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Graffiti e arte urbana dalle strade dell'America Latina

Categorie: America Latina, Colombia, Guatemala, Perù, Arte & Cultura, Fotografia, Giovani, Protesta

Sebbene i graffiti, in versione moderna, abbiano avuto origine negli Stati Uniti una trentina d’anni fa [1] [in], questa forma d'arte si può incontrare nelle aree urbane di quasi tutti i Paesi del mondo. Già da qualche tempo i disegni e messaggi tracciati sui muri con l’uso di bombolette spray sono stati oggetto dell’attenzione di privati cittadini e dei media tradizionali. E lentamente vengono anche riconosciuti come una controversa forma artistica, in concomitanza con l’affermarsi di altre espressioni di arte urbana quali lo stencil, l’uso di manifesti, adesivi e altre tecniche miste.

Negli spazi pubblici, la “street art” (o arte urbana) rappresenta la voce della comunità, dei gruppi marginali, e dei giovani che lottano per far sentire la propria voce, spesso sfidando il concetto stesso di proprietà privata. L’America Latina non fa eccezione. Parte della street art dell’America Latina [2] [in] si distingue da quella creata dal movimento hip-hop, avendo come oggetto messaggi politici e storie di lotta che parlano in maniera diretta a chi guarda.

Tramite la lente dei blogger, degli utenti e delle comunità di Flickr e di YouTube, vogliamo offrirvi una visita guidata virtuale all’arte di strada che trasmette appassionanti segreti a ogni angolo.

Perú

Foto di The/Waz. Usata con licenza Creative Commons. Tratta da http://www.flickr.com/photos/thewaz/2696394170/in/set-72157605789705430

Foto di The/Waz. Usata con licenza Creative Commons. Tratta da http://www.flickr.com/photos/thewaz/2696394170/in/set-72157605789705430/

Gli utenti di Internet preservano l’arte dei graffiti: l’immagine fotografica di un muro coperto di graffiti non scolora e non si rovina con il passare del tempo. Grazie a Internet è inoltre possible trovare informazioni sull’identità (reale o sotto pseudonimo) dell’artista, sull’ubicazione e descrizione dell’opera, e sul relativo contesto. In un gruppo dedicato ai graffiti peruviani [3] [sp] su Flickr, è in corso una discussione dedicata alla brevità della carriera di molti graffitisti. L’utente DeCe-RTOR sottolinea la responsabilità sociale [4] [sp] della street art in Perú:

el arte en peru necesita una reforma, pues a tenido siempre rupturas como terrorismo, corrupcion, mal sistema educativo y sobretodo pobreza, asi con todos esos problemas es q no se avanza en ningun sentido, asi no se desarrolla ni cagando este pais, y el arte va tan de la mano con el desarrollo q si no se cultiva este pues no se puede esperar mucho, quienes tienen claro q es el graffiti y lo hacen espero q tengan conciencia del poder q es estar en la calle, por lo tanto hay q tomarlo con responsabilidad y aveces para hacer lo mejor es necesario hacer sacrificios, aveces dejando de pintar egocentricamente lo que uno desea, lo q uno solo puede entender.. y dedicar esas fuerzas y ganas en representar lo que la comunidad quiere ver, y necesita saber… siempre buscando la manera de que ademas q guste a todos, guste a uno, ahi esta la chamba…

La street art in Perú ha bisogno di una riforma perchè è sempre stata colpita negativamente dal terrorismo, dalla corruzione, da un sistema educativo carente, e soprattutto dalla povertà. Con tutti questi problemi, è difficile fare progressi in qualsiasi direzione. Non c’è modo che questo Paese progredisca, e l’arte va di pari passo col progresso. Se non viene incoraggiata e coltivata, c’è poco da aspettarsi. Spero che chi conosce e pratica l’arte dei graffiti sia consapevole del potere che deriva dall’essere presenti nelle strade. È un potere che va esercitato con responsabilità, e a volte un artista deve sacrificarsi per fare quanto necessario. A volte ciò comporta rinunciare a dipingere in maniera idiosincratica solo quello che si vuole, e dedicare invece i propri sforzi a dipingere quello che la comunità vuole vedere e ha bisogno di sapere. Trovare il modo di farsi piacere quel che piace a tutti, questa è la difficoltà.
Foto di Luis Fonseca. Uso autorizzato. Tratta da http://cazadordegraffitis.blogspot.com/2008/11/sentimientos-ocultos.html

Foto di Luis Fonseca. Uso autorizzato. Tratta da http://cazadordegraffitis.blogspot.com/2008/11/sentimientos-ocultos.html

In una vena più personale, il blogger Luis Fonseca gira per le strade di Lima fotografando opere d'arte urbana che poi pubblica sul proprio blog Cazador de graffitis [5] [sp] insieme a canzoni, poesie, e riflessioni su lavori com quello riprodotto qui sopra [6] [sp]:

Iba en el bus un poco mal por cosas de la vida y pensaba que nadie la podía estar pasando peor que yo. Levante la mirada y vi esta imagen en un muro [6] [sp], rapidamente pense que mi problema no era nada a comparación de otras personas que viven más tiempo sumergidos en problemas que en paz.

Ero sull’autobus e mi sentivo depresso per la vita e pensavo che nessuno potesse stare peggio di me. Ho alzato lo sguardo e ho visto questa imagine su un muro [6] [sp], immediatamente ho pensato che il mio problema non fosse nulla rispetto a quelli di persone che passano più tempo sommersi dai problemi anziché in pace.

A volte la comunicazione è ancora più diretta: artisti come Faber approfittano dell’anonimità offerta dai media elettronici per promuovere il proprio lavoro senza dover rischiare conseguenze legali. Con commenti minimi (“busca la sencillez de las cosas”/ “cerca la semplicità nelle cose”), Faber condivide su Flickr [7] [sp] e su Fotolog [8] [sp] i propri ritratti colorati di personaggi tristi, spesso poveri, senza rivelare molto di sé al di là dello straordinario talento creativo:

Lavori analoghi si possono trovare sui gruppi di Flickr dedicati ai graffiti peruviani [3] [sp] e alla street art peruviana [9] [sp].

Colombia

Se la stampa tace, parlino i muri. Foto di Juan Arellano. Uso autorizzato. Tratta da http://es.zooomr.com/photos/cyberjuan/8272064/

“Se la stampa tace, parlino i muri”. Foto di Juan Arellano. Uso autorizzato. Tratta da http://es.zooomr.com/photos/cyberjuan/8272064/

I graffiti più comuni sono messaggi in codice: solo gli abitanti del quartiere sono in grado di decifrare le intricate trace e calligrafie, lo “stile selvaggio”, o i simboli utilizzati per rappresentare nomi e luoghi. Oltre a questi messaggi più oscuri, tuttavia, nelle strade si trovano anche messaggi espliciti, scritti a lettere chiare e spaziate, il cui tono è spesso di protesta. Sul blog Globalizado [sp], il blogger peruvianoJuan Arellano pubblica foto di graffiti [10] [sp] visti a Pasto, in Colombia, pur ammettendo di non comprenderne spesso il significato:

En realidad no soy tan aficionado a los graffitis, la mayor parte de veces ni siquiera entiendo que dicen dada la complicada grafía que utilizan muchos de los graffiteros, pero cuando el mensaje va claro y directo obviamente que si.

A dire il vero non sono un grande fan dei graffiti; il più delle volte non capisco neanche cosa dicono a causa della grafia complicata usata dalla maggior parte degli artisti, ma ovviamente quando il messaggio è chiaro e diretto lo capisco.

Un’ampia galleria di graffiti espliciti si può trovare su El Blog Canalla [11] [sp], dove El Reticente [12] [sp] e Alejandro [13] [sp] pubblicano esempi di street art politica raccolti nelle strade di Medellín. Sebbene i due per lo più si astengano dal fare commenti sulla collezione, il loro slogan contiene un messaggio di protesta:

Si los medios son del Estado, las paredes son Nuestras

Se i media appartengono allo Stato, in muri sono Nostri

Questa è una foto scattata nelle strade di Bogotá, il testo dice: “Huya, lucha, y vuelve a nacer” (“Scappa, combatti, e rinasci”):

It reads Run away, fight and be born again. Foto di El blog Canalla. Uso autorizzato. Tratto da http://elblogcanalla.tumblr.com/post/290759594/huye-lucha-y-vuelve-a-nacer-bogota-colombia [14]

Foto di El blog Canalla. Uso autorizzato. Tratta da http://elblogcanalla.tumblr.com/post/290759594/huye-lucha-y-vuelve-a-nacer-bogota-colombia

I gruppi su Flickr dedicati all'arte urbana nelle città di Cali [15] [sp] e Bogotá [16] [sp] contengono complessivamente le foto di quasi 300 membri.

Guatemala

Foto di Oscar Mota. Usata con licenza Creative Commons. Tratto da http://www.flickr.com/photos/oscarmota/1132340373/in/set-72157601472161317/ [17]

Foto di Oscar Mota. Usata con licenza Creative Commons. Tratto da http://www.flickr.com/photos/oscarmota/1132340373/in/set-72157601472161317/

“Scrittori”: così si definiscono gli artisti dei graffiti, in virtù dell’uso di veloci firme (dette tags) e lettere bombate (note come bombs). Ricardo (alias NEARsyx [18] [sp]) è uno “scrittore” di graffiti e blogger: su Hemisferio Urbano [19] [sp] pubblica eventi, profili di altri graffitisti [20], e articoli dedicati al movimento, riassumendo così lo spirito degli amici graffitisti e dell'intera comunità.

Nel 2007 Ricardo ha documentato lo stato dell’arte dei graffiti in Guatemala [21] [sp] criticando il fatto che i resoconti televisivi dedicati al fenomeno dei graffiti tendano a non far distinzione tra graffiti “artistici” e “vandalici”, spesso associati a “tags” e “bombs” illegali:

Lastimosamente aquí, y creo que en muchos otros lugares, el graffiti aun se asocia bastante a las pandillas, un claro ejemplo de esto es un pequeño documental que recientemente realizo Noti7, un noticiero local, donde la edición de este fue parte crucial para dejar a todo mundo bastante confundido y con la misma imagen de que el graffiti es de pandilleros.

En el documental aparecen algunos de los que si realmente forman parte del movimiento artístico, lo malo es que las imágenes de piezas y entrevistas con ellos fueron mezcladas con imágenes del graffiti pandillero, algo que nos dejo con una mal sabor de boca a todos los que formamos parte de la verdadera comunidad del graff.

Purtroppo qui, come penso altrove, i graffiti sono spesso associati all’attività delle gang urbane. Un esempio tipico è un recente documentario prodotto da Noti7, un notiziario locale, il cui montaggio ha lasciato tutti assai confusi, perpetuando l’idea che i graffiti siano roba da vandali.

Nel documentario compaiono persone che appartengono effettivamente al movimento artistico, il problema è che immagini delle loro opere ed estratti delle loro interviste sono stati proposti con immagini di graffiti vandalici, una circostanza che ha lasciato l’amaro in bocca a quelli di noi che appartengono all’autentica comunità dei graffiti.

E tuttavia graffiti artistici e “non artistici” condividono gli stessi muri e muraglie, come illustra un video di Artesinley [22] [sp] girato nelle strade di Città del Guatemala:

Altre immagini dell’arte urbana del Guatemala sono disponibili su Flickr, nei gruppi Graffiti Guatemalteco [23] [sp] e Hemisferio urbano [24] [sp].