. Ma i leader dell'opposizione e i blogger sono di tutt'altra opinione: secondo loro, infatti, le elezioni presidenziali e legislative tenutesi lo scorso 25 ottobre sarebbero state caratterizzate da misure repressive e controlli soffocanti sul processo elettorale.
Arabasta [2] [ar] commenta ironico:
نتوجه بالشكر أولا إلى الشعب التونسي اللي قام بواجبو الإنتخابي في كنف الديموقراطية و الشفافية و الروح الرياضية البارح و إنتخب رئيس جديد للبلاد و مجلس نواب أخر لمدة خمسة سنين. الإختيار هذا كان محكم و مدروس و حتى واحد ما حاول يأثر على العباد و حتى من التلفزة و الصحافة كانو في المستوى و عطاو وقت متساوي لكل المترشحين و الأنصار متاعهم بقطع النظر عن
قربهم أو بعدهم عن السلطة
نتوجه بالشكر زادة لسيادة رئيس الجمهورية (لمدة 5 سنوات أخرى) و نعتذر عن عدم الدعوة و التصويت ليه و نستنكر و نشجب
التصرفات المشينة هذي أما نذكر أنو عمري ما شككت في نزاهة الإنتخابات و حريتها، فمن المعروف أنو في حالة تزوير الإنتخابات النتائج تكون من نوع 99،98% لكن الملاحظ النزيه يعرف أنو نتيجة 2009 ما تبعدش برشة على النسبة اللي ربح بيها شيراك في 2002 في فرنسا و لذا فالإنتخابات هذي إرتقت بينا إلى مصاف الدول العظمى و المتقدمة
I miei ringraziamenti vanno prima di tutto ai cittadini tunisini, i quali hanno compiuto il proprio dovere elettorale all'interno di un quadro istituzionale democratico e trasparente, allestito ieri per l'occasione. I cittadini hanno scelto un nuovo presidente e un nuovo parlamento per il Paese, per altri cinque anni. Si è trattato di una decisione coscienziosa e ben ponderata. Nessuno ha cercato di influenzare gli elettori e persino i media nazionali, come TV e stampa, sono stati neutrali garantendo uno spazio uguale ai candidati ed ai loro sostenitori, a prescindere dalla loro relazione con il governo.
Inoltre, vorrei ringraziare il Presidente (per altri cinque anni) e scusarmi per non averLo né sostenuto né votato. Condanno questo comportamento vergognoso anche se non metto in dubbio la neutralità e l'imparzialità delle elezioni. Come sappiamo, se ci fossero stati dei brogli elettorali il risultato sarebbe stato del 98.99%. Ma un osservatore obiettivo sa che i risultati del 2009 non sono poi così diversi da quelli francesi del 2002, quando vinse Chirac. Perciò possiamo affermare che queste elezioni hanno elevato la Tunisia al rango di nazione sviluppata e democratica.
Nakhlet Wed El Bey [3] [ar] (La palma sul fiume Bey) ha scritto in dialetto tunisino quanto segue:
…
آش كان عليه لو كان حلّينا اللعب شويّة
و نزعنا الأكمام من أفوه المعارضة الحقيقية
لإنتصر الرئيس بسبعة و سبعين في المية
و انتزعنا من قلوب الرعايا النفاق و السكيزوفرينية
Ma se fossimo più flessibili
E se togliessimo la museruola dalla bocca della vera opposizione
In questo modo il presidente avrebbe vinto lo stesso, ma con il 77.7%
E noi avremmo rimosso l'ipocrisìa e la schizofrenìa dai cuori di questo Paese
Some Thoughts from Tunisia [4] [ar], dal canto suo, descrive un evento a cui ha assistito poco prima di votare, sul finire della giornata:
“هذا العمدة انتخب في بلاصتوا…!!!!”
Alcune persone gli hanno detto: “Non è successo niente, puoi scegliere i tuoi candidati ma non devi firmare. (Tutto il documento era firmato e non c'era spazio nemmeno per una sola firma).
Questo mentre aspettavo il mio turno lì dentro. Il mio amico è andato a votare e ho sentito quegli uomini sussurrare:
L’“Omda” [5] [it] (capo circoscrizione) ha votato al suo posto.