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USA: campagna per salvare il tumulo sacro dei Cherokee

Categorie: Nord America, U.S.A., Ambiente, Arte & Cultura, Citizen Media, Cyber-attivismo, Indigeni, Religione, Storia

I nativi americani Cherokee [1] [it] del North Carolina stanno lottando per impedire la costruzione di una centrale elettrica che, sostengono, costituirebbe un ostacolo alla propria esperienza spirituale a Kituwah [2] [in], un tumulo ritenuto il luogo dove Dio diede ai Cherokee le leggi e il primo spirito del fuoco [3] [in] — fatto che secondo le loro credenze risale a quasi diecimila anni fa.

Il tumulo ha un diametro di 52 metri e un'altezza di 5 metri.

Nonostante le reliquie dei nativi, sia umane che culturali, siano tutelate in USA base al Native American Graves Protection and Repatriation Act [4] [in] del 1990, i tumuli sacri chiamati mound [5] [in] sono ancora oggetto di atti di vandalismo agli occhi di molti nativi americani [in].

La battaglia dei Cherokee affinché il mound rimanga intatto è stata rilanciata su Facebook, dove il gruppo “SAVE KITUWAH [6]” [in] ha già raccolto oltre 2.000 sostenitori .

Foto di Kituwah pubblicata sul gruppo di Facebook da Red Gryphon

Foto di Kituwah pubblicata sul gruppo di Facebook da Red Gryphon

L'assistente del procuratore generale della riserva Cherokee, Hannah Smith, ha inviato un'email alla Duke Energy. L'email è pubblicata su Facing South [7] [in], il sito web ufficiale dell'Institute for Southern Studies [in]. Hannah Smith descrive gli sforzi profusi per salvaguardare l'area riacquistata dalla Gruppo orientale dei Cherokee nel 1996:

Nonostante sia consapevole della necessità di risorse energetiche e sappia che il cambiamento è un effetto collaterale del progresso, ho espresso l'auspicio che la Duke Power ridimensioni il più possibile l'impatto visivo della struttura a torre onde non danneggiare l'esperienza spirituale dei Cherokee quando si reca in visita a Kituwah. Ho utilizzato una metafora per descrivere l'impatto sull'antico sito di Kituwah nella speranza che possa convogliare un messaggio efficace sugli effetti di questa operazione tecnologica sulla mia spiritualità (e su quella dei Cherokee). Ho detto che l'innalzamento di questo monumento alla civiltà industriale, un vero e proprio “pugno in un occhio”, così vicino alla nostra Città madre, sarebbe come posizionare una centrale elettrica accanto a una grande cattedrale (come ad esempio la Basilica di San Pietro a Roma). La cultura Cherokee valorizza l'area di Kituwah e ciò che rimane della sua bellezza incontaminata come gran parte del mondo apprezza San Pietro, sia per la sua bellezza iconica sia come antico luogo di culto.

Se i Cherokee riusciranno a convincere la Duke Energy a fermare la costruzione, sarebbe la seconda vittoria quest'anno. Nel gennaio 2010, secondo il blog Save the Sacred Sites [8] [in], il Dipartimento della Difesa USA ha bloccato la costruzione di un aeroporto a Iolta, un antico villaggio e cimitero nel Nord, fino al completamento di ulteriori accertamenti. Ma altri siti degli indiani americani, come sintetizzato da Facing South [7] [in], non sono stati così fortunati:

L'anno scorso un mound vicino a Oxford, in Alabama, è stato utilizzato come ricettacolo di rifiuti edilizi per la costruzione di un Sam's Club, e recentemente è emersa la notizia della scomparsa di un altro mound, sempre nell'area di Oxford, durante la costruzione di un complesso sportivo cittadino.

Negli ultimi anni Novanta, un cimitero Cherokee a Nashville, Tennessee, venne smantellato per costruire un super centro commerciale Wal-Mart, mentre la tranquillità di un altro cimitero indiano lungo il fiume Cumberland, sempre a Nashville, è stata disturbata durante la costruzione di uno stadio per la squadra dei Tennessee Titans della National Football League. Inoltre, la Georgia sta allestendo una superstrada a quattro corsie accanto all'Ocmulgee National Monument, un sito di grande rilevanza per il popolo Muscogee (Creek).

Altre fotografie di Kituwah sono disponibili [9]qui [9] e qui [10] [in].