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Al via Threatened Voices per tutelare attivismo e libertà di parola online

Categorie: Cyber-attivismo, Diritti umani, Libertà d'espressione, Tecnologia, Annunci, Profili dei blogger

logo di threatened voices [1]

Mai come oggi così tante persone sono state o vengono minacciate o incarcerate per ciò che hanno scritto online.

Insieme all’uso sempre più intenso di Internet da parte di attivisti o di semplici cittadini per esprimere le proprie opinioni o interagire con gli altri, anche i governi stanno aumentando i livelli della sorveglianza, del filtraggio, delle azioni legali e di disturbo. Molte volte le conseguenze peggiori sono state l’arresto politicamente motivato di blogger e scrittori online per le proprie attività in rete e/o offline, in alcuni tragici casi arrivando anche alla morte. Giornalisti online e blogger rappresentano il 45% di tutti gli operatori dei media [2] [in] oggi detenuti nelle carceri del mondo.

Ecco dunque che Global Voices Advocacy [3] [in] lancia un nuovo sito-progetto chiamato Threatened Voices [4] [in] con l’obiettivo di contribuire a seguire i casi di repressione della libertà d'espressione online. Il sito presenta una mappa mondiale e uno schema cronologico interattivo che aiutano a visualizzare gli episodi di minacce e arresti di blogger in tutto il mondo, e rappresenta una piattaforma centralizzata per la raccolta di informazioni diffuse da organizzazioni e attivisti maggiormente impegnati su questo tema, tra cui Committee to Protect Bloggers [5], The Arabic Network for Human Rights Information [6], Reporters without Borders [7], Human Rights Watch [8], CyberLaw Blog [9], Amnesty International [10], Committee to Protect Journalists [11], Global Voices Advocacy [3] [tutti siti in inglese].

Schermata di Threatened Voices [1]

Quali sono e dove vivono i blogger minacciati e silenziati?

Per diverse ragioni è difficile trovare informazioni accurate su blogger o giornalisti online arrestati, filtrati o minacciati, .

Primo, la segretezza intorno alla censura e alla repressione su Internet rende particolarmente difficile essere accurati. Non passa settimana senza resoconti di arresti di sempre nuovi giornalisti o attivisti online in Paesi quali l’Egitto o l’Iran, ma i dettagli e le motivazioni degli arresti sono spesso avvolti nel mistero.

Secondo, esiste ancora una certa confusione sulla definizione di “blogger”. Giornalisti professionisti vanno migrando sempre più spesso nei media online e sui blog alla ricerca di maggiore libertà, rimescolando i tradizionali ambiti operativi. E molti cosiddetti cyber-dissidenti in Cina, Tunisia, Vietnam o Iran non hanno dei blog personali. Altre volte, i blogger vengono arrestati per attività svolte offline anziché per quanto hanno pubblicato in rete.

Alcune volte questa confusione ha messo in difficoltà i difensori della libertà d'espressione nel riuscire a definire strategie e alleanze positive per aiutare i blogger e gli attivisti online, ma è sempre più importante continuare a insistere.

L'importanza del lavoro di gruppo

All'interno del progetto Global Voices [12] prosegue l'impegno della comunità di autori, editor e traduttori per tenerci informati sulle violazioni della libertà d'espressione e dei diritti umani. Con Threatened Voices [1] ci poniamo l’obiettivo di espandere il processo di raccolta di tali notizie [13] [in], fino a raggiungere anche il singolo individuo che possa disporre d'informazioni utili.

Facciamo perciò appello a tutti coloro i cui amici, parenti, colleghi o compatrioti siano stati minacciati, di aiutarci a creare [13] [in] e aggiornare i profili delle persone scomparse, censurate o arrestate, in modo da poter aggiungere ulteriori fonti, verificarle e integrarle nelle campagne online per la loro liberazione.

Attraverso tutto questo, speriamo di ottenere maggiori informazioni su quando, dove e fino a che punto i blogger abbiano subito violazioni dei propri diritti nei diversi Paesi, in modo da poter condividere queste notizie con giornalisti, ricercatori e attivisti, e lavorare per la creazione di una Rete dove tutti possano esercitare il proprio diritto alla libertà di parola, e dove i blogger in prigione non vengano dimenticati.

Aiutateci a diffondere il messaggio. Scrivetene su Twitter, sui blog e aggiornate Facebook, diffondendo il lancio del progetto Threatened Voices [1]!