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India: i giovani fanno informazione su sessualità e altri temi di loro interesse

Categorie: Asia meridionale, India, Donne & Genere, Giovani, Conversations for a Better World
In base a come si misura la parola “giovane”, i giovani in India sono approssimativamente qualche milione in più della popolazione degli Stati Uniti. Questa generazione rende insignificanti le altre fasce d'età finanche nel proprio Paese. I 315 milioni di giovani tra i 12 e i 24 anni costituiscono il 30% della popolazione indiana.

Per la maggior parte, i giovani indiani d'oggi sono completamente diversi dai coetanei dei decenni precedenti. Il Paese in cui questi ragazzi stanno crescendo è una superpotenza emergente, afferma [1] [in] BusinessWeek. I giovani rispecchiano tale posizione di preminenza. “Questo contingente è più in salute, più urbanizzato, e ha un'istruzione migliore rispetto alle generazion precedenti,” scrive [2] [in] il Population Council statunitense, ente non-profit si occupa delle problematiche relative alla salute della riproduzione.

La gioventù indiana è sempre più determinata a prendere le proprie decisioni. BusinessWeek riferisce [3] [in] che il 76% delle donne indiane single rivendica il diritto di scegliere quando avere un figlio. Per i ricercatori [4] [in] e i gruppi come Population Council, tuttavia, questa sicurezza potrebbe mascherare una reticenza più profonda, più radicata culturalmente, sul tema della salute della procreazione. “Questi giovani fronteggiano rischi significativi per la salute sessuale e riproduttiva, e molti mancano della conoscenza e della capacità necessarie per poter fare delle scelte informate sulla sessualità e alla procreazione,” sostiene il Population Council.

Il gap informativo

Ishita Chaudry è impegnata nel tentativo di colmare questo gap sin da quando nel 2002, ad appena 17 anni [5] [in], costituì il Youth Parliament. Noto anche come YP Foundation, il gruppo auto-gestito [6] [in] pianifica e sviluppa progetti per i giovani basati sul concetto di comunità, procurando fondi a sostegno di persone nella fascia d'età tra i 13 e i 28 anni, per dar vita a progetti nell'ambito di tematiche [7] [in] socioculturali, economiche e ambientali. Alcuni progetti [8] [in] comprendono la campagna di iscrizione degli aventi diritto al voto, programmi educativi tra pari per i ragazzi di strada e la pubblicazione di una rivista orientata ai giovani.

Naturalmente, uno dei temi trattati dalla YP Foundation è il diritto alla procreazione e alla sessualità. Argomenti come l'AIDS risultano problematici in modo particolare per il mondo giovanile, riporta [9] l'UNAIDS [in]. L'organizzazione con sede a Ginevra riporta che in tutto il mondo tra le persone dai 12 ai 24 anni si annoverano quattro ogni dieci nuovi casi di AIDS. Inoltre, (rispecchiando le conclusioni del Population Council, citato sopra) questo gruppo di età dispone di conoscenze molto limitate sulla malattia e su come si trasmette. E non è tutto. I giovani sono spesso “lasciati a difendersi da soli,” in relazione a tutti gli aspetti della sessualità e della procreazione, afferma [10] [in] il dott. Robert Carr, Direttore associato dell’ICASO (International Council of AIDS Service Organizations).

Uso della tecnologia

Internet è una scelta naturale per disseminare questo tipo di informazioni. “Se si presta attenzione ai problemi legati al diritto alla procreazione e alla salute,” spiega Ishita Chaudry, “allora diventa chiara l'esigenza di fornire uno spazio dove i giovani possano continuare a discutere una volta terminate le attività interattive e i seminari a livello comunitario.” Questo spazio è in gran parte basato sulla tecnologia, e funziona egregiamente poiché moltissimi giovani indiani sono in Rete. In più, Internet è un buon mezzo per fornire questo tipo di informazioni poiché la gente può leggerle quando ha tempo e, se vogliono in maniera del tutto anonima. In questo video Ishita Sharma e Ishita Chaudry parlano del lavoro svolto online dalla YP Foundation.

Project 19

Internet può essere un valido strumento di organizzazione, ma l'YP Foundation sostiene la creazione di comunità nel mondo reale. Una delle iniziative più importanti dell'organizzazione è Project 19, che prepara i giovani di New Delhi a diventare facilitatori tra pari nel condurre dibattiti e seminari su argomenti spesso sottaciuti come l'identità di genere, la sessualità, il diritto alla procreazione e l'HIV/AIDS.

In un post pubblicato sul blog dell'YP Foundation, Ishita Chaudry sintetizza [11] [in] alcune motivazioni sottese all'iniziativa.

Perché, come società, siamo abbiamo così paura a fornire un quasiasi tipo di educazione, sul sesso o sui diritti individuali, in modo coesivo? Cosa c'impedisce di fornire alla gente informazioni complete invece che frammentarie, che siano di importanza vitale, proteggano dalle malattie, permettano loro di essere informate come singoli individui e insegnino il rispetto per le proprie necessità e i propri desideri, senza ledere i diritti altrui?

…Abbiamo troppi e scomodi anni di silenzio alle spalle e anche troppe generazioni di persone cresciute senza che venisse data loro l'opportunità di dichiarare apertamente pensieri, paure, riflessioni e domande.

In collaborazione con Project 19, YP Foundation organizza anche (con diversi altri gruppi) il Project 19 Annual Festival, che convoglia a Delhi più di 600 gruppi a rischio e marginalizzati e giovani provenienti dalle città di tutta l'India. Questi gruppi di giovani, i cui membri vanno dai camionisti a quanti lavorano nel mercato del sesso, si propongono come gruppi di pressione e discutono su come trattare i temi che spaziano dai diritti collettivi al diritto alla procreazione e alla salute.

Come spiega il quotidiano Daily Indian [12] [in]:

Tramite mezzi di comunicazione di diversa natura, come arte, musica, teatro e danza, il festival offre una piattaforma ai giovani, uomini e donne, oltre che a gruppi più deboli, di affermare il proprio punto di vista basato sull'esperienza in relazione a temi diversi, e di dar vita a una rete condivisa per risolvere insieme alcuni di questi problemi.