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Haiti: soccorsi e pericoli

Categorie: Caraibi, Haiti, Citizen Media, Disastri, Governance, Interventi umanitari, Politica, Relazioni internazionali, Scienza, Sviluppo

Quasi un mese dopo il terremoto che ha devastato una parte significativa delle strutture pubbliche e private di Port-au-Prince e delle città vicine, il blogger di lingua francese Espas Ayisien ha scritto un blog [1] [fr, come tutti i link seguenti] sulle diverse realtà dei sopravvissuti al disastro:

Quelli che son tornati a casa loro

De nombreux Haïtiens ont regagné leurs domiciles durant le week end dans plusieurs quartiers de la région métropolitaine. Cette décision semble être motivé par la diminution de la fréquence et de la magnitude des répliques de la semaine dernière.

Molti haitiani son tornati a casa nel weekend nei dintorni della capitale, decisione  motivata da una diminuzione del numero e dell'entità delle scosse della scorsa settimana.

Quelli che si sono spostati verso le aree rurali

Dans le même temps, d'autres résidents de la région métropolitaine poursuivent l'exode vers les villes de province.

Nel frattempo, altri abitanti dell'area continuano il loro esodo verso paesi più piccoli.

Quelli che vivono in alloggi temporanei

Par ailleurs, les personnes dont les maisons ont été détruites maintiennent leur présence dans les centres d'hébergement provisoire.

Inoltre, quelli che vivevano nelle case che sono state distrutte dal terremoto vivono in alloggi temporanei.

Queste preoccupazioni riguardo l'alloggio e la sicurezza prendono forma nella  lista [2] delle priorità del governo haitiano elencate da Espas Ayisyen:

1) Aménager des sites d'accueil dans la périphérie des villes avec une capacité maximale de 10 000 personnes, soit 2 000 familles

2) Créer des sites à l'intérieur des villes en identifiant des espaces de proximité supplémentaires, quartier par quartier pour l'installation des campements transitoire de taille agréable, soit 300 à 500 personnes

3) Distribuer des tentes et des kits d'urgence incluant des bâches en plastique et armature légere avec un support direct à la population déplacée.

1) Organizzare rifugi nella periferia della città che accolgano un massimo di 10.000 persone o 2.000 famiglie.

2) Creare delle aree all'interno delle città e identificare delle zone extra che siano disponibili, quartiere per quartiere, al fine di allestire dei campeggi temporanei a misura d'uomo, per circa 300 o 500 persone.

3) Distribuire tende e kit di emergenza che includono teloni di plastica con strutture leggere, in modo da supportare in modo diretto la popolazione migrante.

Segue un post [3] (in Creolo haitiano) scritto da Reseau Citadelle, che espone le decisioni prese dal Primo Ministro haitiano. La creazione di questi alloggi più sicuri ma veloci ha portato alcuni cittadini ad approfittare della situazione; il blogger Réseau Citadelle posta un messaggio di allerta [4] per condannare gli approfittatori. Ecco un estratto:

A BAS VOLEURS

Les TENTES recues EN DON (CADEAU) pour les sinistrés sont en train d'etre vendues à US$ 125 au petit peuple…. Ce peuple qui n'a pas 1 sou et dont les membres de leurs familles viennent de périr sous les décombres.

STOP AI TRUFFATORI
Le TENDE ricevute in DONAZIONE (A COSTO ZERO) per le vittime del disastro sono vendute a 125 dollari ai meno fortunati…a quelli che vivono senza un soldo e che hanno perso i loro cari sotto le macerie.

Questi sopravvissuti al terremoto che non si possono permettere i prezzi stravaganti e illegittimi chiesti potrebbero ora essere esposti a maggiori minacce, in quanto la maggior parte degli edifici non è stata controllata dagli specialisti e potrebbe collassare in qualsiasi momento. Come Espas Ayisien dichiara [5] a riguardo [Fr]:

Toutefois des spécialistes ne cessent de lancer des mises en garde contre l'occupation des maisons fissurées. Craignant l'effondrement de ces maisons en cas de violentes répliques, les géologues ont soutenu que des ingénieurs doivent donner leur avis sur les différents immeubles.

Une équipe d'ingénieurs haïtiens a été récemment constituée par le ministère des Travaux publics en vue d'évaluer l'état des constructions.

Outre l'occupation des maisons endommagées les autorités ont interdit la reconstruction de nouvelles maisons.

Ad ogni modo, gli specialisti continuano a mettere in guardia la popolazione dal vivere nelle case danneggiate. Nel timore che queste case possano cedere a seguito di scosse di assestamento violente, i geologi hanno insistito affinché gli ingegneri controllassero tutti gli edifici.

Un team di ingegneri haitiani è stato recentemente incaricato dal Ministero dei lavori  pubblici per valutare la situazione degli edifici.

Oltre a vietare di vivere in edifici danneggiati, le autorità hanno vietato anche la costruzione di nuove case

Ma, come sempre in Haiti, c'è speranza: Espas Ayisyen annuncia [5] l'arrivo di un team composto da 300.000 ingegneri giapponesi specializzati, al fine di assistere le squadre dell'ONU e di Haiti sul campo nella valutazione della difficile situazione edilizia e nella pianificazione futura.