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Uzbekistan: blogger a difesa della fotografa Umida Akhmedova

Categorie: Asia centrale & Caucaso, Uzbekistan, Cyber-attivismo, Diritti umani, Fotografia, Libertà d'espressione, Protesta

Global Voices ha già affrontato la storia della fotografa-documentarista uzbeca Umida Akhmedova [1] [in], accusata di avere insultato e diffamato i cittadini e le tradizioni del Paese. La vicenda ha provocato indignazione tra giornalisti locali e stranieri, fotografi e utenti di Internet.

Attualmente oltre 700 persone di diversi Paesi ha firmato la petizione online [2] [in] “Protest and Anger” [Protesta e Rabbia] promossa dalla Coalizione Internazionale di Giornalisti “Caucasia”. Anche tra i blogger la discussione appare vibrante.

Ivanivanch scrive [3] [ru]:

È risaputo che le autorità uzbeche non si comportano in modo corretto nei confronti di giornalisti, fotografi e persino dei turisti. Nonostante gli amici mi abbiamo detto che i cittadini uzbechi siano in generale molto simpatici, dopo il caso di Umida Akhmedova mi rendo conto che le storie raccontate sui locali – così come le dicerie sugli ufficiali uzbechi – sono vere.

Molti i blogger che condannano l'intervento autoritario delle autorità statali. Kinobomj commenta senza nessun timore [4] [ru]:

Sono stupefatto! Perché questi idioti del governo provano sempre a tappare la bocca degli artisti? Protesto apertamente e chiedo ai miei amici di fare lo stesso, o almeno di seguire con attenzione la situazione.

Commentando quanto sopra, vikarasik [5] [ru] scrive [5] [ru]:

(…) le autorità sono troppo lontane dalla gente. E se vogliono danneggiare l'immagine di qualcuno, non c'è modo di contrastarli.

Foto di Umida Akhmedova

La blogger mulioshka [6] [ru] ritiene che i problemi di Umida vadano legati alla questione delle minoranze etniche in Uzbekistan, argomento che le autorità hanno sempre evitato. E aggiunge [7] [ru]:

Quando studiavo etnografia in Uzbekistan mi accorsi subito dei problemi legati ai territori dove vivono i nativi Tajiks, territori dati alla Repubblica Uzbeka durante l'era sovietica.

Molti credono che la persecuzione della fotografa Umida Akhmedova sia dovuta al suo forte attivismo civile. Albatrossdoc scrive [8] [ru] che Umida Akhmedova e il marito Oleg Karpov (direttore del Museo del Cinema di Tashkent) siano troppo attivi per l'Uzbekistan: producono film, fanno mostre fotografiche, e al Museo del Cinema proponevano film su tematiche sociali.

Albatrossdoc crede che quest'attivismo possa aver infastidito qualcuno. Il museo è rimasto chiuso negli ultimi tre mesi senza alcuna spiegazione ufficiale.

Guardando le foto di Umida è evidente come i soggetti siano ordinari cittadini uzbechi. Parecchi vivono in povertà e molti altri sono disperatamente poveri. Kambodjaa [9] [ru] sostiene che siano queste foto la causa principale della persecuzione [10] [ru] nei confronti della fotografa:

Foto bellissime. Ma in alcune si vede precisamente cosa infastidisce di più la società patriarcale autoritaria che governa il Paese. Sono chiare le ragioni delle accuse.

Foto di Umida Akhmedova

Foto di Umida Akhmedova

Tutte le foto sono di Umida Akhmedova, riprese da photopolygon.com [11] [ru].