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Haiti: si parla di “sciacallaggio”, ma sono pochi gli atti di violenza confermati dopo il terremoto

Categorie: Caraibi, Nord America, Haiti, U.S.A., Alimentazione, Disastri, Legge, Media & Giornalismi, Tecnologia

Trascorsa qualche notte dal terremoto ad Haiti, su radio e e Internet cresce il dibattito riguardo l'uso da parte dei media di quel che in inglese viene definito looting (saccheggio, sciacallaggio). Dalla Germania, nachrichten.at [1] [ted] riporta casi di “pluendern,” letteralmente “saccheggio”, a Port au Prince. La parola tedesca, come quella inglese, implica non solo rubare, ma in qualche modo la rottura dell'ordine sociale. I media francesi utilizzano il termine “pillage” [2] [fr]. La stampa e i blog in lingua spagnola spesso utilizzano una parola simile, “saqueo”. Il blogger Ortiz Feliciano [3] [sp] rende “più leggero” il termine proponendo la spiegazione fornita da un volontario della Croce Rossa sul campo:

El saqueo de las tiendas que empezó después del temblor parece ser inevitable y hasta necesario. ‘No hay otra manera de conseguir alimentos,’ dijo Matt Marek representante de la Cruz Roja americana sobre el saqueo. ‘Incluso si usted tiene dinero no tiene cómo comprar nada porque las tiendas están destrozadas y nadie trabaja.’

Il saccheggio di negozi che è iniziato dopo il terremoto era inevitabile e finanche necessario. ‘Non c'è altro modo di ottenere provviste,’ ha detto Matt Marek, un rappresentante della Croce Rossa americana, riguardo i saccheggi. ‘Anche avendo i soldi, non c'è modo di comprare qualcosa perchè i negozi sono distrutti e nessuno lavora.’

Un uso simile del termine appare nei media polacchi [4] [pol] e sulla stampa irlandese e britannica.

Il dibattito sul termine è poi slittato sulla politica razziale in due blog americani. The Awl [5] [in], un blog collettivi di giornalisti a New York, ha rilanciato una versione leggermente diversa della dichiarazione della Croce Rossa evidenziata da Ortiz Feliciano. Ma mentre il blog in lingua spagnola ne aveva sottolineato il contenuto letterale — la scarsità di cibo che porta a scavare tra i rifiuti ad Haiti — i blogger americani si sono concentrati sulle sue implicazioni, riferendosi all'uragano Katrina:

Tom Scocca: …Il rappresentante di Haiti della Croce Rossa americana ha detto: ‘C'è stato un saccheggio generale negli edifici crollati da quando il terremoto ha colpito. Non c'è altro modo di avere provviste. Anche se si hanno soldi, queste risorse finiranno in pochi giorni.’
Choire Sicha: QUESTE BATTUTE MI FANNO IMPAZZIRE.
Tom Scocca: Se non c'è altro modo di ottenere provviste, non è sciacallaggio.
Tom Scocca: Anche durante l'uragano Katrina è andata così, vero? Notizie di azioni violente e spaventosa. Che si accompagnano al “saccheggio.”
Choire Sicha: Persone di pelle nera che fuggono nella notte!

Anche su un blog USA sulla politica razziale, StuffWhitePeopleDo [6] [in], centinaia di persone hanno commentato la situazione. Nel suo commento Krystal*Lyte ha ribadito:

Sono giunte notizie di persone costrette a morire di fame che hanno preso a saccheggiare le provviste di cibo dell'ONU…onestamente non ricordo che i samoani o gli indonesiani fossero stati definiti così quando sono stati colpiti dalla devastazione, eppure i reporter sembrano voler dipingere come ‘arrabbiati’ queste vittime in particolare.

Su The Future Majority [7] [in], la sociologa Kathleen Tierney del Centro dei disastri naturali dell'Università del Colorado, descrive il termine “loot” come un vecchio problema:

…Molto ha a che fare con i miti sui disastri—quel che la gente pensa vada accadendo nei disastri rispetto a quanto accade realmente. Quello che questi ricercatori hanno scoperto è che i media—anche andando indietro agli anni '50 e '60—inquadravano i grandi disastri in determinati contesti. Quando i media informano sui disastri, finiscono inevitabilmente per concentrarsi sul lato drammatico e antisociale, anche se è solo l'uno per cento della popolazione a commettere questi atti. E anche a quei tempi, il mito del saccheggio veniva sempre messo in primo piano nei servizi dei media.

Così è successo anche per Haiti.

Sì. Per esempio, il giorno dopo il terremoto, è stato riportato il crollo di una prigione e la fuga dei prigionieri—la lasciando supporre che siano fuggiti per andare a saccheggiare in giro. I prigionieri non sono andati a vedere come stavano le madri o le sorelle, sono andati a saccheggiare. E presumibilmente lo sappiamo perchè sono persone cattive, sono dei criminali.

Nei video dei notiziari e dei cittadini sono apparse immagini di persone armate, inclusi video di ragazzi con dei machete. Venerdì migliaia di addetti dei media e dei soccorsi sembra siano arrivati all'epicentro del terremoto. Ma le notizie dei blog e dei media sui saccheggi pare siano basate solo su pochi casi.

Konpay [8] [in], il sito dell'omonima NGO nome basata a Port au Prince, ha riportato notizie di sparatorie.

16 Gennaio 2010. 7am: Gli spari si sono diffusi nella nostra zona la scorsa notte. Tutto è cominciato all'una. Quando sono iniziati, gli spari erano lontani ma man mano si sono fatti più vicini, fino alle 2.30 quando si sono fermati. Tutti i senzatetto per le strade e nei campi per rifugiati si trovavano nel caos, cantando ad alta voce, battendo le mani e pregando. Mi trovo nella casa che sta a Matthew 25 in Delmas 33. Abbiamo installato un ospedale improvvisato con oltre 1.300 rifugiati in un campo da calcio.

Uno delle maggiori rete d'informazione statunitense, MSNBC, ha riportato [9] [in] solo di uno sparo fatale e di un uomo che rubava una bara:

Ci sono state notizie di saccheggi isolati mentre dei ragazzi camminavano nel centro della città armati di machete, e di ladri che, secondo dei resoconti, hanno sparato ad uomo il cui corpo è stato lasciato per strada. Un fotografo dell'Associated Press ha visto un saccheggiatore trasportare un cadavere in una bara fino al cimitero della città e poi andarsene solo con la bara.

In Colombia, su giornale El Colombiano i termini [10] [sp] “saqueo” e disperazione appaiono insieme. Un lancio d'agenzia [11] [sp] citato nello stesso articolo, e largamente ripreso anche da parecchie testate e nella blogosfera di lingua spagnola, fa distinzione tra saccheggiare e rubare, affermando che mentre una folla di persone affamate irrompeva in un magazzino dell'ONU e prendeva verdure e tessuti, un piccolo gruppo di ladri armati di bastoni rubava loro gli averi personali.

Lo speciale di GV su Haiti è in continuo aggiornamento in inglese [12] [in] e in italiano [13] [it].