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Mauritania: ancora prigione e sciopero della fame per il giornalista web Hanevy Ould Dahah

Categorie: Africa sub-sahariana, Mauritania, Cyber-attivismo, Diritti umani, Libertà d'espressione, Tecnologia
Hanevy negli Stati Uniti, foto di Nasser Weddady

Hanevy negli Stati Uniti, foto di Nasser Weddady

Nel giugno 2009, Global Voices Advocacy [1] [in] è stata la prima testata a riportare la notizia per cui l'editor mauritano Hanevy Ould Dahah, responsabile del sito d'informazione con tendenze liberali Taqadoumy [2] [ar, in, fr], era stato arrestato in seguito a un commento lasciato sul sito. Ould Dahah, condannato a 6 mesi di prigione, doveva essere rilasciato il 24 dicembre, ma, il 26 dicembre su Dekhnstan il blogger Nasser Weddady ha riportato [3] [in] la notizia che Ould Dahah non era ancora stato rilasciato. Nel post iniziale del blog, Weddady ha sottolineato:

Ecco perchè ho deciso di aprire questo blog. Il caso di Hanevy non è soltanto quello di un altro giornalista/blogger messo fuori gioco per questioni politiche. Il suo caso è l'unico che avrà serie implicazioni per il Paese: se il Generale Aziz non tornerà sui propri passi per il trattamento ai danni del giornalista, finirà per ritenersi libero di reprimere qualsiasi voce del dissenso senza alcun timore di eventuali conseguenze. Diciamo che questo è IL caso-prova per il futuro dei diritti civili nella minuscola, e spesso dimenticata, nazione della Mauritania.

Il 28 dicembre Weddady ha riportato [4] [in] che Ould Dahah aveva iniziato lo sciopero della fame. Il 5 gennaio, il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti (CPJ) ha condannato [5] [in] le autorità mauritane per il trattenimento di Ould Dahah oltre la data prevista per il rilascio, e la Rete Araba per l'Informazione sui Diritti Umani (ANHRI) ha fatto appello [6] [in, ar] al Governo mauritano perché rispetti la legge. Finora nessuna delle grandi testate d'informazione nazionali ha riferito alcunché sul caso.

A tutt'oggi Ould Dahah rimane ancora in prigione. Il 14 gennaio, Nasser Weddady del Dekhnstan ha pubblicato quanto segue [7] [in]:

Hanevy Ould Dahah doveva, in teoria, comparire innanzi alla Corte Suprema oggi (14 gennaio), dopo essere stato improvvisamente chiamato a comparire dinnanzi al supremo organo giurisdizionale del Paese. Sennonché il procedimento sarà illegale. Nessun errore, il Governo mauritano non ha scoperto d'improvviso di aver sbagliato in questo caso, sta solamente cercando di insabbiare il proprio comportamento, già altamente illegale, nei confronti di Hanevy. Anzi, le autorità potrebbero anche affibbiargli a un'altra condanna!

Weddady ha anche fatto i nomi degli ufficiali coinvolti nella detenzione di Ould Dahah, ma poi ha dichiarato: „La terribile esperienza di Hanevy è autorizzata dalla più alta autorità mauritana: il Generale Mohamed Ould Abdelaziz. Il sistema di questa nazione è tale che egli, ed egli soltanto, ha il potere decisionale di vita e di morte su chiunque sia tanto sciocco da intralciarne il cammino‰.