La scorsa settimana Jeddah [it], seconda città dell'Arabia Saudita, è stata colpita da una tremenda inondazione e il conto delle vittime ha superato quota 100 [in]. Le infrastrutture poco sviluppate e la malagestione dell'edilizia urbana [in] sono state le prime cause individuate, e migliaia di cittadini hanno aderito ad un gruppo su Facebook che critica il governo. Come vedremo in questo post, i blogger sauditi hanno protestato vivacemente anche contro le autorità locali.
Su YouTube, albaraa1994 pubblica un video dell’inondazione [ar]:
Saad Al Dosari si concentra [in] su un elemento in particolare:
Se qualcuno volesse scrivere un libro sulla cattiva gestione dei progetti, troverà parecchi esempi in questa vecchia sposa del mar rosso, Jeddah. Una gestione progettuale fallimentare, è questa l'unica spiegazione per quanto accaduto la scorsa settimana a Jeddah. Milioni e milioni di riyal [valuta locale] spesi in progetti che promettevano infrastrutture ipertecnologiche a una città da tempo dimenticata, e indovinate un po'? quei progetti non reggono quattro ore di pioggia!
Ahmed Al Omran commenta [in] furibondo:
Tutto ciò non sarebbe successo se i cittadini avessero avuto voce in capitolo nella gestione della propria città. Non sarebbe successo se ci fosse stata trasparenza e responsabilità nella gestione del Paese. Sono furioso e disgustato.
MuSe [in] commenta amaramente:
Ironia della sorte la maggior parte delle vittime era straniera o povera, persino la morte discrimina. Parecchi andrebbero fatti fuori nei prossimi giorni, i tanti servitori dello stato infedeli e corrotti, ma sono pessimista, quelli continuano a contare sulla nostra memoria corta.
Najla è infuriata [ar]:
Zuhair Alghamdi propone un’idea [ar]:
Eman Al Nafjan offre un suggerimento [in]:
Le piogge torrenziali hanno provocato queste inondazioni per via della cattiva gestione dell'area metropolitana. Milioni spesi in infrastrutture per scavare fognature, mettere tubature e asfaltare le strade ma quando i soldi arrivano finalmente all'acquisto del materiale e alla commissione delle ditte, non bastano più. Negli scorsi anni la gente di Jeddah si è lamentata più volte di questo. […] Propongo al re di consegnare il comune di Jeddah all’ARAMCO [it] così come ha fatto per il KAUST (Università King Abdullah di Scienze e Tecnologia [in]) quando divenne evidente che le autorità intascavano parte del budget.
Il KAUST è vicino a Jeddah, e alcuni studenti hanno documentato i problemi sofferti nel campus per via delle piogge. Eric riferisce [in] quanto segue:
Questa mattina, dopo una tempesta quasi romantica, si è scatenato l'inferno; colpendo un pugno di case. […] Dopo aver superato le sirene e le code impressionanti dei volontari del pronto soccorso nelle strade sono riuscito a valutare i danni di un altrimenti innocuo acquazzone. Le strade erano coperte d'acqua per due piedi [60 centimetri], e l'intera popolazione femminile era stata evacuata dalle abitazioni (inviate a Jeddah almeno per la prossima settimana), e dieci studenti erano stati trasferiti a causa delle condizioni delle case risultate “inagibili” (in altre parole, non avevano solo infiltrazioni, l'intero tetto era crollato nel bel mezzo della notte per via di un accumulo d'acqua). Insomma, il KAUST è diventato un campo profughi nel giro di poche ore.
Un altro studente del KAUST, Nathan, scrive [in]:
La pioggia torrenziale è come un disastro naturale perché le infrastrutture qui non sono progettate per gestire la pioggia. Case inondate, strade allagate e network di telefonia mobile completamente fuori servizio. La pioggia è stata davvero forte, ne sono caduti circa 7,5 cm. Secondo il canale Tv meteorologico su Jeddah cadrebbero in media soltanto 54mm l'anno. Abbiamo superato il limite per il prossimo anno e mezzo in una sola notte!
Ibrahim Hudaif si chiede [in]:
Avranno almeno un piano di emergenza contro i disastri naturali per proteggere il super centro informatico del KAUST, lo Shaheen [in]?
Infine, Ahmad Qushmaq rivela cos'è che stavolta rende tali inondazioni un po’ diverse [ar]: