Il Marocco ha annunciato questa settimana il lancio di un progetto di energia solare, con un costo stimato di 9 miliardi di dollari, e mira ad innalzare la quota di fonti rinnovabili nella produzione energetica del Paese. I blogger sono apparsi prevalentemente favorevoli nel commentare la notizia.
Il programma, annunciato nella città di Ouarzazate, nel sud del Marocco, durante una cerimonia a cui hanno partecipato il Re Mohammed VI e il Segretario di Stato americano Hillary Clinton, consentirà al Paese, secondo la locale agenzia di stampa [in], di suddividere la produzione di energia da fonti rinnovabili in modo uniforme tra solare, eolica e idroelettrica entro il 2020. Per quella data, le energie rinnovabili costituiranno il 38% della produzione energetica complessiva del Paese, secondo la stessa fonte.
Intervenendo su Vue du Maroc, Taha Balafrej spiega [fr] che il nuovo piano energetico del Paese potrebbe portare a un concreto rilancio economico. E scrive:
Dans le milieu des affaires, un intérêt grandissant est perceptible. Il faut reconnaître que l’effet Obama n’est pas étranger à cette prise de conscience animée par les opportunités économiques qu’elle engendre. Un pays comme le Maroc qui dépend presque entièrement des importations pour son énergie, et dont les ressources en eau se raréfient, a tout intérêt à rejoindre les pays qui y croient et y investissent.
Il progetto solare, realizzato con finanziamenti sia pubblici che privati, beneficierà della tecnologia americana per il solare e il vapore, che sembra aver conquistato il mercato rispetto agli investitori tradizionali, soprattutto francesi – posizione questa inequivocabilmente sostenuta [in] da thestrategist su Genesis Morocco:
Sembra che gli Europei siano tagliati fuori. Un punto a favore degli investitori americani. Sono d'accordo, gli Europei non possono competere con le capacità degli Americani nel gestire programmi su vasta scala…
thestrategist pubblica poi una lettera aperta al re del Marocco, e rivelando ancora più entusiasmo [fr], scrive:
[Cette technologie pourrait] nous libérer des aléas de la pluviométrie en utilisant l'énergie abondante et renouvelable […], afin de dessaler l'eau de mer et approvisionner outre les besoins de l'industrie et des ménages, un système d'irrigation nationale en appoint, voire en remplacement, de la stratégie des barrages…
Mentre la maggior parte [dei blogger] sembra sostenere il piano, non tutti ne sembrano impressionati. Jebli, commentando [fr] su un post pubblicato dalla testata online Hesspress [ar], ritiene troppo elevati i costi. Scrive:
[C]e projet solaire va produire 2000Mega Watt/h, pour un cout de 9 milliards de dollars, ce qui est TROP TROP TROP cher.
Une centrale nucléaire, sa construction de bout en bout coute 1,5 milliard de dollars et produit 1000Mega watt/heure.
Ainsi, avec 9 milliards de dollars le Maroc aurait pu créer 6 centrales nucléaires, et aurait produit 6000Mega watt/heure.
Franchement, je ne comprend pas le choix de nos dirigeants, ils choisissent des téchnologies au hasard, sans réflichir, vraiment ils gaspillent l'argent public.
Commentando sullo stesso post, Hay Bin Yaqdan considera [ar] il progetto un'altra stretta mortale delle potenze straniere sulle risorse locali. E scrive:
نرجو أن لا يخصخص هذا المشروع و نصبح في رحمة شركة ما (في الغالب فرنسية).
لمذا انتظر الملك حتى زيارة كلنتون للإفتتاح صحبتها؟ نظرتي نحو هذا المشروع هو تكريس هيمنة الدول المتقدمة “أمريكا” مثلا
1 commento
credo che Hay Bin Yaqdan, alla fine dell’articolo, centri il problema, in tutti i progetti di questo tipo, eolico, acqua, ecc…, il rischio è quello di congegnarsi mani e piedi nelle mani di qualcuno, che poi sarà il padrone, con qualche società partecipata, prestanome, fiduciarie, insomma il potere anonimo, praticamente impossibile da combattere, come ha raccontato alla perfezione il film “Louise et Michel”.