La vita si è fermata in molte città del l’esecuzione [1] [in] di quattro prigionieri curdi — Farzad Kamangar, Ali Heidarian, Farhad Vakili e Shirin Alam Holi — la mattina del 9 maggio scorso. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno accusato [2] [in] l'Iran di torturare i dissidenti per ottenerne la confessione di coinvolgimenti con organizzazioni terroriste.
Poichè le testate locali hanno mancato di rilanciare la notizia, è toccato ai cittadini del Kurdistan diffondere informazioni con foto e video della serrata nelle varie città.
Ecco un filmato relativo a Sanandaj [3] [it], capitale del Kurdistan iraniano, giovedì scorso:
Saman Rasoulpour ha pubblicato [4]diverse foto, sempre da Sanandaj, nel giorno dello sciopero:
E qui si vedono [6] i negozi chiusi a Mehabad [7] [it], altra città curda.
Havayeh Tazeh scrive [8] [fa]:
Lo sciopero ha paralizzato le città nel Kurdistan. Ci sono altri 12 prigionieri curdi che presto potrebbero essere giustiziati. Non hanno accesso agli avvocati e noi siamo la loro unica speranza.
Dulatmeli aggiunge [9] [fa] che giovedì resterà nella storia del Kurdistan come un altro giorno in cui la gente ha saputo mostrare coraggio.