Lo scorso 29 novembre, il 57.5% degli elettori svizzeri ha approvato il divieto [in] di costruire nuovi minareti sulle moschee, aprendo la strada alla modifica costituzionale. Il referendum riguarda solo la costruzione di nuovi minareti –non delle moschee– e non include i quattro minareti già esistenti.
Il provvedimento ha scatenato reazioni contrastanti in tutta la blogosfera arabo-musulmana: se alcuni blogger sono indignati, altri ritengono che questo divieto non impedisca di professare la propria fede.
Pierre Tristram, un blogger libanese-americano che scrive su About.com, apre il suo post [in] critico nei confronti della decisione svizzera con il seguente paragrafo:
Com'è possibile che 59 milioni di persone siano così stupide, così titolava [in] il quotidiano inglese Daily Mail all'indomani della ri-elezione di George W. Bush nel 2004. Potrebbero inventarsene un'altra simile da aggiungere alla galleria degli orrori: com'è possibile che 3 milioni di svizzeri siano così bigotti?
Tristram chiude il post con un commento sarcastico: “La differenza tra lo svizzero medio e l’iraniano [in] Mahmoud Ahmadinejad [in], l’uomo simbolo del razzismo [in], sta diventando sempre più impercettibile.”
Nel suo post, il blogger egiziano Hicham Maged cerca risposte a certe domande e conclude [in] in questo modo:
In breve, mi auguro che gli svizzeri riconsiderino quanto è successo; non si tratta di capire se la legge protegga i diritti dei cittadini o meno, cosa che comunque sarà importante dibattere ed eventualmente correggere nelle opportune sedi giudiziarie del Paese, ma di considerarlo un errore fatale, l'ultimo campanello d'allarme prima di affondare in una palude di ignoranza piena di paura, rabbia e stupidità ~ Dovunque!
Un altro blogger egiziano, autore di Not Green Data, ribadisce il concetto secondo cui “una moschea è una moschea,” ma si lamenta [in] poiché il divieto svizzero altera l'estetica dell'edificio:
Possiamo immaginare un pezzo di formaggio svizzero senz'occhi – i suoi buchi? Oppure un coltellino svizzero senza bussola o cacciavite? È esattamente quello che gli svizzeri fanno alle moschee. Una moschea resta una moschea anche senza minareto, e svolgerà sempre la propria funzione. Semplicemente perderà in bellezza e identità architettonica.
Il blogger inglese Matthew Teller, scrittore-viaggiatore in Medio Oriente, si concentra sulla retorica di vari poster
degli attivisti svizzeri e analizza quelli di entrambi i contendenti. Quella che segue è la sua descrizione [in] del poster qui a sinistra:
Il ripugnante partito SVP [it] ha fatto ampiamente ricorso a quello che il Financial Times ha definito “populismo stridente [in]” per additare ‘stranieri’ di ogni tipo come criminali, assistenzialisti o peggio, promuovendone la campagna con questo slogan: “Stop! Si al divieto dei minareti”. Osserviamo la grafica: minareti come missili, donne minacciose, il burqa come occultamento, nero, minaccioso, sulla bandiera svizzera si proietta un'ombra da oriente, la croce viene cancellata.
L'algerino-americano The Moor Next Door ritiene che questa vicenda sia frutto di una lotta di potere e commenta [in] così:
Per chi gli si oppone, il minareto rappresenta “l'arrivo” dell'Islam nelle Alpi. È lì e significa che la presenza musulmana è al di sopra di altri popoli e religioni. Vietandolo si nega l'esistenza e il potere dell'Islam.
…
L'estetica dell'identità, e quindi del potere, sono gli elementi centrali di questa vicenda. In questo modo un popolo dubbioso della propria identità cerca di affermarla e definirla rifiutando quella del nuovo arrivato.
Il blogger siriano Maysaloon riflette in modo originale sul tema più ampio in cui questa storia s'inscrive. Tralasciando bigottismo, paura e integrità architettonica, il blogger si concentra [in] sul seguente argomento:
L'elemento fondamentale di questa vicenda non è né il valore architettonico o religioso dei minareti, né gli svizzeri bigotti. Quello che conta veramente è che per la prima volta dopo 400 anni, dall’assedio ottomano di Vienna [it] , i musulmani hanno un impatto concreto sulla vita dell'Europa.
Il blogger elenca i modi in cui l'Islam ha influenzato l'“occidente” e viceversa, per poi concludere come segue:
In breve, i bigotti non mi preoccupano affatto. Possiamo vietare minareti e shari'a [it], strappare via veli e disegnare vignette, ma questo non cambierà il fatto che l'Islam adesso è in Europa e in America, e va diffondendosi in tutto il mondo.
Per concludere, il commento di weddady su Twitter riassume bene il sentimento di molti. L'utente sostiene [in], ” Nessuno adesso potrà negare che l'Europa abbia un problema con i musulmani, né nessuno potrà negare la loro presenza sul territorio.”
1 commento
Non si tratta di essere bigotti,nessuno si è degnato di chiedere ma perchè questo no, non è la religione, forse gli ottusi sono quelli che scrivono dall’estero senza sapere cosa accade qua. Io personalmente non mi interessa il minareto, mi interessa cio’ che voi pretendete in molti campi, scuola cibo ospedali pronto soccorso aiuti sociali. Molte cose non hanno nientte a che fare con il corano ma con la cultura. Altro fatto, siamo stanchi dell’immigrazione che non trova lavoro e che si deve mantenere, e qui parlo di tutta l’immigrazione. Prima di criticare chiedete con chi vive qua, e credetemi se in altre nazioni europee ci fose una votazione simile avrebbe lo stesso esito. Non mi sembra di sentire critiche presso quei paesi che espellono chi è disoccupato, due pesi due misure non mi sembra corretto.