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Brasile: video-intervista a Rodrigo Nogueira di Viva Favela

Categorie: America Latina, Brasile, Cyber-attivismo, Idee, Media & Giornalismi, Tecnologia, Rising Voices

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Rodrigo Nogueira è il coordinatore di Viva Favela [2] [pt], progetto di giornalismo cittadino realizzato dall’organizzazione Viva Rio [3] [pt] a Rio de Janeiro. Il reportage [4] [pt] di Viva Favela sulle conseguenze dell'abbattimento di un elicottero da parte dei trafficanti di droga a Rio De Janeiro è stato pubblicato su Global Voices Online all'inizio di novembre [5] [in] (e tradotto in tedesco, francese, cinese e swahili). In questa intervista Rodrigo parla della storia, degli obiettivi e del futuro dell'organizzazione.

Trascrizione:

Mi chiamo Rodrigo Nogueira. Sono il coordinatore di Viva Favela. Viva Favela è un progetto di Viva Rio nato nel 2001 con l’obiettivo di parlare della favela da una prospettiva diversa. Una prospettiva diversa da quella dei media. Per parlare delle persone che vivono nelle favela e realizzato da chi nelle favela ci vive. Lavoriamo a questo progetto in due modi. Abbiamo giornalisti professionisti che aiutano i leader delle comunità che vivono nelle favela a diventare giornalisti amatoriali, e con il tempo molti di loro sono diventati professionisti e hanno iniziato a lavorare per le agenzie stampa dopo aver lasciato Viva Favela.

David: Dopo aver imparato a pubblicare materiali online, quali sono i temi che la gente tende a trattare?

Rodrigo: Teniamo una discussione ogni lunedì, una riunione editoriale, per decidere quali temi tratteremo durante la settimana. Alcuni argomenti sono assai attuali. Ad esempio, l’elicottero che è stato abbattuto dai trafficanti di droga a Rio tre settimane fa. Questo era un tema scottante di cui tutti volevano parlare. Così lo abbiamo presentato a modo nostro. Come riflette questo episodio la vita quotidiana delle comunità? Quando eventi di simili dimensioni raggiungono le testate tradizionali, lo Stato [la polizia] colpisce duramente le comunità. Molti possono rimanere vittime delle operazioni di polizia nella favela. Ed è di questo che parlano le persone che ci vivono. Parliamo soprattutto della vita quotidiana. Cose che i grandi media non riportano. Ci concentriamo su questo.

David: Questi contenuti pubblicati online… hanno portato a qualche cambiamento nella comunità offline?

Rodrigo: Sì, perché le persone che lavorano per Viva Favela sono a stretto contatto con i problemi della comunità. L’intera comunità inizia a parlare con loro. Lo considerano un canale di espressione per la comunità. Ad esempio, tempo fa abbiamo pubblicato un articolo su una specifica comunità. È gente molto povera. E quando è stato pubblicato su Viva Favela alcuni importanti giornalisti l'hanno notato e hanno iniziato a parlare con il Governo dello stato di Rio, e il Governo ha dichiarato pubblicamente che farà qualcosa per cambiare la situazione in questa favela.

David: Qualche articolo da voi realizzato è apparso anche su Global Voices Online, giusto?

Rodrigo: Per la prima volta. Credo che questa cultura di Internet sia molto interessante perché ero a una conferenza in Messico e ho preso a chiacchierare con il coordinatore di Global Voices Online per l’America Latina. Così mi ha presentato alle persone che lavorano qui in Brasile. Così questo scambio è iniziato per e-mail e adesso stiamo discutendo qui al Forum della Cultura Digitale in Brasile … è ottimo, qualcosa che è iniziato per e-mail adesso è diventato uno scambio diretto..

David: E di cosa trattava quell’articolo su Global Voices?

Rodrigo: Riguardava l’elicottero. Di come la gente considerava l'abbattimento dell'elicottero rispetto alla propria comunità. La gente ha tanta paura perché la reazione della polizia è molto forte in queste comunità povere.

David: Per quanti hanno letto quell’articolo su Global Voices, è un reportage diverso da ciò che normalmente troverebbero sulle grandi testate?

Rodrigo: Sì, credo di sì. Perché nell’articolo di Global Voices ho presentato le diverse prospettive di persone che non hanno alcun interesse economico a parlarne.

David: Adesso che avete già ottenuto un certo successo nel formare dei cittadini-reporter e aiutarli a realizzare contenuti, quali sono i vostri obiettivi futuri come organizzazione?

Rodrigo: Nostro maggior obiettivo è quello di creare una piattaforma collaborativa. Perché a Rio, ad esempio, ci sono 1.000 favela. E al momento non ci sono abbastanza persone nelle agenzie stampa per coprire 1.000 favela. La nostra idea è quindi di creare una piattaforma in modo che un rappresentante per ogni favela possa parlare della propria realtà. Vogliamo creare una rete di favela, così dapoter collegare persone diverse di luoghi diversi per discutere dei propri problemi dal loro punto di vista. Vogliamo creare questa piattaforma. Speriamo che sia attiva nel 2010 e che tutti possano prendervi parte.